Quello del gaming mobile è un mercato in continua espansione e ciò è testimoniato anche dal gran numero di periferiche dedicate, oramai onnipresenti in tutti gli e-commerce. Sulle pagine di Nerdevil ho già avuto modo, tra l’altro, di raccontarvi le mie impressioni su controller compatibili con smartphone Android. È interessante, a tal riguardo, notare come le configurazioni per il gaming mobile siano parecchio diversificate, andando da periferiche come il GameSir X2 Bluetooth, che avvolge lo smartphone restituendo una sensazione simile a quella che si ha giocando su Nintendo Switch, fino a controller compatti come il GameSir T4 Mini, che fa delle sue ridotte dimensioni un punto di forza.
HyperX, con il suo controller wireless Clutch, ci mostra un’ulteriore modalità di gioco, molto in voga soprattutto tra i giocatori appassionati di cloud gaming. Sebbene sia senz’altro possibile rendere il proprio controller (Xbox ad esempio) una periferica mobile semplicemente acquistando una clip montabile, utilizzando questo metodo si può avvertire una spiacevole sensazione di scarsa solidità. HyperX Clutch, invece, diventa tutt’uno con il supporto per smartphone estendibile, che viene inserito direttamente nel pad utilizzando uno slot che mi ha ricordato da vicino quello dei vecchi Game Boy.
Il Clutch non nasconde un form factor decisamente ispirato ai controller Xbox One e Series X|S, a mio parere i veri punti di riferimento per tutta l’industria videoludica. Non solo, infatti gli stick analogici sono collocati in posizione asimmetrica, con il D-pad sotto la levetta sinistra, ma anche la pulsantiera frontale ricalca perfettamente lettere e colori dei pad Microsoft.
Sulla sezione centrale si trovano il tasto Home, i pulsanti Select e Start e due tasti aggiuntivi chiamati Turbo e Clear, dei quali però non si fa menzione neanche sul libretto delle istruzioni. I bumper e i trigger analogici, collocati come da tradizione sulla parte superiore della periferica, hanno invece una nomenclatura di tipo PlayStation. Tra di essi, posti centralmente, si trovano l’ingresso USB-C e lo slot dove inserire la solida e pratica clip di supporto allo smartphone. Muovendo la propria attenzione in basso, invece, è possibile scorgere un piccolo interruttore per la selezione della modalità di connessione, impostabile su 2.4 G, Bluetooth e cablata.
La batteria, che è di tipo built-in ricaricabile tramite l’ingresso USB-C, garantisce fino a 19 ore di utilizzo e nella mia prova mi è sembrata più che performante. La quantità di carica disponibile è indicata attraverso 4 LED bianchi posti frontalmente e, sebbene utilissimi, sono estremamente luminosi e disturbano non poco nelle ore notturne. Nonostante la presenza di una batteria non rimovibile, l’HyperX Clutch risulta piacevolmente leggero senza però sembrare fragile, grazie all’estrema precisione degli assemblaggi. I due inserti gommati posti in corrispondenza delle ali del pad dove, per capirci, entrano a contatto con i palmi delle mani, aumentano il grip della presa e rendono piacevole al tatto anche sessioni di gaming lunghe.
Una volta impugnato, il Clutch restituisce sensazioni molto simili a quelle ottenute con un controller Xbox. Molto presto però ci si accorge che, malgrado le somiglianze, il pad HyperX è sensibilmente più piccolo, nonostante gli stick siano, in realtà, più distanti che nel controller di Redmond. Se questo per me non ha rappresentato un problema per quanto riguarda l’utilizzo dei comandi frontali, devo ammettere che ha reso meno piacevole la pressione dei bumper e dei trigger. L’azionamento di questi ultimi, infatti, avviene attraverso la falange intermedia e questo crea fastidiose interferenze quando la clip mobile convertibile è inserita nello slot. Un vero peccato, perché mi sono trovato spesso a dover allontanare leggermente i palmi dai bordi del controller, in modo da arrivare a toccare la pulsantiera superiore con le punte delle dita. Ciò ha modificato quindi il naturale utilizzo del pad e vanificato l’importanza degli inserti gommati laterali.
Se nell’utilizzo su PC l’HyperX Clutch si comporta più che discretamente, configurandosi come una buona scelta anche in merito alla fascia di prezzo di riferimento, la mia curiosità è stata catturata perlopiù dalla sua configurazione con clip montata per il gaming mobile. Collocare il supporto è semplicissimo: basta individuare l’alloggio sulla parte superiore del pad e inserirlo. Per estrarlo è necessaria un po’ di forza, ma non preoccupatevi, non rischiate di rompere nulla. Ho apprezzato il foro passante sulla clip che permette, anche durante sessioni di gaming via smartphone, di tenere in carica il proprio controller, qualora necessario.
Una volta fissata, la clip convertibile prevede la possibilità di alloggiare praticamente tutti gli smartphone Android in commercio. Non ho ovviamente avuto problemi con il mio minuto Pixel 4A, così come non ne ho riscontrati provando telefoni di dimensioni maggiori come lo Xiaomi Redmi Note 10. La connessione Bluetooth garantisce un input lag praticamente impercettibile e, fattore davvero inusuale, è possibile solo per giocare su smartphone. Purtroppo, infatti, il collegamento PC è possibile o via USB oppure attraverso il dongle in dotazione che permette una connessione 2.4 G ma che, allo stesso tempo, impegna un’ulteriore porta USB sul computer.
Alloggiato lo smartphone si può godere di una presa sicura e stabile. Sicuramente dispositivi molto pesanti tenderanno a inclinare i vostri polsi, ma è il prezzo da pagare per avere una configurazione come questa e non una simil-Switch come quella del GameSir X2. La clip presenta un solo scatto e questa impone al telefono un angolo di 45 gradi rispetto al controller. Sebbene non abbia maturato la necessità di variare l’angolazione, credo farebbe comodo a molti utenti poter contare su micro aggiustamenti che la periferica HyperX purtroppo non prevede.
Durante le fasi di gioco, sia mobile che su PC, si possono apprezzare i click della pulsantiera frontale così come la corsa delle levette le quali, tra l’altro, sono concave e zigrinate un po’ come quelle dei pad Xbox. Un’ottima scelta che mi sento di elogiare. I bumper, escludendo le difficoltà riscontrate e già esaminate, offrono la giusta resistenza, e i trigger, al netto della loro costruzione che mi sembra poco solida, hanno sempre avuto una risposta naturale e precisa. La già citata leggerezza del controller è, inoltre, un punto a favore considerevole soprattutto per chi prevede di utilizzarlo maggiormente nella sua configurazione mobile.
Il Clutch di HyperX è senz’altro una buona periferica, ma alcuni errori di progettazione non gli permettono di raggiungere l’eccellenza assicurata invece da altri prodotti del marchio americano da noi testati in precedenza. I LED troppo luminosi sulla parte frontale, la posizione dei tasti dorsali e l’assenza di regolazione dell’angolo della clip senz’altro stonano con l’ottima resa dei materiali, degli assemblaggi e, più in generale, con la qualità del controller. Allo stesso tempo bisogna ammettere che la virtù principale del pad HyperX sta proprio nel saper soddisfare, non perfettamente ma sicuramente adeguatamente, nel suo doppio utilizzo PC/Android. In tal senso spiace constatare che l’utenza iPhone sia completamente tagliata fuori e debba necessariamente guardare altrove.
Chi è in possesso di uno smartphone con sistema operativo Android e non disdegna il gaming su PC, può sicuramente volgere la propria attenzione all’HyperX Clutch. Un controller solido e preciso in grado di assolvere degnamente alle necessità dettate dalle due differenti configurazioni di gioco. Il prezzo a cui è venduto (50 dollari negli States) è corretto, sebbene sia una fascia di mercato estremamente affollata e densa di ottime alternative.
Special thanks to HyperX
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