Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key (PS5)

atelier ryza 3

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Che il panorama dei JRPG celi gemme preziose ormai è risaputo. Negli ultimi anni, la crescente popolarità di questi giochi ha permesso a diverse case di produzione nipponiche di affacciarsi con determinazione in quello che è un mercato globale assai complesso, i cui numeri hanno decisamente un altro valore rispetto ai successi commerciali nel Sol Levante. Grazie soprattutto a una maggiore considerazione del pubblico estero, molte saghe videoludiche stanno ottenendo ottimi consensi e risultati commerciali incoraggianti, al punto da spingere le medesime aziende a pubblicare i propri titoli in contemporanea mondiale piuttosto che in maniera differita. Un esempio lampante è quello di Atelier, la serie JRPG alchemica di Koei Tecmo e Gust.

La saga delle alchimiste infatti ha iniziato solo di recente ad arrivare su console e PC in formula “worldwide”, e ciò lo si deve in particolare al successo riscosso dalla serie Atelier Ryza, i cui numeri hanno spinto la casa di Ninja Gaiden e Nioh a produrne persino una trilogia, fatto mai avvenuto per una singola protagonista del brand. Il franchise di Atelier infatti è costellato da numerose sottoserie, che hanno sempre presentato una nuova protagonista, ma solo la caparbia Reisalin “Ryza” Stout è riuscita a ricevere ben tre avventure, divenendo persino l’alchimista più popolare di tutto il franchise. Atelier Ryza 3: Alchemist of the End & the Secret Key sancisce la fine di un percorso di crescita emozionante, che mostra la maturità raggiunta da Ryza e compagni in quello è il loro ultimo viaggio.

atelier ryza 3 chiave

Atelier Ryza 3 si colloca precisamente un anno dopo gli eventi del secondo capitolo. Volendo evitare l’oneroso recupero di altri due giochi, sappiate che il filmato introduttivo fornisce le nozioni narrative più importanti dei viaggi compiuti da Ryza, offrendo così anche ai nuovi giocatori una base abbastanza solida per avventurarsi nell’ultima estate della protagonista. La storia ci riporta all’isola artificiale di Kurken, terra natia della fanciulla, scossa da uno strano avvenimento: l’arcipelago delle isole Kark è misteriosamente emerso dal mare, e la loro comparsa minaccia la stabilità del marchingegno che permette a Kurken di rimanere a galla, rischiando così di provocare un’immane catastrofe. Studiando un metodo per ristabilire l’equilibrio, Ryza viene ben presto intercettata telepaticamente da un’entità misteriosa, che non solo le fornisce un utile suggerimento su come risolvere il problema, ma le fa anche dono di una misteriosa chiave, il cui impiego sarà molto importante per lo svolgimento del racconto. Tutto ciò spingerà quindi Ryza a un nuovo ed emozionante viaggio, in compagnia dei suoi amici d’infanzia Tao, Lent, Klaudia e Bos.

Questo terzo capitolo corona il lungo percorso di crescita della protagonista che, da emarginata, diventa un punto di riferimento e una figura insostituibile per tutti gli abitanti di Kurken. Quella che ci viene presentata qui infatti è una Ryza decisamente più matura e consapevole, la cui esperienza accumulata le permetterà di venire a capo dell’ultimo dilemma che lega le isole Kark all’Underworld. La narrativa però rimane quella leggera e rilassante di sempre, capace di immergere il giocatore in un contesto mai opprimente e ricco di storie da raccontare.

Anche i comprimari subiranno uno sviluppo interessante, venendo approfonditi nelle consuete character quest che interessano ogni membro del party. Atelier Ryza 3 forgia inoltre il suo percorso sul rafforzamento dei legami tra i vari personaggi, avviandoli verso il futuro che li aspetta. Il racconto è un tripudio di nostalgia per le avventure passate, che fa leva anche su flashback mai invadenti che aiutano a rinfrescare la memoria, il tutto rimarcando come questa sarà l’ultima avventura di Ryza e dei suoi amici.

atelier ryza 3 let's go

In quanto capitolo definitivo della serie, Atelier Ryza 3 offre ancora una volta diverse novità che ne arricchiscono il gameplay. In primis il sistema di combattimento è stato reso più frenetico attraverso gli AP (Action Points), che permettono ai membri del party di sfoderare uno o più attacchi in una singola azione. Questi punti sono di vitale importanza, poiché è solo grazie a essi che è possibile concatenare una serie d’attacchi micidiali, e la quantità cumulabile va a braccetto con il livello tattico raggiunto in battaglia (meccanica presa in prestito da Blue Reflection: Second Light). Il gioco mette a disposizione ben 11 personaggi giocabili e il party può essere composto da un massimo di 5 membri, di cui 3 formeranno l’avanguardia e 2 saranno posti nelle retrovie, permettendo così di sostituire un combattente attivo in caso si trovi in difficoltà.

Aggiungono maggiore profondità al sistema di combattimento le chiavi, che attivano degli effetti capaci di fornire un grosso vantaggio soprattutto sui boss. Queste chiavi, ottenibili durante le battaglie o la fase esplorativa, possono essere prodotte consumando le Hollow Keys o le Pristine Key, ma solo quest’ultime permetteranno di ottenere dei bonus più efficaci. L’utilizzo delle chiavi in battaglia è indubbiamente la novità più importante del combat system, ma nel complesso Gust è riuscita a svecchiare egregiamente il gameplay migliorandone i ritmi nonostante l’impostazione turn-based. Ovviamente non possono mancare le meccaniche di contorno come l’esecuzione degli ordini (che permetteranno ai personaggi attivi non in utilizzo di sfoderare degli attacchi extra), l’uso di oggetti o l’attivazione dei Fatal Drive, mosse speciali devastanti.

Atelier ryza 3 Tao combattimento

L’esplorazione ha subito a sua volta un netto miglioramento, con una ristrutturazione della mappa di gioco che la rende decisamente più aperta e libera rispetto al passato. Infatti in Atelier Ryza 3 troviamo 4 regioni, macroaree suddivise in vari biomi in cui è possibile raccogliere i materiali utili per l’alchimia. Abbiamo quindi l’opportunità di rivisitare quasi nella totale interezza la mappa del primo gioco, e allo stesso tempo le nuove regioni offrono aree inedite completamente esplorabili, introducendo infine le cavalcature. Stringendo amicizia con alcune creature, infatti, Ryza potrà raggiungere dei luoghi altrimenti inaccessibili, trovando al loro interno dei preziosi segreti come ricette alchemiche o materiali rari.

Ciascuna area del gioco sarà inizialmente oscurata finché Ryza e compagni non interagiranno con dei checkpoint sparsi nel mondo, che non solo sveleranno grosse porzioni di mappa, ma daranno anche modo di fabbricare le chiavi consumando le consuete Hollow o Pristine Key. Bisogna anche aggiungere che l’esplorazione è stata resa più immediata grazie ai numerosi punti di viaggio rapido disponibili e alle teleferiche presenti in alcune zone strategiche per raggiungere punti complessi della mappa.

Altri elementi che arricchiscono il mondo di gioco sono indubbiamente le numerose missioni secondarie, suddivise in normal quest, world quest e character quest. Tali missioni forniscono un buon apporto ludico e narrativo al titolo, che in quanto a contenuti si mostra decisamente più ricco, seppur si percepisca l’assenza di un consueto super boss.

atelier ryza 3 cavalcatura

Le già citate chiavi possono essere utilizzate anche nel sistema alchemico. Ritroviamo infatti l’immancabile sistema di crafting, cuore pulsante dell’intera esperienza di gioco, con le sue ottime meccaniche che permettono di creare oggetti con una quantità sfavillante di effetti, tratti e variazioni, andando a beneficiare soprattutto sul sistema di combattimento. L’utilizzo delle chiavi nella sintesi dei materiali permette di aumentare qualità e quantità degli oggetti utilizzati per una singola ricetta alchemica, e possono persino attivare delle piccole alterazioni elementali. Il sistema alchemico e le possibilità da esso offerte possono inoltre essere espanse attraverso l’albero della abilità di Ryza, sbloccando nuove ricette o persino abilità alchemiche come il Link Morph o la ricostruzione degli oggetti.

Il sistema di crafting della serie Atelier Ryza è sempre stato di facile comprensione, e il terzo capitolo rimarca questa caratteristica specificando in maniera limpida come riempire i vari slot dei materiali ad ogni creazione, rendendo così ogni processo creativo immediato. Il gioco infatti permette di inserire ogni materiale in maniera autonoma, favorendo o meno la qualità dei materiali inseriti, così da ottenere delle creazioni più preziose. Un’altra piccola aggiunta da segnalare è l’introduzione dei super tratti, ossia dei bonus speciali che possono essere attivati sugli oggetti creati tramite una combinazione di due o più tratti.

atelier ryza 3 crafting

Passando al comparto grafico, Atelier Ryza 3 su PS5 risulta indubbiamente più definito, anche se possiamo apprezzare tale versione soprattutto per la sua fluidità grazie ai 60 fotogrammi al secondo. I capitoli di Atelier Ryza non hanno mai fatto leva su una grafica eccelsa capace di eguagliare titoli di maggior successo come Tales of Arise o Dragon Quest XI, quanto su una forte direzione artistica, che si fa notare particolarmente nella caratterizzazione dei paesaggi. Certo, specialmente quando si mette piede nelle grandi pianure le mappe nella loro grandezza restituiscono un senso di vuoto, ciononostante aguzzando lo sguardo è possibile apprezzare il pregio artistico di alcune aree, tra rovine di un regno caduto ai fitti boschi e le distese di sabbia e roccia che danno vita ad alcune delle aree principali del gioco.

Anche il comparto audio si dimostra notevole, proponendo un ottimo doppiaggio in lingua originale e soprattutto una colonna sonora calzante e in linea con l’atmosfera leggera della serie. Durante la mia esperienza infine ho riscontrato dei bug solo in alcune character quest che, non attivandosi correttamente, mi hanno obbligato a ricaricare il salvataggio della partita completata.

atelier ryza 3 reisalin

Atelier Ryza 3 a conti fatti rappresenta il punto più alto raggiunto dalle avventure di Reisalin Stout e compagni. Un capitolo definitivo che porta il franchise di Koei Tecmo e Gust su una vetta qualitativa decisamente più alta. Dalla storia al gameplay, l’ultima estate della popolare alchimista di Kurken unisce nostalgia e sguardo verso il futuro, dando così una degna conclusione a quella che ad oggi è la saga più popolare dell’intero franchise di Atelier.

Un ringraziamento speciale a Plaion

Mr. Kazeshin Articoli
Sono un grande appassionato di videogiochi ed anime, e nel mio cuore, i JRPG hanno un posto speciale. Gioco a di tutto, anche per avere una visione sempre più ampia del medium che mi accompagna sin dalla mia nascita.

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