The DioField Chronicle (PS5)

The DioField Chronicle recensione

Voto:

Se come me siete inguaribili amanti dei giochi di ruolo con ambientazione fantasy, avrete sicuramente sentito parlare di The DioField Chronicle, l’ultimo titolo targato Square Enix e Lancarse, disponibile su Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Steam.

Con un battle system peculiare e innovativo, descritto come Real Time Tactical Battle (RTTB), e una forte componente narrativa, questo gioco mi aveva già intrigato a partire dalla demo, che brilla in particolare proprio per l’accattivante sistema di combattimento.

the diofield chronicle cutscene

La storia, interessante malgrado lacune evidenti in alcune sezioni, ci mette nei panni di un gruppo di abili e rinomati mercenari, conosciuti col nome di Blue Fox. La pace che regna sull’isola di DioField, nel regno di Alletain, è minacciata da una guerra fra l’Impero Trovelt-Schoevian e l’Alleanza, un insieme di stati che intende fronteggiare l’avanzata nemica. Nonostante le grandi ricchezze dell’isola di DioField, dovute in larga parte all’abbondanza di giada, materiale prezioso impiegato per l’utilizzo della magia, è chiaro che i conflitti del vicino impero non possono più essere ignorati, e si dovrà presto fare i conti col caos e il tumulto che scuotono i confini.

A rendere affascinante e immersiva l’ambientazione concorrono da un lato la splendida colonna sonora, composta da Ramin Djawadi e Brandon Campbell, dall’altro la bellezza del comparto artistico, a cura di Taiki (character design) e Isamu Kamikokuryo (concept art). Di contro, purtroppo, ci troviamo di fronte a dei modelli 3D qualitativamente deludenti, specialmente se rapportati agli ottimi ritratti dei personaggi, ai quali assomigliano molto poco.

Sul fronte della caratterizzazione, l’ottimo doppiaggio giapponese (è disponibile anche l’inglese ma, come spesso accadde nei JRPG, la qualità è piuttosto scadente) e il comparto artistico suggestivo riescono a controbilanciare una certa mancanza di spessore, che rende poco memorabili molti dei personaggi. I 2 personaggi principali (2 dei 3 coi quali iniziamo l’avventura), ovvero Andrias RhondarsonFredret Lester, restano comunque ben funzionali alla trama.

the diofield chronicle battaglia

Ma veniamo all’aspetto più intrigante del gioco, ovvero il sistema di combattimento. Per un JRPG strategico, il combattimento in tempo reale (con la possibilità di fermare il tempo per selezionare abilità e per i movimenti) è qualcosa di estremamente raro ma, come dimostrato da The DioField Chronicle, particolarmente calzante quando si gestisce un party numericamente limitato (i personaggi schierabili in battaglia sono infatti 4 in totale). La scelta delle schermaglie in tempo reale rende ogni sezione di combattimento piuttosto rapida e adatta anche a chi non avesse tempo per sessioni di gioco più lunghe.

Ogni personaggio possiede tra le 3 e le 4 abilità legate all’arma impugnata e alla propria classe, ed ognuna ha un costo specifico in punti energia/EP (il mana di DioField), oltre ad un tempo di cooldown prima di poter essere utilizzata nuovamente. Il tutto si traduce in un sistema di combattimento rapido e molto divertente che però, purtroppo, non mi sento di promuovere del tutto per due fattori determinanti: l’intelligenza artificiale dei nemici e il livello di sfida.

diofield chronicle esplosione

L’intelligenza artificiale avversaria è una delle maggiori pecche del gioco: spesso, i soldati avversari si limitano ad attaccare il personaggio più vicino e non cambiano bersaglio neanche se subiscono danni molto alti da un altro, o se nei paraggi c’è un alleato in fin di vita. Se a ciò aggiungiamo che i nemici possono essere messi costantemente in stato di stun o di taunt, arriviamo ad avere degli antagonisti che sono più che altro delle marionette.

Una delle conseguenze di questa IA scadente è che il gioco risulta estremamente semplice, anche selezionando il livello di difficoltà più alto. Questo, almeno in parte, va ad invalidare l’utilizzo di specifiche strategie per completare le missioni, perché spesso basta dare uno stato alterato a tutti i nemici e procedere a ucciderli uno ad uno col protagonista. I giocatori che vogliono mettere a dura prova le proprie capacità strategiche, quindi, potrebbero rimanere delusi, ma il gameplay risulta ugualmente piacevole, anche grazie alla scorrevolezza generale, riscontrabile non solo nelle battaglie ma anche nei dialoghi e nei filmati, anch’essi piuttosto diretti e mai prolissi.

the diofield chronicle magia

Altra particolarità di The Diofield Chronicle è quella di poter ripetere le missioni, sia quella principale che quelle secondarie, nel corso della partita: si ha la possibilità di rigiocare quante volte lo si desidera ogni missione già affrontata per completare gli obiettivi secondari (ad esempio non far morire alleati, trovare la cassa del tesoro, finire la missione un tempo prestabilito, o uccidere tutti i nemici). L’opzione del New Game Plus si rivela dunque quanto mai superflua, soprattutto considerando che anche le cinematiche possono essere riguardate dalla sezione libreria, non vi sono trofei né oggetti sbloccabili unicamente in New Game Plus, e il gioco rimane pressoché identico.

Il gioco ha un andamento guidato e molto lineare, che vede l’alternanza di battaglie e avanzamento della storia, con la possibilità di visitare il negozio, potenziare abilità attive e passive dei personaggi, sbloccare armi, migliorare le sfere magilum (le summon di DioField) e affrontare alcune missioni secondarie.

the diofield chronicle prologo

Complessivamente The DioField Chronicle è un gioco piacevole e piuttosto divertente, anche se relativamente privo di sfida. La storia riesce a mantenere vivo l’interesse, soprattutto dopo i primi due capitoli, pur non essendo indimenticabile né particolarmente originale, complici alcuni risvolti inaspettati.

Un ringraziamento speciale a Square Enix

Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

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