Quanti bei libri sono lasciati nel dimenticatoio per colpa dell’inefficienza del loro incipit – Edgar Allan Poe
Mario Palladino e Nicola Palmieri, in arte Synergo e Redez di QDSS, sono due nomi decisamente noti all’interno di YouTube Italia. Io stesso li seguo con affetto da anni poiché, oltre alle vagonate di risate che sono in grado di suscitarmi, tendono quasi sempre ad aggiungere riflessioni interessanti e personali alle loro analisi. Non nascondo, però, che quando “quei due” hanno cominciato a produrre contenuti sul mondo dei giochi da tavolo la sensazione che mi hanno restituito è sempre stata quella di non essere troppo a proprio agio nel settore… ovviamente escludendo quei racconti totalmente folli che sono in grado di imbastire partendo da una manciata di Story Cubes.
Quando Asmodee ha annunciato l’arrivo di Incipit, il gioco di dadi narrativo ideato da QDSS, le mie antenne da board gamer seriale e membro della loro community sono scattate sull’attenti. La domanda quindi sorge spontanea: saranno riusciti Mario e Nicola a tirar fuori dal loro “server” qualche idea in grado di far convergere le loro caratteristiche all’interno di un gioco valido? La risposta è presto detta in realtà: sì, ma si poteva fare decisamente di più.
Incipit è un gioco da tavolo per 2 o più giocatori della durata approssimativa di 10/20 minuti, un titolo che va ad inserirsi in quella categoria di giochi narrativi che, almeno per il sottoscritto, risultano essere più delle esperienze di intrattenimento che dei giochi da tavolo in senso stretto. Per chi non avesse familiarità con gli Story Cubes si parla di una manciata di dadi che, su ogni faccia, recano un differente (e unico) disegno; il punto del gioco è semplice: lanciare i dadi e utilizzare i loro disegni come spunti per raccontare una storia.
Redez e Synergo hanno deciso di aggiungere all’equazione la simpatia della loro community, creando un’app per supportare i giocatori fornendo un boost alla loro fantasia. Un giocatore dovrà utilizzare l’app Incipit per scegliere un traccia iniziale per la storia, dopodiché il giocatore alla sua destra dovrà scegliere un dado tra i 12 a disposizione, lanciarlo, e utilizzare il disegno raffigurato sulla faccia per continuare la narrazione; si andrà avanti così fino all’esaurimento dei dadi e quindi all’epilogo del racconto.
L’app offre anche una modalità di gioco alternativa, ovvero La Macchina della Follia, che consiste nel generare un evento casuale da collegare al dado appena lanciato. Da regolamento inoltre sono presenti altre due varianti di gioco chiamate Il Mucchio Selvaggio e Freemode: nella prima verranno definiti un numero di turni prestabilito e un numero di dadi da utilizzare tutti insieme di volta in volta, nell’altro si sarà semplicemente liberi di definire le regole a proprio piacimento (certo, forse non serviva inserire una modalità nel regolamento per dire “gioca come vuoi”).
L’esperienza generale è quindi ben lontana da ciò a cui siamo abituati con i classici giochi da tavolo, siano essi cooperativi o competitivi, ma può risultare comunque interessante per quei gruppi in cerca di un prodotto differente in grado di far trascorrere un po’ di tempo piacevolmente mentre si ride, si scherza e si inventa. Nonostante poi l’approccio più istintivo sia quello del “cazzeggio tra amici”, mi sento di vedere questo gioco come uno strumento interessante anche per quelle comitive che vogliono divertirsi a improvvisare narrazioni più mature, serie, cupe o fiabesche che siano. Infatti questi dadi risultano essere proprio utilizzabili come un supporto all’inventiva di ciascuno e possono, quindi, essere declinati negli utilizzi che ognuno preferirà affidargli. Senza dubbio tutte queste considerazioni sono di fatto applicabili a gli Story Cubes, per cui la domanda iniziale ritorna: stiamo semplicemente parlando di Story Cubes marchiati QDSS o di qualcosa di più? Sì… e no.
Si, poiché l’intuizione alla base del gioco è, in tutto e per tutto, assimilabile a una qualsiasi espansione non tematizzata dei classici Story Cubes. No, poiché il reale valore aggiunto del titolo è proprio da ricercare nella spinta che la grande community di QDSS sarà in grado di dare a questo prodotto. A tal proposito i vari follower dei due sono da sempre estremamente attivi ed è stato bello notare come, giorno dopo giorno, gli incipit della community stiano aumentando in modo esponenziale. All’interno dell’app sarà infatti possibile sia aggiungere i propri inizi che votare (in tempo reale) quelli che si stanno visionando, avendo sia la possibilità di mettere like o dislike che di guardare il loro punteggio (YouTube is that you?). Queste piccole trovate riescono comunque a risultare positive, dandoci modo di muoverci più rapidamente tra i molti inizi di storia e arrivare così a definire in scioltezza l’avvio della nostra narrazione.
Incipit è un gioco che può risultare interessante malgrado sia estremamente derivativo. Mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti di titoli narrativi (penso anche a giochi come C’era una volta), a chi voglia qualcosa di diverso da poter usare a mo’ di filler o a chi cerchi un prodotto da utilizzare per allenare la mente e la fantasia partendo da pochi spunti iniziali. Se invece siete stanchi degli Story Cubes o cercate qualcosa di più complesso, non c’è molto che Incipit possa offrirvi.
Un ringraziamento speciale ad Asmodee Italia
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