Barry Windsor-Smith è un nome importante ma spesso dimenticato nel mondo del fumetto, probabilmente anche a causa della sua lunga assenza dalla settima arte (la sua ultima opera è del 2000). Suoi sono i disegni della primissima serializzazione a fumetti di Conan il Barbaro negli anni ’70, sulla quale ha lavorato per 7 anni, come anche le matite della storia Vitamorte degli X-Men, sceneggiata da Chris Claremont. Sempre sugli X-Men ha fatto il suo esordio come autore completo con il cult Arma-X, per poi continuare a lavorare in modo indipendente fino al brusco stop.
Mostri, che segna il suo ritorno come autore, è la finalizzazione di una storia che aveva in mente da oltre 35 anni, e che doveva essere inizialmente sviluppata per Hulk, poi rimandata e rimaneggiata a causa del cambio di casa di produzione. Finalmente nel 2021 possiamo leggere quest’opera, monumentale per temi e stile di narrazione, che richiede sicuramente molto impegno per essere portata a termine.
Mostri è una storia che parla principalmente di esseri umani, dei loro legami e del filo invisibile che li lega tra loro: il male e gli orrori della seconda guerra mondiale e del nazismo. Ambientata nel 1964 a Providence, in Ohio, la graphic novel inizia seguendo Bobby Bailey, un giovane ventenne senza casa e senza famiglia che, per tentare di rimettersi in riga, prova ad arruolarsi nell’esercito americano. Tuttavia sarà proprio per queste sue peculiarità che il reclutatore McFarland lo invierà ad un progetto segreto mutuato dai nazisti, il Prometheus, nel quale verrà usato come cavia per arrivare ad ottenere il soldato perfetto. Partendo da questo, l’autore non si concentra quasi per nulla sugli esperimenti o sulle conseguenze che questi hanno sul povero Bailey, quanto più sul perché determinate azioni vengono ancora compiute dall’uomo, reiterandole sempre di più nel tempo.
Se vogliamo rintracciare un tema cardine nell’opera di Barry Windsor-Smith, è probabilmente quello del passato come fardello insopportabile. Non è un caso che l’intera narrativa del fumetto, infatti, si svolga principalmente per flashback che vanno a ricostruire sia il passato del protagonista e della sua famiglia, sia quello del reclutatore McFarland, tutti intrecciati nei fili del destino. In Mostri, il passato è solo uno strumento nelle mani di un destino che sembra immutabile, in un mondo che, nel male e nell’odio, unisce le persone più disparate, creando un’inarrestabile spirale discendente. Anche la più virtuosa o disinteressata persona del mondo, se esposta in modo continuativo o scioccante al male, cambia e inizia a farne parte, pur non rendendosene conto. L’autore parte dal male umano per eccellenza, il nazismo, per sviscerarne ogni diramazione, criticando aspramente il governo, l’esercito e i servizi segreti americani, che sembrano proteggere un popolo quando in realtà non fanno altro che perseguire interessi che non sono neanche loro, e sono mutuati dal male assoluto.
A livello grafico il fumetto è impostato in modo molto classico, facendo uso di una griglia spesso serrata, che nei momenti più carichi, però, lascia spazio a vignette più ampie e, in rari casi, a splash page. C’è anche un largo uso di pagine solamente scritte, utilizzate per rappresentare il diario della madre di Bobby, nelle quali il fumetto prende più la forma di un romanzo illustrato, anche se comunque la parte puramente testuale è ridotta rispetto a quella di un libro vero e proprio. Il tratto del disegno è molto sporco, si fa largo uso di retini e ombre a matita per generare contrasto tra il bianco del foglio e le figure umane, volutamente oscure. Lo stile dell’artista è comunque molto dettagliato, e nel colpo d’occhio generale può ricordare molto opere classiche come ad esempio L’Eternauta, pur distaccandosene, come già detto, per una mancanza di pulizia del tratto.
Mostri è una graphic novel atipica per i tempi moderni, un fumetto che nelle sue 368 pagine racconta una storia tragica, senza via di scampo. Vede una liberazione solo nel momento in cui questo male non tocca più la vita delle persone, che altrimenti verranno sempre, costantemente, corrotte. La morale filospirituale dell’autore è sempre presente ed è straniante al giorno d’oggi, ma non può che arricchire un’opera importantissima sia per originalità che per forza narrativa. Si tratta sicuramente di una lettura impegnativa e non per tutti, ma se riuscirete a farvi trasportare ne rimarrete emotivamente coinvolti.
Un ringraziamento speciale a Mondadori
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