Tra le novità più interessanti di casa J-Pop c’è sicuramente Nuvole a Nord-Ovest, l’ultima serie (ancora in corso) della mangaka Aki Irie. L’autrice finora era conosciuta in Italia solo per la sua opera precedente, Il mondo di Ran, edita nel nostro paese sempre sotto l’ala manga di Edizioni BD.
La nuova serie della Irie, arrivata alla quinta uscita in Giappone, probabilmente raggiungerà senza difficoltà i 7 volumi della precedente, che per ora è la più longeva. Comunque non è difficile credere che possa concludersi in pochi volumi, visti sia i trascorsi della mangaka, sia la cura che solitamente J-Pop ripone nel portare in Italia opere che non debbano far aspettare troppo i lettori.
La storia parla di Kei Miyama, un diciasettenne giapponese che abita insieme al “giovane” (avrà un sessantina d’anni) nonno francese Jacques in Islanda. Kei, stanco della vita in Giappone, dove non ha neanche finito le scuole superiori, ha voluto seguire l’ideale di libertà del nonno, e vive alla giornata facendo l’investigatore privato per piccoli casi nella terra dei geyser. Lì, nella natura incontaminata, riesce ad essere sé stesso e sentirsi davvero libero. Un giorno però, non ricevendo più notizie dal fratello che vive ancora in Giappone con gli zii, si mette sulle sue tracce scoprendo un mistero molto più grande di quelli con cui ha a che fare di solito, decidendo comunque di affrontarlo per il bene della sua famiglia.
Nuvole a Nord-Ovest è un seinen molto atipico per questa tipologia di manga, dove siamo abituati a storie più crude e cattive, ma penso che il target del fumetto sia comunque giustificato. La storia di Aki Irie infatti non è plateale nella messa in scena, ma sceglie un gioco di sottrazione nel quale è proprio la psiche del protagonista al centro di tutto. In questi enormi spazi aperti le vicende si incentreranno sui pensieri, le emozioni che anche un paesaggio può suscitare, oltre che sulle relazioni con le poche persone che riescono ad abitare quei territori quasi incontaminati.
È interessante poi la relazione tra Kei e la sua auto, una Suzuki Samurai degli anni ’90, con la quale sembra avere un rapporto quasi personale, che lo fa apparire anche leggermente psicolabile. Sarà il nonno ad instillare un piccolo dubbio nella testa del lettore, parlando di un potere sovrannaturale che si tramanda ogni due generazioni, rendendo molto ambigua la rappresentazione dei personaggi, dove il confine tra potere e autoillusione è molto labile. Inoltre in questo primo volume viene trattato anche il concetto di libertà, con i dialoghi tra nonno e nipote dopo svariate situazioni – anche comiche – che porteranno a riflessioni non così banali sul bisogno o no di dover essere per forza soli per essere liberi.
I disegni della mangaka sono molto ben realizzati e fanno spesso uso di splash page per rappresentare gli enormi luoghi naturali dell’Islanda in tutto il loro splendore. Il tratto poi è interessante nel suo contrasto tra la realisticità degli ambienti e la rappresentazione longilinea e appuntita degli umani, che però incredibilmente riesce ad essere anche dolce e non così spigolosa nelle linee. Dà l’impressione di voler evidenziare sia l’alienità degli esseri umani in quei luoghi, sia la forte connotazione individuale delle persone che, nel voler esprimere loro stesse, spesso dimenticano chi hanno di fronte.
Nuvole a Nord-Ovest è un’opera a cui vale sicuramente la pena dare un’occasione. Il primo volume presenta 10 capitoli della storia in un formato da 246 pagine, un po’ più largo dei soliti tankobon, ad un prezzo di copertina di 7,50€, che per il mercato moderno è in linea con gli standard, ma in più gode della pregevole qualità che J-Pop riserva alle sue pubblicazioni.
Vi consiglio quindi di approcciarvi a questo manga, che forse è un po’ un outsider del panorama giapponese moderno. Al suo interno riesce a far convivere anche momenti ecchi – c’è un capitolo intero incentrato sul teasing sessuale – ma senza mai sembrare fuori luogo. Tutti gli elementi, almeno in questo volume 1, convivono serenamente come in quei bellissimi paesaggi Islandesi, lasciando inoltre curiosità per l’evoluzione della trama. Davvero un inizio sorprendente.
Un ringraziamento speciale a J-Pop
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