Dead Island 2, il ritorno dei morti dementi (PS5)

dead island 2 recensione

Voto:

Non è ironico che un gioco incentrato sugli zombie sia stato esso stesso per lunghi anni un morto che cammina? Se siete appassionati di videogiochi ricorderete senz’altro le disavventure dietro Dead Island 2, progetto che a un certo punto sembrava voler prendere la strada di Duke Nukem Forever, diventando un meme vivente a forza di rinvii. Tra i vari passaggi di mano da uno studio all’altro, date d’uscita credibili quanto una campagna politica e i pochissimi aggiornamenti sull’andamento dei lavori, il sequel di Dead Island era ormai dato per spacciato. Poi, con enorme sorpresa di tutti, i Dambuster Studios hanno miracolosamente annunciato una data di uscita concreta per il titolo… salvo poi rimandarlo ancora.

A questo punto avevo già pronto l’epitaffio e una fossa in cui gettare ogni speranza, ma per fortuna mi sono dovuto ricredere, perché il gioco era davvero in arrivo. Nonostante la certezza di poterlo finalmente giocare, però, non mancavano sicuramente i dubbi: dopo tanti anni, un titolo simile forse sarebbe risultato fuori tempo massimo? Perché, tolto che una produzione così travagliata non promette mai bene, nel frattempo il genere aveva attraversato un’evoluzione mostruosa. Eppure Dead Island 2 sotto molti punti di vista non solo ha superato le aspettative, ma è addirittura riuscito a “battere” i suoi più temuti rivali nel genere. Nelle prossime righe vi racconterò come un progetto ormai senza speranze è riuscito a segnare un 2023 già ricco di uscite.

dead island 2 combattimento

Se siete giocatori di vecchia data sicuramente ricorderete la fase embrionale del mondo videoludico, quando le premesse narrative erano soltanto una mera scusa e non influivano più di tanto sulla struttura ludica. Oggigiorno questa “regola” non è più così solida, in quanto il panorama si è evoluto fino a raggiungere un buon equilibrio tra storia e gameplay. Molte opere ci hanno dimostrato che questa “via di mezzo” funziona anche molto bene, ma spesso è impossibile non rimarcare quanto ne risenta il divertimento in titoli che cercano di proporre tematiche troppo serie. Proprio per questo è una goduria vedere che ci sono ancora studi di sviluppo in grado di non prendersi troppo sul serio, concentrandosi solo sul puro divertimento videoludico.

I Dambuster Studios infatti hanno deciso di intraprendere la strada della follia per quanto riguarda il comparto narrativo di Dead Island 2. Al diavolo le storie tragiche e strappalacrime, la premessa che ci porta nella Los Angeles del gioco è volutamente tra le più stupide e stereotipate possibili: un virus letale prende il dominio del mondo e noi siamo tra i sopravvissuti (guarda caso anche immuni all’infezione) che devono trovare una via di salvezza. Fine. Se cercate svolte o intrecci particolari, questo gioco non fa per voi. Qui si torna alla narrativa usata come semplice pretesto, in questo caso per spaccare e smembrare ogni singolo morto vivente in HELL-A, e va benissimo così.

dead island 2 gameplay

Il comparto narrativo di Dead Island 2 dunque non ci proietta di certo nel futuro, ma non pensiate che dal punto di vista del gameplay le cose siano molto diverse. Paradossalmente, però, la mancanza di una qualche evoluzione nel comparto ludico è un valore aggiunto, perché va tutta a beneficio del divertimento. Non è né la prima né l’ultima volta che sottolineo come ci sia bisogno di più giochi spensierati come quelli di un tempo, e Dead Island 2 diverte alla grande, senza la pretesa di riscrivere in un modo o nell’altro la storia dei videogiochi. Ironicamente, un titolo che si pensava sarebbe nato morto, incapace di trovare un senso nel mercato videoludico odierno, con la sua semplicità è riuscito a superare di gran lunga altri che hanno cercato in tutti i modi di innovare (*coff coff* Dying Light 2).

Vien da sé che è abbastanza inutile spiegarvi nel dettaglio le meccaniche di questo gioco: avete un vasto arsenale di armi, siete circondati dagli zombie… massacrateli tutti e buon divertimento! Letteralmente non si deve fare altro. Per quanto possa sembrare stupido, questo funziona a dovere specialmente per la cura riposta in certi dettagli. Le armi ad esempio hanno un feedback ottimo: ogni colpo vi sembrerà autentico e il sistema di smembramenti in tempo reale rende tutto ancora più godibile (oltre che estremamente cruento e realistico).

Vi garantisco che ho perso un numero esagerato di ore dentro HELL-A solo per sperimentare le varie armi e trovare nuovi modi di fare a pezzi i non morti. Dall’inizio alla fine del gioco sarà questa l’attività principale, senza grosse variazioni: ogni missione si ridurrà al massacro di centinaia di cadaveri ambulanti per salire di livello, sbloccare qualche nuova abilità e avanzare fino a vedere i titoli di coda. Raccontato così mi rendo conto che possa sembrare tutto estremamente piatto e ripetitivo, ma fidatevi, dietro questo involucro apparentemente vuoto si nasconde un diamante che vi regalerà tanta gioia.

dead island 2 shooting

Parlando un po’ dell’aspetto tecnico, su PlayStation 5 il gioco offre una risoluzione 4K nativa e 60fps relativamente stabili. Va specificato che durante la mia esperienza mi sono imbattuto in un paio di crash pesanti e qualche calo di frame fastidioso, ma nel complesso Dead Island 2 si presenta ben definito tecnicamente. Anche il comparto audio è ben curato a livello di mix e master, con una soundtrack più che decente e un doppiaggio di ottima caratura (solo in inglese, per l’italiano bisogna accontentarsi dei sottotitoli).

Dead Island 2 non è certamente un gioco in cui ricercare un qualche tipo di evoluzione o la vera next-gen, ma offre una ventina di ore di sano e puro divertimento, il che non è affatto da tutti. Il titolo di Dambuster Studios è in grado di far tornare un po’ bambini per qualche giorno, ricordando un’epoca definita dalla spensieratezza e dalla gioia. Dategli una chance, sono sicuro che non ve ne pentirete!

Un ringraziamento speciale a Plaion

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Il soggetto è particolarmente irritabile quando non sta in mezzo al proprio habitat che coinvolge la scrittura, i videogiochi, la musica (preferibilmente Metalcore) e il Wrestling. Suggeriamo di rinchiuderlo in una stanza piena di console, album dei Pantera (all'occorrenza degli Slipknot) e prodotti legati al Wrestling. Da liberare solo in caso di estremo bisogno!

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