Slumber, volume unico edito da SaldaPress, ci porta un racconto ad opera di Simon Robins, Vanessa Cardinali e Tyler Burton Smith. Un’avventura d’azione che riesce a fondere Chi ha incastrato Roger Rabbit a Nightmare, creando quindi un mondo colorato, pazzo e onirico, dove però avvengono omicidi e il rischio di morire è dietro l’angolo.
Slumber si presenta come un interessante esperimento con tanto da dire. Un singolo volume potrebbe sembrare insufficiente per esplorarne a fondo tutti gli aspetti narrativi, ma l’opera sotto questo punto di vista è magistralmente orchestrata: non solo soddisfa la curiosità del lettore donandogli qualcosa di inedito, ma si distingue anche per un ritmo coinvolgente, sempre più incalzante, che tiene viva l’attenzione senza mai risultare noioso. La narrazione è equilibrata e intervalla abilmente i momenti d’azione a dialoghi e spiegazioni.
L’ambientazione si colloca praticamente ai giorni nostri (o forse leggermente nel futuro), con l’unica differenza che in questa realtà è possibile entrare nei sogni altrui, e lì sistemare paranoie, paure e traumi. In questo mondo, bello ma anche tanto drammatico, la protagonista Stetson è una detective dei sogni, che a un certo punto deve vedersela con un serial killer che uccide i sognatori e sembra persino conoscerla.
L’intera storia si basa su questa ricerca dell’assassino da parte della detective Stetson, la polizia ufficiale e anche di una terza persona tragicamente coinvolta. Si alternano momenti di dramma ad altri più horror e crudi, tantissima azione a cavallo fra sogno e realtà, un mix dinamico che contribuisce a rendere sempre più enigmatica la vera natura del killer. È proprio sul confine, in bilico tra il mondo onirico e quello reale, che bisognerà cercare l’assassino.
Questo fumetto viene definito come un “thriller onirico“, ma penso che noir onirico gli si addica di più. Nonostante l’ambientazione contemporanea, segue una narrazione simile a quella di Roger Rabbit in cui il detective, mentre svolge le indagini, si addentra anche in sé stesso. Qui riesce a riscoprire il suo passato, le sue radici e le motivazioni che ne hanno plasmato l’identità. Non si tratta tanto di fare un “viaggio di formazione” in cui il personaggio evolve, ma di un viaggio di riscoperta, dove il personaggio principale diventa sempre più reale, e con lui anche quelli che gli gravitano attorno.
Data la complessità della storia e le sue molteplici sfaccettature, merita una menzione d’onore il comparto della colorazione, oltre quella del disegno. Seguire una trama simile e riuscire a renderla bene senza mai snaturarla, tenendo viva la narrazione quasi cinematografica dello sceneggiatore hollywoodiano Tyler Burton Smith, non è un’impresa semplice. Disegni e colori dunque rappresentano al meglio questo pazzo mondo, con le sue brutture, gli omicidi, il sangue, ma anche le feste e i bizzarri mostri dei sogni. L’alternanza fra sogno e realtà è sempre ben definita a livello estetico, e altrettanto chiari sono i momenti di introspezione di determinati personaggi, i loro drammi e tensioni interiori.
Slumber è un’ottima lettura per chiunque ami l’azione e le storie inconsuete, in grado di strappare anche un sorriso con dei piccoli momenti comici e ironici ma senza dimenticare il contesto principale. Privo di censure, è un fumetto da affrontare tutto d’un fiato, che appassiona e alla fine lascia spaesati e con una gran voglia di rileggerlo. Tra investigazioni, colpi di scena, combattimenti e risate, Slumber si rivela un fumetto imperdibile anche per i lettori più scafati, riuscendo a trovare il modo di stupirli ancora una volta.
Un ringraziamento speciale a SaldaPress
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