Lies of P – Prime impressioni dalla demo (PC)

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Tra i giochi più attesi in uscita nei prossimi mesi c’è sicuramente il tanto chiacchierato Lies of P, souls-like sudcoreano che rimaneggia la fiaba di Pinocchio donandole atmosfere e ambientazioni in stile Belle Époque e un gameplay molto vicino a Bloodborne, il grande capolavoro di FromSoftware. Lo studio NEOWIZ ha finalmente fissato la sua data di uscita per il 19 settembre e, allo stesso tempo, non ha lasciato i giocatori a bocca asciutta rilasciando una demo inaspettatamente ricca per assaporare i primi due capitoli del gioco.

Il setting principale è Krat, una città che ha raggiunto il suo apogeo sia grazie alle straordinarie invenzioni di Geppetto, sia a seguito della benedizione di Ergo, un misterioso fenomeno magico che durante la sopracitata prova gratuita non viene ulteriormente approfondito. Purtroppo, l’insorgenza di burattini impazziti ha seminato sofferenza e morte; è compito di P – un burattino nato dalle mani di Geppetto in persona e risvegliato da una farfalla turchina – riportare la pace nelle strade, in un viaggio alla ricerca della sua umanità.

lies of p città

La prima cosa che salta all’occhio è certamente, come sottolineato in apertura, l’impianto ludico assai simile a Bloodborne. I detrattori hanno già etichettato il titolo come una malriuscita scopiazzatura o, peggio, un plagio. Non temete: si tratta di giudizi frettolosi e superficiali. È vero, Lies of P prende a piene mani dal celebre cult, ma unisce al mix tante piccole trovate inedite e meccaniche ereditate anche da Sekiro, fugando ogni possibile accusa di imitazione. In particolare, il videogioco – operando un’accurata selezione – unisce lo scheletro classico che sorregge ogni souls-like (hub centrale, boss fight, checkpoint, level-up e così via) a tutti i punti di forza delle creazioni di FromSoftware.

Si parte da un sistema di combattimento molto solido, sorretto da animazioni calibrate egregiamente che restituiscono perfettamente la pesantezza di ogni colpo scagliato o ricevuto. I movimenti sono fluidi e facili da concatenare, soprattutto se si parla dell’attenzione rivolta alla parata. Quest’ultima è difatti una mossa fondamentale per sopravvivere negli scontri e fiaccare i nemici, dotati di un equilibrio da rompere per scagliare potenti controffensive tramite attacchi leggeri, pesanti, backstab e riposte.

Non manca poi la possibilità di sfruttare il braccio meccanico del protagonista – il braccio a Legione – come arma secondaria dotata di vari potenziamenti. La demo ne offre due: il Filo del burattino, un rampino da usare per trascinare a sé gli avversari e interrompere momentaneamente i loro movimenti, e Fulminis, perfetto per folgorare chi ci ostacola. Equipaggiare tutti questi strumenti – che includono anche armi, anelli e amuleti di vario tipo – vuol dire dover gestire anche il peso di P che influisce sulla rapidità dei suoi spostamenti e sul recupero di vita e stamina.

lies of p belle epoque

A proposito di armi, queste costituiscono una delle novità più sfiziose del titolo, in quanto sono smontabili, alterabili e ricombinabili a proprio piacimento. Lame ed else sono sempre separate e diversificate da caratteristiche e gimmick uniche. Con l’aiuto di Eugénie, una degli NPC presenti nella demo, si può potenziare l’armamentario e, appunto, sperimentare varie combinazioni offensive: per esempio si può provare ad unire l’impugnatura di uno dei manganelli droppati da alcuni mob con la lama della sciabola di P per ottenere un oggetto nuovo e dal moveset peculiare. Si spera in combinazioni tanto numerose quanto vantaggiose.

A questa interessantissima trovata, Lies of P aggiunge poi le cosiddette Arti della Favola, delle weapon art che è possibile lanciare dopo una serie sufficiente di combo. Attaccare, in ultimo, significa consumare la durevolezza dell’armamentario e di conseguenza diminuire il suo potere offensivo. Nel bel mezzo dei combattimenti o subito dopo di essi, il giocatore deve quindi ricordarsi di smerigliare le lame con un apposito strumento.

Sempre per quanto riguarda l’equipaggiamento a disposizione, P può indossare abiti e accessori. Questi, tuttavia, non influiscono sulle statistiche ma modificano semplicemente l’aspetto esteriore (una scelta che a suo tempo compì anche Bloodborne). Corona il tutto un fitto albero delle abilità che, in questa versione di prova, non ci è permesso personalizzare più di tanto. Senza dubbio andrà studiato a fondo nella release finale.

lies of p steampunk

La città di Krat, o almeno la parte disponibile nella demo, presenta aree ben calibrate per numero di mob e quantità di strade da percorrere; ottima la gestione delle immancabili shortcut. La varietà di nemici è buona se si contano occasionali miniboss, più i 3 boss da sconfiggere, tutti molto divertenti da affrontare e ostici quanto basta (a voi scoprire di chi si tratta). L’ultima battaglia può essere giocata facendosi aiutare da uno Spettro – gestito dall’IA in maniera a volte dubbia – a patto di consumare dei Frammenti di stella; per ora non è chiaro se il gioco completo prevederà un sistema di co-op online come in Dark Souls.

Dal punto di vista della trama e della lore, i ragazzi di NEOWIZ non si sono sbottonati più di tanto, hanno bensì preferito sparpagliare qui e là documenti e collezionabili per dare un’accattivante infarinatura generale della storia che fa sorgere molte domande sui possibili risvolti narrativi. Ciò non fa altro che aumentare la forte curiosità attorno al titolo, a maggior ragione se si considera che questa cruda rivisitazione di Pinocchio si basa sul romanzo originale di Collodi, ben diverso dagli adattamenti firmati Disney (insomma non aspettatevi una favoletta edulcorata).

Naturalmente Pinocchio non sarebbe tale senza le sue bugie. Ebbene sì, queste ultime giocano un ruolo chiave nella progressione: mentire in risposta a specifiche domande o nel corso di dialoghi importanti donerà umanità al protagonista, ma al momento non ci è dato sapere se le scelte multiple presenti avranno ripercussioni decisive sullo sviluppo del racconto o sulle missioni secondarie di cui viene data una piccola anteprima. Secondo Lies of P “un burattino non mente mai e obbedisce ciecamente al padrone senza recargli danno”: una palese citazione alle tre leggi della robotica di Isaac Asimov che, se sfruttata a dovere, potrebbe elevare la storia verso vette qualitative inattese.

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L’hotel Krat.

Un comparto tecnico e artistico d’eccezione gestito in Unreal Engine non fa altro che aumentare l’hype per il 19 settembre. Su PC l’ottimizzazione è perfetta: non si segnalano cali di performance nemmeno con impostazioni grafiche al massimo. Il titolo si fregia di uno stile estetico peculiare e minuziosamente curato, lontano – per fortuna – da scialbi e dozzinali RPG dark fantasy orientali che occasionalmente spuntano come funghi quando si tratta di seguire la falsariga dei souls-like. Lo steampunk tetro di Krat splende grazie a modelli, texture e materiali dettagliatissimi, luci gestite egregiamente e animazioni che restituiscono magnificamente le movenze meccaniche dei nemici (la casacca di P che si sporca di sangue in maniera dinamica è un tocco di classe). Impossibile poi non rimanere a bocca aperta all’interno delle stanze dell’Hotel Krat, lo sfarzoso hub centrale dove la bellissima fata turchina Sophia ci farà da maiden.

Con queste premesse, l’attesa per Lies of P è davvero insostenibile. Quattro ore di demo non placano la voglia di assaporare un’opera senza dubbio valida dal punto di vista del gameplay e di altissima qualità artisticamente parlando. Pare insomma che il team di sviluppo abbia le idee chiare: i primi passi sono quelli giusti, per sfondare basta “solo” una storia coinvolgente che ridefinisca ancora una volta il mito di Pinocchio, e con queste carte in tavola è molto difficile sbagliare.

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Videogiocatore incallito, cinefilo dalla nascita, attore di teatro e batterista da diversi anni. Adoro approfondire qualsiasi cosa abbia a che fare con l'arte e l'audiovisivo: è difficile fermarmi quando inizio a scrivere o a parlare focosamente di ciò che amo.

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