Le tavole a tema felino di What’s Michael vedono per la prima volta la luce nel 1984. Per la sua edizione italiana, Star Comics ha curato la serializzazione pubblicando i volumi nel corso del 2021 con la nuova Miao Edition, forse anche per portare un sorriso agli appassionati dopo un anno tanto nefasto. Questa nuova edizione presenta degli inserti in morbido peluche, infatti è possibile accarezzare il titolo. Sarebbe stato meglio accarezzare il gatto, ancora di più il suo pancino, dato che, come ogni proprietario di un gatto ben sa, i felini non sono ben disposti a concedere tanto facilmente la loro pancia soffice.
Il manga, ideato da Makoto Kobayashi, è una divertente raccolta di numerose avventure che hanno come protagonista Michael, un gatto striato e arancione diventato in breve tempo uno dei suoi lavori più famosi. In Italia la serie è apparsa anche sugli schermi televisivi nel 1989 con il titolo “Ciao, io sono Michael“, un anime in 45 puntate da circa 20 minuti ciascuna, con la sigla cantata dall’inconfondibile Cristina D’Avena.
Ogni avventura è autoconclusiva e manca una trama orizzontale, inoltre le storie sono uniche e originali. Per citarne alcune:
Cat Cafè Michael: un uomo viene intervistato da una giovane giornalista per la sua peculiare attività commerciale, ovvero un caffè dalle pareti trasparenti dove i clienti possono consumare comodamente la loro ordinazione osservando gattini. Un posto perfetto per gli amanti dei gatti!
Il pianeta dei gatti: anche in questo breve racconto è presente una giornalista che atterra in un pianeta e descrive ai telespettatori gli stravaganti comportamenti degli abitanti. Anche se sono persone, si comportano e parlano come gatti.
Miaozilla: un enorme gatto attacca una città come il famigerato Godzilla, ma dovrà scontrarsi con un altrettanto enorme Michael. Chi vincerà la miagolante sfida?
Michael e la mosca: il felino protagonista dovrà scontrarsi con un altro acerrimo nemico, ma questa volta in versione microscopica. Persino in questo caso il finale non è scontato.
Altri brevi racconti utilizzano Michael per descrivere fedelmente la vita di un proprietario di un gatto oppure di quelli che vengono definiti “gattari”. In questo modo si scherza in maniera sorprendente su differenti stereotipi, attraverso disegni originali. Non manca la presenza della Yakuza, ovvero la mafia giapponese, con i criminali dal grilletto facile che si sciolgono davanti a un gattino, oppure che rischiano di farsi scoprire a causa di un tenero miagolio.
I disegni sono dinamici ed espressivi, al punto che sembra quasi di sentire le fusa del micio, oppure le grida dei padroni che lo cercano mentre lui, come ogni gatto, li ignora. Le persone, ma solo per quanto riguarda i volti maschili, sono estremamente varie e con tratti che difficilmente si ripetono nelle tavole. Le donne, invece, hanno più o meno tutte lo stesso viso. In entrambi i casi però, le espressioni sono molto realistiche e contribuiscono all’umorismo delle pagine.
What’s Michael non può mancare nelle librerie di ogni amante dei gatti. È una divertente lettura da sfogliare mentre si è seduti nel comfort della propria casa, con accanto un soffice micio che fa le fusa e lascia i propri peli sul divano.
Un ringraziamento speciale a Star Comics
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