Forza Horizon 5 (Xbox Series X|S)

forza horizon 5 recensione

Voto:

Dopo un quarto capitolo forte di un successo senza precedenti per la serie, Forza Horizon, spin-off arcade di Forza Motorsport, arriva alla sua quinta iterazione con un’importante eredità alle spalle, un cambio di director e una nuova generazione di console sul mercato da ormai un anno. La software house britannica Playground Games sarà riuscita in questa grande operazione? Scopriamolo insieme.

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Come evidenziato nei tantissimi trailer rilasciati dal giorno dell’annuncio a oggi, in Forza Horizon 5 abbandoniamo l’uggioso Regno Unito per catapultarci nelle tropicali terre Messicane, con una mappa grande una volta e mezza quella precedente, e come sempre ricchissima di attività. Già dalla prima gara di apertura la spettacolarità tipica della serie fa capolino con una gara che ci vedrà alla guida di svariati veicoli, lanciandoci giù dal pendio di un vulcano, passando all’interno di una fittissima foresta, fino alla corsa ad oltre 300 km/h a bordo di una velocissima Mercedes AMG-ONE, l’ultima hypercar del costruttore di Stoccarda dotata di un propulsore derivato dalla monoposto di Formula 1, che campeggia anche sulla copertina del gioco.

L’incipit è rimasto grosso modo lo stesso: siamo uno dei tanti piloti del festival automobilistico Horizon e dovremo farci largo a suon di gare e sportellate, battendo gli altri concorrenti fino ad arrivare nella Hall of Fame, dove sono ammessi solo i migliori. Stavolta però il giocatore non viene lasciato allo sbaraglio, infatti fanno la loro comparsa tutta una serie di comprimari che ci introdurranno alle varie tipologie di competizione, le quali rimangono le classiche della serie: gare su strada, su sterrato, cross-country, clandestine e infine le acrobazie, a loro volta divise in salti, derapate e autovelox. In tal senso, quindi, il team first-party degli Xbox Game Studios non ha attuato grosse rivoluzioni, ma ha preso quanto di buono fatto già in precedenza adattandolo alla nuova location. Immancabili i numerosi collezionabili e i cari gioielli dimenticati, auto abbandonate in capanni diffusi in tutta la mappa, che potremo restaurare e riportare al loro antico splendore.

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La progressione è piuttosto lineare e il nostro obiettivo principale sarà l’espansione del festival, costruendo avamposti per ogni tipologia di gara ed espandendo il fenomeno del Festival Horizon lungo tutto il territorio messo a disposizione dal gioco. Oltre alle tipologie di gare già citate, si aggiungono poi le Storie Horizon, che si tramutano in eventi di vario tipo, spesso attingendo dalla cultura automobilistica messicana stessa, fatta di auto importate dall’Europa o dagli Stati Uniti e sottoposte a modifiche estreme, come nel caso della Storia Horizon relativa al “Vocho“, uno storico Maggiolino Volkswagen molto diffuso in Messico tra gli anni ’60 e ’70: dopo aver ritrovato il mezzo in questione, dovremo guidarlo in diverse varianti che spaziano dal rally fino al drift. Ho apprezzato particolarmente quest’ultima tipologia di eventi, migliorati rispetto a Forza Horizon 4, che finalmente si amalgamano meglio con il contesto locale stesso del gioco. Stavolta anche la personalizzazione dell’avatar digitale ha subito qualche cambiamento, con nuove opzioni per capigliatura, abbigliamento e modifiche estetiche di vario tipo.

Una novità nella struttura di gioco è sicuramente quella dei Riconoscimenti, una serie di obiettivi necessari per progredire nella carriera, ma soprattutto per scalare la Hall of Fame online, dove sono presenti tutti i giocatori del mondo. La cosa davvero apprezzabile in questo è che nessuno ci costringe a fare tipologie di eventi o attività a noi scomode: ogni attività del gioco dispone dei suoi riconoscimenti. Anche l’elaborazione o la verniciatura dei veicoli, o lo scattare foto agli stessi, consente di acquisire punti riconoscimento. Nello stesso discorso rientrano richieste particolari, come il completare un evento con una determinata auto e simili. Ho trovato in questa nuova feature un ottimo modo per portare la longevità del titolo alle stelle, senza considerare quanto potranno aggiungere eventuali aggiornamenti futuri.

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Il Messico è l’assoluto protagonista del gioco, e questo si evince già dalla schermata iniziale dove, al posto delle auto come in precedenza, saremo accolti da un filmato che ci mostra la grandissima varietà naturale presente sul territorio, che spazia da ampie zone desertiche fino a fittissime foreste pluviali, senza dimenticare i caratteristici centri abitati dotati di un fascino incredibile, tenendo l’elemento automobilistico in secondo piano. Se questo, di primo acchito, può sembrare un dettaglio di poco conto, in realtà riflette molto bene l’attenzione e il rispetto riposti da parte degli sviluppatori nei confronti dell’ambientazione scelta.

Ovviamente questo non significa che le auto abbiano perso importanza all’interno del gioco, tutt’altro: troviamo un parco vetture che sfiora quota 600 unità e promette di espandersi ulteriormente nei prossimi mesi tramite pass auto a pagamento e contenuti gratuiti. Sono presenti i principali marchi e modelli, dalle più economiche hot hatch fino alle hypercar più costose, senza dimenticare quei modelli che hanno fatto letteralmente la storia dell’automobilismo. Come il precedente capitolo, non tutti i veicoli saranno acquistabili presso il concessionario, al contrario alcuni modelli si otterranno al completamento di determinati eventi o potranno essere vinti nel corso delle varie stagioni legate alla componente online del gioco.

Da segnalare qui l’assenza di Fiat e Alfa Romeo, probabilmente per una questione di licenze, tuttavia non escludo l’aggiunta gratuita dei due marchi nei prossimi mesi, come avvenuto con Toyota, grande assente al lancio di Forza Horizon 4 nel 2018. Non manca anche in questo quinto capitolo la possibilità di spendere punti abilità sul proprio veicolo, ricevendo bonus di esperienza, crediti o ruote della fortuna, tramite le quali vincere premi, tra cui auto e outfit per il nostro avatar.

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Torna anche in Forza Horizon 5 la possibilità di elaborare i propri veicoli seguendo le classi di potenza tipiche della serie, dalle più lente auto classe D fino alle velocissime e fuori di testa classe X. I potenziamenti come da tradizione sono suddivisi in diverse sottocategorie, tra cui motore, trasmissione, gruppo ruota e tutta la parte relativa alla manovrabilità del veicolo stesso, dove figurano sospensioni, freni e chi più ne ha più ne metta. Tra le opzioni di potenziamento più radicali torna anche la possibilità di cambio di trazione o swap del motore, andando a installare nel nostro veicolo un propulsore proveniente da un altro mezzo. Rispetto a Forza Horizon 4 troviamo qualche opzione aggiuntiva per i potenziamenti, tra cui nuovi bodykit per alcune auto, nuovi tipi di alettoni, nuove tipologie di motori e tutta una serie di potenziamenti dedicati a discipline specifiche, come la derapata o il rally.

Proprio quest’ultimo cattura un grande spazio tra le statistiche dell’automobile, con una voce apposita denominata “Fuoristrada“, legata al potenziale impiego del mezzo su superfici non asfaltate. Questo si traduce in un grande aiuto per il giocatore, che potrà rendersi conto meglio in anteprima del comportamento del proprio bolide negli eventi su sterrato o cross-country. Oltre ai potenziamenti torna anche la sezione di elaborazione dell’assetto vera e propria, dove potremo regolare una serie di parametri relativi a pressione, campanatura e convergenza degli pneumatici, oltre a una gamma di opzioni aggiuntive relative a cambio, differenziali, ammortizzatori e barre antirollio: i fan del tuning potranno passare decine e decine di ore cercando la configurazione ideale per i loro gioielli a quattro ruote.

Non manca inoltre la sezione verniciatura, dove poter creare le proprie livree personalizzate, con gruppi vinili molto complessi o più semplicemente verniciando le vari parti dell’auto come più ci aggrada. Non ci sono grandi novità nell’editor estetico, eccezion fatta per la possibilità di poter verniciare le pinze dei freni, feature richiesta a gran voce dall’utenza già nel quarto capitolo.

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Da giocatore storico della serie Forza, e quindi anche dello spin-off Horizon, uno degli aspetti che più mi ha colpito è sicuramente il modello di guida, che diviene ancora più evidente giocando senza aiuti. Pad alla mano ho avuto l’impressione che gli sviluppatori abbiano voluto compiere un ulteriore passo in avanti e avvicinarsi al padre sim-cade della serie, Forza Motorsport. Rispetto a Forza Horizon 4, ho trovato il comportamento del veicolo più realistico, con un miglioramento netto soprattutto sui veicoli a trazione posteriore: anche se giustamente soggetti al loro tipico fenomeno di sovrasterzo, questo non viene reso così esagerato come nel capitolo precedente, dove spesso era possibile perdere aderenza anche con veicoli dotati di telai aerodinamici, e con assetti che avrebbero dovuto renderli saldamente ancorati all’asfalto.

Lo stesso discorso si può applicare ai veicoli a trazione anteriore e il loro fenomeno di sottosterzo. Allo stesso tempo, ho avvertito finalmente un impatto significativo delle condizioni climatiche sul comportamento della vettura. Se in Forza Horizon 4 la pioggia si limitava a mostrarsi sullo schermo e ridurre leggermente la manovrabilità dei veicoli in curva, in Forza Horizon 5 la presenza dell’acqua sul terreno può portare a fenomeni di aquaplaning con una conseguente perdita improvvisa del controllo del veicolo, ribaltando potenzialmente anche l’esito di una gara.

In tal senso è apprezzabilissimo il nuovo approccio delle stagioni, che tornano anche stavolta, ma ispirandosi a quanto accade in Messico: si va dalla stagione calda primaverile alla stagione autunnale ricca di vere e proprie tempeste, con abbondanti temporali, accompagnati talvolta da fulmini che possono colpire gli alberi a bordo carreggiata rendendo la guida tutt’altro che semplice. Sottolineo, ancora una volta, come queste osservazioni riguardino gli aiuti alla guida disattivati: attivandoli il gioco diviene decisamente più semplice e si tramuta in un arcade puro, quindi più digeribile anche per gli utenti meno avvezzi al genere automobilistico.

La scalabilità è senza ombra di dubbio uno dei punti forti della produzione, adattandosi a qualunque tipologia di giocatore tramite una decina di livelli di difficoltà per i piloti avversari e aiuti alla guida di ogni tipo, presentando persino la possibilità della sterzata assistita. Non mancano inoltre opzioni molto avanzate per l’accessibilità agli utenti con deficit psico-fisici, potendo anche abilitare il linguaggio dei segni su schermo per chi ne ha necessità. Un plauso a Microsoft per queste feature, figlie della nuova politica Xbox che ha portato anche allo sviluppo di periferiche interessanti quali l’Xbox Adaptive Controller.

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Veniamo ora ad uno degli aspetti che, già dai primi trailer, è emerso come molto promettente, ovvero il comparto tecnico e in particolar modo quello grafico. Forza Horizon 5 è semplicemente fuori di testa, graficamente è quanto di meglio si possa vedere oggi su console, con una resa di ambiente, modelli delle auto, riflessi, ombre e luci in un mix talmente perfetto da rasentare il fotorealismo in più di un’occasione. L’uso della fotogrammetria con sorgenti in 12K per la riproduzione degli scenari è qualcosa che davvero lascia sbalorditi: alberi, rocce, strade, edifici… ogni elemento è riprodotto con una fedeltà e una profondità incredibili, e il sistema d’illuminazione aggiornato aiuta a rendere il tutto ancora più verosimile.

Il ciclo giorno-notte e il meteo dinamico tornano in tutta la loro potenza, con paesaggi all’alba o al tramonto a dir poco sensazionali: correre nello stesso tratto di strada in due momenti diversi della giornata fa decisamente la differenza. Come accennato poco sopra, anche in Forza Horizon 5 ritroviamo le stagioni, stavolta però oltre queste abbiamo la presenza di numerosi biomi all’interno della mappa, con un clima che può cambiare profondamente tra il sud o il nord della stessa, anche nella medesima stagione.

Su Xbox Series X e S troviamo due modalità grafiche. La prima, denominata “Qualità“, blocca il frame rate a 30 fotogrammi al secondo e spinge qualità video e risoluzione verso nuove vette, con una pulizia d’immagine assoluta, priva di particolari fenomeni di pop-up nonostante l’enorme mappa messa a disposizione. La risoluzione in questa modalità è in 4K nativo (3840x2160p) su Xbox Series X, con Series S che invece fa uso della risoluzione dinamica in un range che va dai 1440p al 1080p. La seconda modalità grafica, denominata “Prestazioni“, dà invece priorità ai 60 fotogrammi al secondo, attuando dei tagli sulla qualità grafica generale, con la comparsa di qualche fenomeno di pop-up e un ridimensionamento della risoluzione, il 4K dinamico su Xbox Series X e i 1080p su Xbox Series S. Entrambe le modalità sono solidissime sul fronte delle performance, e il lavoro svolto da Playground Games su quella 30fps è davvero encomiabile, grazie all’utilizzo a dir poco perfetto del motion blur. Personalmente ho preferito concentrarmi sui contenuti single-player e su partite online meno competitive usando “Qualità“, puntando invece tutto sulla fluidità con la modalità “Prestazioni” per i match online più impegnativi.

Fa capolino inoltre il ray tracing, anche se limitato alla sola modalità grafica “Qualità” nella sezione Forzavista, nella quale poter ammirare il proprio mezzo all’interno del garage. A mio modo di vedere entrambe le modalità grafiche sono estremamente valide e sfruttano le potenzialità delle console current-gen di casa Microsoft in modo eccezionale. Non manca ovviamente il supporto all’HDR, che rende il tutto ancora più incredibile. Come ciliegina sulla torta per questo comparto visivo fuori parametro troviamo l’amata photo mode, tanto amata dagli aspiranti fotografi videoludici, con i quali catturare istantanee meravigliose di auto e ambienti, forte anche di tantissime opzioni di personalizzazioni per fotografie più artistiche.

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Sul comparto online va spesa particolarmente qualche parola. La struttura di gioco è simile a quella del predecessore, quindi anche qui troviamo un livello pilota condiviso tra online e offline, e la possibilità di sfruttare la connessione Xbox Live per tutta una serie di sfide asincrone, come i record agli autovelox sparsi nella mappa, i tempi sul giro o i punteggi derapata nelle zone predisposte. A questo si aggiunge, come in passato, la possibilità di condividere o scaricare assetti, design o gruppi vinili per i propri bolidi, in modo totalmente gratuito e ricevendo crediti ogniqualvolta un utente scaricherà o utilizzerà le nostre creazioni. A questa sezione asincrona si aggiunge tutta la parte di multiplayer online sincrono, che include la classica carovana, per esplorare l’intera mappa assieme ad un massimo di altri 11 amici, gare ed eventi competitivi o cooperativi denominati rispettivamente Horizon Open e Horizon Tour, oltre a tutta una serie di eventi stagionali che si aggiornano di settimana in settimana con la possibilità di vincere auto particolarmente rare e introvabili diversamente.

Presenti, come in Forza Horizon 4, anche modalità più caciarone e legate meno alla competizione automobilistica vera e propria, come la Battle Royale dell’Eliminatore o le varie modalità arena come Re o Infetti. Purtroppo, una nota dolente relativa al comparto online di Forza Horizon 5 va segnalata: i server durante la mia prova si sono dimostrati spesso instabili e con frequenti disconnessioni, e indubbiamente la mole di utenti riversatasi nel gioco durante i primi giorni non ha aiutato in tal senso. Apprezzabile in ogni caso la presenza in game di una casella di posta per i messaggi da parte degli sviluppatori, che tengono aggiornati i giocatori sullo stato dei lavori per il miglioramento dei server, e un hotfix è già previsto per i prossimi giorni. La situazione non è troppo diversa dal lancio di altri titoli dalla forte componente online, ma essendo questa strettamente integrata nella struttura di gioco, il tutto si ripercuote inevitabilmente sulla completa fruizione del titolo stesso.

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Il Festival Horizon non è però solo auto e corse folli, ma anche musica a tutto volume, e qui ancora una volta il team di sviluppo, guidato stavolta dal director Mike Brown, non delude affatto. La scelta musicale di Forza Horizon 5 è assolutamente straordinaria: nelle cinque radio suddivise per genere musicale, troviamo infatti brani in lingua spagnola di artisti messicani e non solo, oltre alla presenza di hit di artisti noti a livello mondiale quali Dua Lipa, gli ODESZA o i Run DMC. Correre a tutta velocità con il proprio bolide e il brano giusto, come sempre, è una delle esperienze più magiche di Forza Horizon, e rende piacevole anche il semplice spostarsi da un evento all’altro. Tutte le radio inoltre dispongono del proprio speaker ufficiale, che ci aggiornerà in tempo reale sulle nostre imprese tra una corsa e la successiva; tuttavia, come nel terzo e quarto capitolo, manca il doppiaggio italiano, presente invece nei primi due.

Il comparto audio in ogni caso non è solo musica, e il lavoro svolto da Playground Games sui rombi delle auto, dopo il problematico quarto capitolo, era indubbiamente uno degli aspetti che ero più curioso di testare. Questo elemento non è stato preso alla leggera dagli sviluppatori: diverse auto sono state aggiornate con nuovi file audio, dopo lunghe sessioni di registrazione della controparte reale, e il risultato è molto evidente. Finalmente ascoltare un RB26 di una Nissan Skyline o un 2JZ di una Toyota Supra è un vero piacere: ogni dettaglio è stato enfatizzato, con tanto di suoni secondari relativi a turbine e conseguenti valvole pop-off. Lo stesso può dirsi per i grandi motori aspirati V10 o V12, che finalmente godono di un file audio decisamente più ricco e meno finto rispetto al passato.

Ovviamente coprire un parco auto così vasto ha inevitabilmente portato a dover riciclare vecchi sound anche in questo capitolo, seppur opportunamente modificati e migliorati per adeguarli ai nuovi. In questo quadro si colloca un lavoro di sound design assolutamente curato, molto più immersivo, grazie ad un netto miglioramento dei rombi di altre auto in lontananza, la fauna in alcuni determinati punti della mappa, e tutta una serie di accorgimenti che aiutano a confezionare un prodotto straordinario anche da questo punto di vista. Consiglio fortemente l’utilizzo del Dolby Atmos, anche in versione per cuffia, per apprezzare al 100% alcune piccole sfumature che il gioco può regalare.

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Dopo oltre 50 ore di gioco e giunto alla conclusione della recensione di Forza Horizon 5, le parole da spendere riguardo all’ultima fatica di Playground Games non possono che essere positive. Ci troviamo davanti ad un’ulteriore dimostrazione delle grandissime capacità dello studio di sviluppo, che ancora una volta ribadisce quanto forte sia il legame tra videogioco e automobile, un genere potenzialmente intramontabile nelle mani di persone capaci come il team britannico di Microsoft.

Forza Horizon 5 è un titolo che mi sento di consigliare a chiunque, è la celebrazione dell’automobilismo, del divertimento e della musica, da giocare da soli o in compagnia. Una cosa è certa: il re dei racing game arcade è tornato ed è più in forma che mai.

Mentore Articoli
Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

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