Dopo What If, i Marvel Studios portano su Disney+ la loro seconda serie animata, questa volta tutta dedicata a Baby Groot. Infatti I Am Groot fa un salto indietro rispetto a Endgame, dove avevamo conosciuto un Groot ormai adolescente, riportandoci all’apice della sua carriera come mascotte del Marvel Cinematic Universe, sia quand’era ancora un piccolo alberello danzante in un vaso che durante le sue prime goffe scorrazzate per la galassia.
A differenza di tutte le altre serie dei Marvel Studios uscite finora, questa non ha alcuna pretesa di approfondire il suo protagonista o aggiungere qualche tassello all’universo cinematografico a cui appartiene, ma vuole solo offrire del puro e spensierato intrattenimento. Impossibile non centrare il bersaglio con il piccolo Groot, ai cui occhi è ancora tutto nuovo e da scoprire, senza contare che il suo vocabolario monosillabico lascia per forza di cose più spazio alle immagini.
I Am Groot è composta da corti autoconclusivi di circa 4 minuti ciascuno, e bastano appena 20 minuti per guardare tutti i 5 episodi disponibili al lancio (altri 5 sono già in lavorazione). Un dubbio legittimo sulla serie consisteva in come si sarebbe giustificata l’assenza degli altri Guardiani della Galassia, ma devo dire che è tutto ben contestualizzato. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla naturalezza con cui, grazie a pochi elementi, si lasciano intendere momenti di totale tranquillità in viaggio sulla nave o in sosta su qualche pianeta. Che poi, come già rivelato dagli stessi Marvel Studios, in realtà è presente anche una piccola comparsata di Rocket Raccoon, e ho adorato particolarmente l’episodio con lui (ma devo dire che sono di parte, dal momento che Rocket è uno dei miei personaggi preferiti nel MCU).
Queste piccole grandi avventure di Groot mi hanno stampato il sorriso in faccia per tutto il tempo, facendomi genuinamente esplodere in fragorose risate di tanto in tanto. Tra l’altro, mi fa sorridere anche solo il pensiero che sia sempre Vin Diesel a doppiare il personaggio. Uno degli episodi più divertenti è quello già anticipato nel trailer ufficiale, con Groot che, ancora molto piccolo e vessato da creature più grandi, entra in contatto con creature molto più piccole di lui, facendolo sentire quasi un dio: il risvolto della faccenda è tanto improvviso quanto esilarante. In generale, per quanto James Gunn qui compaia solo in veste di produttore esecutivo, lo spirito dei suoi film sui Guardiani si sente tutto, il che è un sollievo dopo la riproposizione sprecata di questi personaggi in altri prodotti del Marvel Cinematic Universe come Thor: Love and Thunder.
Come dicevo all’inizio, avere un protagonista così limitato nell’esprimersi a parole permette alle immagini di assumere un ruolo di primo piano, e infatti visivamente la serie non delude. Per quanto riguarda le animazioni, siamo quasi se non proprio allo stesso livello dei film, con un Groot molto espressivo e una buona quantità generale di dettagli. Ad affascinarmi specialmente però è stato il design delle creature aliene, tutte molto originali. Dietro ogni episodio c’è evidentemente un grandissimo lavoro, ed è proprio per questo che pur essendo pochi sono tutti ottimi. Di conseguenza, però, la pecca della serie è che allo stato attuale si consuma davvero in un batter d’occhio.
I Am Groot è una serie semplicemente deliziosa, che rimane incredibilmente fedele allo spirito goliardico, ma anche un po’ cinico e sentimentale che anima i film sui Guardiani della Galassia di Gunn. Ne consiglio quindi la visione a chiunque ami lo strambo team di eroi cosmici del Marvel Cinematic Universe, ma sono certo che a prescindere riuscirà a offrire un gran divertimento sia ai bambini che agli adulti.
Un ringraziamento speciale a Disney+
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