HyperX Alloy Origins 60 – Tastiera meccanica ultracompatta

HyperX Alloy Origins 60 tastiera da gaming

Voto:

Nel vastissimo panorama delle periferiche da gaming per PC, negli ultimi anni, si è vista la ripida crescita di notorietà delle tastiere compatte. HyperX è recentemente entrata in pianta stabile nel settore con l’Alloy Origins 60, dopo aver progettato e rilasciato, assieme a Ducky, una periferica compatta a tiratura limitata sul finire del 2020. Come chiaro dal nome, ci troviamo quindi di fronte ad una tastiera meccanica ultracompatta e retroilluminata con dimensioni ridotte al 60%.

Dopo una lunga prova che ha coinvolto diverse sessioni di frenetico gaming, ma anche tanta produttività, posso solo lodare il lavoro svolto dall’azienda americana che, anche in questo caso, si è distinta per qualità costruttiva e progettuale.

HyperX Alloy Origins 60 vista semifrontale

Una volta tirata fuori la tastiera dalla piccola scatola d’imballaggio, si capisce immediatamente di avere davanti un prodotto costruito con materiali eccellenti e assemblato con cura. Il telaio della tastiera è interamente costituito da alluminio e la stessa casa produttrice, sul proprio sito ufficiale, lo definisce di livello aereonautico. Dopo svariate ore di utilizzo non reputo assolutamente fuori luogo la descrizione adoperata da HyperX, dato che non ho mai avvertito uno scricchiolio o il benché minimo cedimento, neanche negli utilizzi più intensi e furiosi.

Gran parte del merito va ovviamente anche al perfetto assemblaggio che, oltre a coinvolgere il già citato telaio, riguarda il collocamento e il fissaggio degli switch. Per questo particolare modello l’azienda ha puntato su Switch di tipo Red Linear, con tutto ciò che ne consegue in termini di forza di azionamento e punto di attivazione. Anche i fan più accaniti di Switch blu, di fronte ad un’Alloy Origins 60, sarebbero costretti ad ammettere la velocità e la naturalità con cui si riesce a pigiarne i tasti.

Questo, ovviamente, non comporta soltanto un feeling migliore durante il gioco, ma permette alla tastiera di comportarsi perfettamente anche quando impiegata nella scrittura o, in generale, in attività lavorative. Va segnalato, inoltre, che quando è impiegato nella stesura di un testo questo modello non risulta più rumoroso della stragrande maggioranza dei concorrenti e, pertanto, ne è ipotizzabile l’utilizzo anche in un ambiente condiviso con altre persone come un ufficio.

HyperX Alloy Origins 60 vista frontale
Il pad Xbox e un manga di Dragon Ball dovrebbero aiutarvi a percepire le dimensioni dell’HyperX Alloy Origins 60.

Quando portata nel suo territorio naturale, ovvero quello del gaming, l’HyperX Alloy Origins 60 mostra tutti i suoi migliori pregi. In particolare ho apprezzato moltissimo l’impercettibile latenza con cui trasferisce il comando al computer, con enormi vantaggi soprattutto quando impiegata in videogame a 120 fps (e oltre).

I tasti PBT doubleshot sono costruiti con una cura estrema, tanto da reagire perfettamente anche quando, magari per via di una sessione particolarmente concitata, mi è capitato di sudare. La leggera concavità di cui sono datati, il materiale stesso di cui sono composti e i 45 grammi necessari per attivarli garantiscono, in ogni circostanza, un comportamento naturale e fluido. Sebbene sia senz’altro vero che i tasti presentano un’oscillazione sul piano orizzontale piuttosto evidente, è altrettanto innegabile che durante il normale utilizzo, che sia giocando o lavorando, tale traslazione non comporti il benché minimo problema.

I piedini a scomparsa integrati nel telaio offrono in totale 3 angoli di inclinazione, da 3° fino ad un massimo di 11°. Come da mia abitudine, ho utilizzato la HyperX Alloy Origins 60 soprattutto inclinandola con l’angolo più ripido possibile, così da poter saggiare anche la robustezza dei piedini i quali, non solo non hanno mai mostrato un indebolimento, ma hanno saputo mantenere la tastiera ottimamente ferma sulla scrivania. Specialmente se utilizzata come da mia abitudine, però, nella tastiera si avverte la mancanza di un poggiapolsi integrato, fattore da considerare qualora si preveda di utilizzarla per svariate ore su base giornaliera, magari alternando svago e lavoro.

HyperX Alloy Origins 60 fattore di forma
Una pratica grafica promozionale dell’azienda che spiega chiaramente cosa significhi avere a che fare con una tastiera 60%.

Nel pacchetto sono presenti, insieme all’Alloy Origins 60, due tasti aggiuntivi (barra spaziatrice ed ESC), un pratico estrattore, utile soprattutto qualora decidiate di personalizzare ulteriormente la periferica acquistando altri copritasti, e un cavo USB-C scollegabile di ottima fattura. Sul lato di molti dei tasti è stampata la seconda funzione, attivabile come sempre utilizzando il tasto FN. Imparare a memoria queste ultime richiede tanto sforzo e avrei apprezzato molto di più la retroilluminazione anche sulle funzioni secondarie, sebbene perfettamente visibili nelle ore diurne. In molteplici circostanze, infatti, quando utilizzata al buio, ho avuto necessita di accendere la luce o orientare la tastiera verso il monitor per leggere come aumentare il volume o come mettere in pausa.

Uno dei punti di forza della tastiera Alloy Origins 60 risiede nella personalizzazione pressoché totale che si può applicare al layout, le funzioni, ma soprattutto, la retroilluminazione. Nonostante sia dotata di un gradevolissimo “effetto onda” di default, il quale mette in risalto la fantastica restituzione cromatica della tecnologia RGB integrata, attraverso il software HyperX NGENUITY ho passato svariate ore a creare i pattern di retroilluminazione più svariati. Partendo da dei set preimpostati o addirittura personalizzando il comportamento dei singoli tasti, è possibile dare spazio alla fantasia, utilizzando le proprie palette cromatiche preferite o semplicemente evidenziando i tasti chiave. Il tutto memorizzabile in 3 diversi profili selezionabili in ogni momento.

HyperX Alloy Origins 60 tecnologia RGB
La tecnologia RGB in tutto il suo splendore. Non teme neanche l’onnipresente polvere (mista a peli di gatto) di casa mia.

Chiara quindi la grande cura con cui è stata disegnata, costruita ed assemblata l’HyperX Alloy Origins 60, rimane solo da interrogarsi se sia o meno confortevole interfacciarsi con una tastiera compatta che, addirittura, non presenta neanche le croci direzionali come nel caso delle tastiere 70%. Per quanto possa risultarvi lapalissiano, qui la risposta è del tutto personale e forzatamente orientata dalla propria abitudine e dal proprio spirito di adattamento.

Nel mio specifico caso, avendo avuto la necessità di saltare da Microsoft Word a Titanfall 2, da AutoDesk Revit a Gears 5, non ho mai trovato scomodo il formato compatto. Anzi, ho potuto apprezzare tantissimo la maggiore libertà lasciata al movimento del mouse e, in generale, alla mia scrivania che ha guadagnato tantissimo spazio. La mia precedente tastiera, oltre ad essere completa di tutte le sue funzioni, aveva anche un poggiapolso integrato e, utilizzando l’Alloy Origins 60, ho potuto recuperare parecchia superficie, riuscendo quindi ad utilizzarla per fogli, riviste e tutti gli oggetti che quotidianamente poggiamo su un piano di lavoro. Sebbene il passaggio possa sembrare traumatico, l’estrema qualità costruttiva della periferica, unita alla notevole reattività dei tasti, hanno reso il tutto più agevole e semplice. Posso senz’altro capire chi nutre delle perplessità in merito, ma se avete problemi di spazio o semplicemente volete più libertà di movimento per il mouse, questo formato potrebbe fare al caso vostro.

Va puntualizzato ancora una volta che, sebbene progettata per sopportare le sessioni di gaming più frenetiche e concitate, la HyperX Alloy Origins 60 si è rivelata una preziosissima alleata anche durante le ore di lavoro o nella scrittura. Se a questo aggiungiamo la compatibilità che l’azienda garantisce anche con diverse altre piattaforme (MacOs e Linux, oltre che console), risulta evidente quanto facile sia consigliare questa periferica praticamente a chiunque sia in grado di adattarsi al formato 60% e a chiunque non abbia necessità di una tastiera wireless.

HyperX Alloy Origins 60 vista laterale

Ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di interfacciarci con la comprovata qualità costruttiva dei prodotti HyperX. La tastiera meccanica retroilluminata Alloy Origins 60, pur essendo contraddistinta da un layout alieno ai più, è perfettamente a suo agio tanto nel gaming quanto nel lavoro. Una periferica must-have per chi vuole orientarsi su una tastiera ultracompatta.

Special thanks to HyperX

Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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