Ogni pensiero, parola, decisione e azione ha delle conseguenze. Non è una cosa negativa, è un semplice dato di fatto nonché uno dei principi base della vita. Per quanto mi riguarda, le persone mature sono quelle che lo accettano e che poi reagiscono, prendendo ciò che arriva e cercando di trarne il meglio.
Heart in a Box, fumetto scritto da Kelly Thompson e disegnato da Meredith McClaren, racconta proprio di questo: un desiderio terribile espresso nella foga di un brutto momento, che porta a un risvolto letteralmente grigio, e a un tortuoso e sofferto viaggio per riacquisire i colori. Senza spoiler, vi riassumo la trama.
Emma si è da poco lasciata con il suo ragazzo, persona che per lei era assolutamente unica. Dopo aver passato due settimane chiusa in stanza, il suo migliore amico e coinquilino Xan la convince finalmente a uscire di casa e andare in un locale, dove viene avvicinata da uno strano figuro che le assicura di poter esaudire quello che in quel momento è il suo più grande desiderio: non avere più il cuore, per non provare più nulla. Lei acconsente, e sul momento si sente più che sollevata dal non avere la minima traccia di sentimenti, ma con il passare dei giorni e delle settimane capisce quanto sia orribile non emozionarsi più parlando con gli amici, mangiando qualcosa di buono, assistendo a una partita della sua squadra preferita o guardando un film; paradossalmente, essere priva di sensazioni è il sentimento peggiore di tutti.
Tuttavia Bob, come lei chiama l’individuo che ha esaudito la sua richiesta, le rivela che se vuole può riavere indietro ciò che ha ceduto. Il primo pezzo le viene restituito gratuitamente, ma gli altri sono stati “ridistribuiti” tra altre persone, così deve andare a cercarli per riprenderseli, e potrà farlo con la persuasione o con la forza. Comincia così un letterale viaggio della speranza, dove la protagonista affronterà alcune delle sfide fisiche e soprattutto emotive più impegnative della sua vita. Questo fumetto colpisce in ogni suo aspetto: storia stimolante, sceneggiatura dinamica, costruzione delle tavole pazzesca, stile di disegno davvero particolare e colorazione straordinaria che amplifica la potenza di ogni singolo momento.
Assistere ai tentativi di Emma di appropriarsi nuovamente del suo cuore fa stringere il proprio, anche perché affronta ogni situazione possibile con le quali si costruisce la propria emotività: episodi spiacevoli, ricordi dolorosi, acquisizione di nuove amicizie e amori, costruzione di legami tanto astrusi quanto significativi; ed è grazie a tutto questo che si arriva a porsi domande per capire chi siamo davvero.
Esattamente come dissi per Stone Fruit, recensito qualche tempo fa, sarebbe stato incredibilmente facile costruire una storia dal finale in cui va tutto male, creare personaggi e situazioni da “edgelord” tipo Joker o quant’altro, e con i tempi che corrono una certa fetta di pubblico lo avrebbe acclamato come capolavoro e sbandierato ai quattro venti. La sceneggiatrice invece ha avuto il coraggio di scrivere un’opera come la voleva lei, con una protagonista che accetta le conseguenze e agisce dandosi da fare, e con una conclusione inaspettata che mostra l’affermazione di chi è Emma, insieme a ciò a cui crede. Grazie davvero a Kelly Thompson e Meredith McClaren per questo breve ma intenso colpo al cuore.
🛒 Heart in a Box è disponibile per la lettura in formato digitale su Jundo. Iscrivendovi al sito potete leggere il primo capitolo gratuitamente.
Un ringraziamento speciale a Jundo
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