Dark Ride vol. 1 – Biglietto per l’inferno

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Come ogni cosa dalla natura divertente e gioiosa, i parchi dei divertimenti sono sempre stati il teatro perfetto per racconti inquietanti. Basti pensare a Crichton con i suoi Jurassic Park e Westworld, Stephen King con Joyland, o più di recente a creepypasta come Liminal Land. Su questa scia Joshua Williamson ha creato Dark Ride, fumetto disegnato da Andrei Bressan e con i colori di Adriano Lucas, che vede al centro delle vicende un parco interamente a tema horror chiamato Devil Land. Cosa potrà mai andare storto in un luogo a base di sangue e mostri?

Dopo un breve ma intenso prologo in bianco e nero, si viene investiti dai colori con una fantastica panoramica del parco e le sue attrazioni. Seguiamo il primo giorno di lavoro di Owen Seasons, grande fan di Devil Land e del suo creatore Arthur Dante, e questo ci dà modo di iniziare a fare la conoscenza dei personaggi principali e di alcune caratteristiche del parco, scoprendo che questo a più di cinquant’anni dalla sua creazione si trova in grosse difficoltà economiche. Ma è al calare della notte, a cancelli chiusi, che Devil Land mostra il suo vero volto e la sua attrazione più terrificante, il Devil’s Due, riesce a risplendere appieno di tutta la sua luce sinistra.

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In poche pagine questo primo volume intitolato Biglietto per l’inferno riesce subito a trascinarci nelle atmosfere e soprattutto l’ambientazione di Dark Ride. Devil Land è uno scenario progettato con grandissima cura, come dimostra anche la cartina a fine volume che ne dettaglia tutte le attrazioni: sembra di trovarsi proprio lì e se siete appassionati di horror avrete voglia di esplorarne ogni angolo, considerando anche gli interessanti riferimenti a Lovecraft, Junji Ito e altro ancora.

Il coinvolgimento viene naturale anche perché il fumetto gioca su elementi che ci sono molto familiari. Ad esempio il creatore del parco Arthur Dante è praticamente un Walt Disney appassionato di horror, che ha creato una sua Disneyland all’opposto di qualsiasi cosa sia family friendly, e anche la mascotte di punta Danny D. Evil si potrebbe definire una versione diabolica di Mickey Mouse.

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La storia inoltre hai piedi ben piantati nella contemporaneità, tirando in ballo i fenomeni social, le creepypasta, il true crime, gli “investigatori dell’internet” che fanno video su YouTube, il dark tourism… C’è persino una simpatica citazione a Stranger Things, attraverso la maglietta dell’Hellfire Club che ormai si vede ovunque.

In questo senso però ad essere particolarmente interessante è il discorso sull’horror. Uno dei motivi per cui Devil Land è in difficoltà infatti è il suo immaginario old school fatto di mostri e arti mozzati che non fa più granché presa sul pubblico, perché non in grado di competere con l’orrore vero che ci circonda ogni giorno, veicolato costantemente e in maniera dettagliata da internet. Di conseguenza come ci viene detto nel fumetto la gente preferisce anche nella finzione un orrore “radicato nella realtà e in cui immedesimarsi”.

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I disegni di Bressan regalano personaggi sempre molto espressivi e il design di tutto ciò che è mostruoso è semplicemente stratosferico, raggiungendo il picco in maestose visioni infernali e orrorifiche. Non mancano dosi importanti di gore e con l’aiuto dei colori di Lucas le fiamme e il sangue sembrano quasi uscire dalle pagine dando un effetto ipnotico da incubo. La narrazione inoltre ha un taglio molto cinematografico, al punto che viene spontaneo immaginare già il tutto adattato in un vero e proprio film (il che sarebbe grandioso).

Dark Ride è uno spaventoso ed entusiasmante rollercoaster dell’orrore, che sfreccia attraverso le paure irrazionali infantili e immaginari mostruosi più o meno classici, toccando in alcuni punti anche delle vette di inquietudine più reale. Devil Land è un luogo dal fascino pazzesco, capace di generare incubi ma al tempo stesso difficile da lasciare una volta che ci si è immersi completamente. Proprio per questo non vedo l’ora di tornarci per scoprirne altri oscuri angoli e sapere come andrà avanti la storia, dato che questo primo volume si interrompe con un bel colpo di scena.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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