Il successo di Persona 5 ha permesso al franchise JRPG di Atlus di far conoscere il proprio nome in tutto il mondo, incontrando finalmente una platea di giocatori più ampia e variegata. Considerato tra i precursori del rilancio del videogioco giapponese avvenuto negli ultimi anni, il titolo – come altri mainline della serie – si è arricchito di ulteriori sequel, che hanno espanso le vicissitudini dei Ladri Fantasma.
Persona 5 Tactica è l’ultimo arrivato della scia di sequel sviluppati attorno a Persona 5, e vede i protagonisti coinvolti in un mondo colmo di mistero. Un’avventura però alquanto stanca, che pur nella sua solidità videoludica ha faticato a coinvolgermi nuovamente. Ma andiamo con ordine.
Persona 5 Tactica è un capitolo che si colloca tra gli ultimi mesi di Persona 5 (Febbraio – Marzo) e Persona 5 Strikers. Per Joker sono giunte le ultime settimane di permanenza a Tokyo, e in un giorno qualunque i Ladri Fantasma si radunano al Leblanc. Tra una chiacchiera e l’altra, nel locale appare una porta misteriosa, che intrappola il gruppo in un altro mondo simile al Metaverso, catapultandolo in una città ispirata alla Francia del 1700. Arrivati in una grande piazza, i protagonisti vengono attaccati dalla sovrana Marie e il suo esercito.
Questa figura (fin qui misteriosa) non solo schiaccia i Ladri Fantasma in battaglia, ma riesce grazie al suo potere a ipnotizzarne e schiavizzarne tutti i membri, eccezion fatta per Joker e Mona, che in un momento di estrema difficoltà vengono salvati da una ragazza di nome Erina. La guerriera non è altro che la comandante di un esercito rivoluzionario, il cui scopo è quello di ribaltare la dittatura instaurata da Marie e liberare finalmente la sua città da questa morsa velenosa. I due Phantom Thieves stringono un patto con Erina, allo scopo di salvare i propri compagni, ma anche di trovare una via d’uscita da quel mondo.
Tuttavia, in una delle tante missioni, il trio appena formato incontrerà Toshiro Kasukabe, il futuro primo ministro giapponese che era scomparso: anche lui si unirà alla causa, con l’obiettivo di scoprire i motivi che lo hanno intrappolato nel Metaverso. Formata questa nuova alleanza, il gruppo riuscirà a salvare tutti i membri dei Ladri Fantasma e affronterà a viso aperto la dittatura di Marie sconfiggendola, liberando così la città dal suo potere. Tuttavia, nonostante il nemico sconfitto, i protagonisti scopriranno di essere ancora intrappolati in quella dimensione, lasciando presagire che la loro destinazione sia più lontana di quanto immaginassero.
Dopo aver esplorato il tema della ribellione in Persona 5 e del libero arbitrio in Persona 5 Strikers, Tactica va ad accarezzare quella rivoluzione che ha caratterizzato alcuni momenti chiave della nostra storia (come la presa della Bastiglia), illustrando al giocatore alcune delle sfaccettature che definiscono la dittatura e gli effetti che ha su chi la subisce. Un elemento di contorno che fa da sfondo al plot principale del gioco, che esplora in maniera approfondita il passato di Toshiro e i motivi che lo hanno imprigionato nel Metaverso.
Questa nuova avventura vede i Ladri Fantasma in un ruolo di supporto, pronti non solo ad aiutare Kasukabe ed Erina nelle loro rispettive missioni, ma anche ad appoggiarli emotivamente nei momenti più difficili del viaggio. Come avviene anche in Strikers, ciascun membro farà tesoro delle proprie esperienze per dare quelle risposte e soluzioni significative che permetteranno ai due di proseguire a testa alta nei loro intenti, divenendo infine dei punti di riferimento.
Mentre Kasukabe ricopre le vesti di un diligente politico con un senso di giustizia davvero convincente, Erina in qualità di rivoluzionaria si dimostra carica di carisma e con una forza di volontà trascinante, al punto da rivelarsi una vera e propria star in questo capitolo. Uno spirito indomito che per tutta la durata del viaggio non mostra segni di cedimento, e il suo ruolo nella storia splende al punto da offuscare persino gran parte del cast principale.
In Persona 5 Tactica, tuttavia, la storia si presenta come l’anello più debole della produzione. Infatti non solo tarda a ingranare, ma riserva anche pochi elementi narrativi capaci di rendere davvero il racconto più coinvolgente. Certamente non mancano dei momenti toccanti durante il viaggio, ma il midquel prodotto da Atlus mostra come ormai non ci sia più niente da raccontare sui Ladri Fantasma. Sebbene sia sempre affascinante vedere come tali personaggi utilizzino il proprio passato come mezzo di insegnamento e di rivalsa, si è giunti a un punto in cui questo fattore è diventato alquanto ripetitivo, soprattutto per chi come il sottoscritto ha giocato tutte le incarnazioni di Persona 5.
Persona 5 Tactica prende le principali caratteristiche del JRPG di Atlus e le imprime in un gameplay puramente tattico, riuscendo anche in questa occasione a realizzare una trasposizione perfetta del suo eccelso sistema di combattimento. Muovendosi su una scacchiera, il party può spostarsi da una zona all’altra della mappa sfruttando le coperture per minimizzare (o addirittura bloccare) i danni dei nemici, e colpirli a sorpresa quando questi escono allo scoperto.
Ogni unità può spostarsi per un dato numero di caselle e possiede abilità proprie: saranno principalmente questi due fattori a fare la differenza nel gioco. In primis, le classiche abilità delle Personae godono di funzionalità che si adattano egregiamente con il nuovo combat system. Per fare un esempio pratico, lanciando le abilità di tipo vento con Mona si possono scagliare i nemici in altre caselle, lasciandoli così privi di qualsivoglia copertura. Con le abilità di tipo ghiaccio di Yosuke gli attacchi coprono distanze maggiori, riducendo così gli spostamenti necessari per la fase offensiva.
Ogni abilità inoltre infligge un malus, che permette di eseguire un colpo critico assicurato con un’altra unità, così da scaturire il “One More“, ossia il turno extra. Difatti il gameplay di Persona 5 Tactica spinge il giocatore a concatenare attacchi e abilità, sfruttando la mappa a proprio favore affinché si possano eseguire più turnazioni in una sola sessione. Eseguendo un colpo critico inoltre si attiva la meccanica dell’Assalto, con la quale (disponendo i membri con attenzione) si possono eliminare in un colpo tutti i nemici presenti sul campo.
Ancor più importante è osservare la mappa: questa spesso presenta degli elementi che possono essere sfruttati a proprio vantaggio, come esplosivi, ascensori e posizioni più alte, fattori che in un modo o nell’altro rientrano nella propria strategia d’attacco per massimizzare i danni. Con l’avanzare della storia verranno proposte delle situazioni alquanto differenti, migliorando soprattutto la varietà dei nemici che richiederanno il più delle volte approcci diversificati. Questo ovviamente va a influire seppur di poco sulla varietà del gameplay, tuttavia è innegabile che ciascuna missione possa essere affrontata con mezzi e combinazioni differenti grazie alle abilità di ciascun Ladro Fantasma.
Come se non bastasse, l’integrazione delle sub-Personae garantisce una maggiore personalizzazione dei membri del party: mentre ciascun personaggio ha la propria Personae, a questa se ne può aggiungere una accessoria, che garantisce l’accesso a un’abilità extra o bonus piuttosto utili. In questo modo, ogni protagonista può migliorare la propria efficienza combinando varie tipologie di poteri ed elementi, così da rendere ancor più efficace la propria strategia.
Il sistema di combattimento di Persona 5 Tactica dunque si è mostrato molto solido, poiché grazie ad alcuni accorgimenti sotto il profilo della personalizzazione si ha modo di creare un assortimento di abilità che permettono di affrontare ogni missione con approcci differenti. Grazie a meccaniche come il One More e l’Assalto, anche alle difficoltà più alte si può ottenere un vantaggio non indifferente, soprattutto se si sfruttano il posizionamento e tutti gli elementi interattivi presenti nelle missioni.
Oltre alla main quest troviamo una manciata missioni secondarie, che invitano il giocatore a utilizzare un party preimpostato con delle condizioni di vittoria e sconfitta poco varie. Infatti, nella maggior parte dei casi, queste side quest richiederanno di eliminare tutti i nemici o di arrivare a destinazione in un solo turno. Ciò alimenta indubbiamente la componente tattica, che in soldoni ci chiederà di performare quanti più colpi critici e sfruttare il One More, così da compiere tutte le azioni in una sola turnazione.
Ritroviamo anche la Velvet Room, che si presenta in un formato decisamente “lite”. Infatti qui le fusioni delle Personae sono estremamente semplificate, con le fusioni speciali che riassumono in sostanza quelle di gruppo, permettendo anche di acquistare tutte le Personae necessarie senza trafficare nel grimorio. Un miglioramento che personalmente ho apprezzato, oltre al fatto che il titolo segna nel grimorio quelle Personae che abbiamo già equipaggiato, risparmiando così tempo e soprattutto denaro. Da qui inoltre si possono forgiare nuove armi, che godranno – in base alla Personae utilizzata come materiale – di abilità e bonus a sé stanti.
Persona 5 Tactica ripropone i suoi personaggi con uno stile “chibi”, rievocando così la serie spin-off Persona Q. Tuttavia, questo cambio estetico riesce a replicare egregiamente il character design di Shigenori Soejima, sebbene a conti fatti si tratti di una scelta artistica difficilmente apprezzabile. Personalmente comunque ritengo che questo stile calzi a pennello con la visuale isometrica del gioco, permettendo di godere dei modelli poligonali senza effettuare troppe rinunce sui dettagli. Meno convincenti sono le mappe: talvolta i livelli mi sono parsi privi di particolari guizzi di design ed estetici; niente a che vedere con i portentosi palazzi di Persona 5 o le prigioni di Strikers, che invece proponevano una serie di caratteristiche uniche tra loro, rendendo ogni dungeon particolare.
Ho giocato Persona 5 Tactica su PlayStation 5, dove il titolo si è mostrato saldamente fluido nelle sue prestazioni, merito soprattutto di un comparto grafico che non impegna particolarmente la console. Sul fronte dell’audio, il titolo gode ancora una volta di un ottimo doppiaggio, che vede Rie Takahashi nel ruolo di Erina come new entry nel cast (tra suoi tanti ruoli negli anime, di recente ha interpretato Ai Hoshino in Oshi no Ko). Anche la colonna sonora si mostra di ottimo livello, con la splendida voce di Lyn Inaizumi a interpretare i brani principali.
Persona 5 Tactica è un gioco solido che rimarca ancora una volta la capacità di Atlus di imbastire una formula videoludica appagante e profonda, riuscendo adattare delle meccaniche di gioco in varie forme. Tuttavia, il grosso inciampo di questo midquel risiede nella storia, che tarda a ingranare la marcia e non pone degli elementi così significativi da renderla sufficientemente memorabile. È stato difficile mostrare interesse per un racconto che ormai non ha più nulla da dire, considerando che la storia dei Ladri Fantasma si è conclusa da diverso tempo.
Un ringraziamento speciale a Plaion
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.