Dopo aver letto Ballata per Sophie è difficile tornare alla realtà: veniamo da subito catapultati in questo racconto fatto di note, musica e ricordi talmente intenso che non vogliamo abbandonarlo. Veniamo completamente assorbiti dalla storia dei protagonisti, in un connubio di creatività e coinvolgente narrazione ad opera dei suoi autori, Filipe Melo e Juan Cavia, all’apice del loro potenziale artistico.
L’eclettico duo collabora da oltre un decennio e, in Ballata per Sophie, entrambi sono riusciti a condensare le rispettive conoscenze e doti artistiche. Juan Cavia, oltre ad essere illustratore, è anche art director per cinema e teatro; Filipe Melo è autore di fumetti (scrive per la Dark Horse, dove collabora con nomi del calibro di Frank Miller), ma anche musicista e filmmaker.
Ballata per Sophie ha ricevuto nomination per alcuni dei più importanti premi, fra cui gli Eisner Award, gli Harvey Award e i Ringo Award; ha scosso il mondo del fumetto, conquistando il pubblico internazionale e rientrando fra le 10 migliori graphic novel per adulti secondo l’American Library Association.
Ci troviamo dunque di fronte a un’opera che non solo risponde alle aspettative, ma eleva gli standard per l’intero genere, lasciando sorprendentemente un’impronta nell’animo. Si distingue infatti per la sua capacità di comunicare su molteplici livelli, coinvolgendo il lettore in modo quasi impercettibile. È come se il lettore fosse immerso in un liquido amniotico primordiale, in una stanza di suoni e immagini che scorrono, mentre la storia si svela pagina dopo pagina.
La musica permea ogni aspetto della narrazione, è il motore che spinge all’azione, lo sfondo su cui si muovono i vari personaggi. La storia inizia con una giovane giornalista che bussa alla porta di Julien Dubois, celebre pianista dalla vita travagliata, ormai anziano, burbero e isolato dal mondo, con la sola compagnia del gatto Maurice e della governante Marguerite. L’uomo nutre una generale avversione per i giornalisti e le interviste, ma la determinazione della stagista riesce a penetrare la sua corazza, suscitando interesse e curiosità. Inizia così una convivenza singolare, con lei ospitata nella sontuosa dimora del pianista.
Ogni giorno, Julien Dubois condivide un frammento della sua vita con lei, cominciando dall’infanzia, poi l’adolescenza, il piano, la madre oppressiva, il maestro che diventerà il suo manager e il nuovo marito della madre. Poi ancora François Samson, un giovane talento che ha sempre considerato più abile di lui e percepito come un “antagonista”, la guerra, i tedeschi, la povertà, le donne, la droga, il compromesso nell’esecuzione di musica commerciale e il cambio di nome.
Queste sono solo alcune delle vicende narrate nel lungo viaggio nelle memorie di Julien Dubois. E la giovane ascolta, prende appunti, affezionandosi al gatto, alla governante, al vecchio burbero finché, giorno dopo giorno, la vita dell’uomo prende forma: lui si racconta con totalità, senza censure, condividendo sia le vittorie che le sconfitte con la sua inesperta ospite.
Ma Ballata per Sophie non è solamente la storia di Julien Dubois. È il racconto di un periodo storico, la vera povertà, lo specchio del mondo della fama, il coraggio di ammettere scelte di vita sbagliate; una storia che, nonostante tutto, ha anche i suoi momenti di gioia. Questo fumetto affronta tantissime tematiche e necessita di essere letto più e più volte per coglierle tutte, anche se il lettore viene incoraggiato fin da subito a riflettere sui personaggi, la trama e le proprie scelte di vita.
Ballata per Sophie è un vero e proprio viaggio, un’avventura che catapulta il lettore in un mondo talmente accattivante, talmente vero che sembra quasi di esserci dentro. Un’esperienza resa ancora più intensa dall’ascolto della composizione “Balada para Sophie“, disponibile su YouTube e Spotify.
Questo fumetto fa un dono molto importante al lettore: quello della vita, attraverso l’umanità del protagonista e di chi lo circonda in tutta la sua completezza, attraverso un punto di vista, l’arte e, alla fine, la consapevolezza che bisogna sempre andare avanti, nonostante i dubbi e le domande che ci schiacciano.
Ballata per Sophie “deve” essere letto, perché è eccelso sia nella sceneggiatura che nei disegni: l’impostazione stilistica riflette l’esperienza degli autori nel cinema, il teatro e la musica. Le vignette si susseguono come le scene di un film, piccoli fermo immagine che alternano il particolare al primo piano, fino al fondersi di entrambi.
L’intero stile del fumetto asseconda la narrazione, dal tratto utilizzato alla scelta cromatica. Quando viene affrontato il tema delle droghe il tratto è meno lucido, più fluido, mentre i colori, accuratamente selezionati in una gamma fredda di tonalità blu, servono a mettere in evidenza solo specifici elementi. Questi emergono illuminati da una palette “reale” che risalta in contrasto con le tonalità fredde circostanti.
Tunué ha il merito di aver portato in Italia un piccolo gioiello. Ballata per Sophie tocca l’animo del lettore trasformandosi in un’esperienza memorabile, un’eco destinata a persistere, perché la sua musica e ciò che smuove non può essere dimenticato. Completa il tutto qualche pagina finale dedicata allo studio dei personaggi, che offre uno sguardo più approfondito sul lavoro svolto da Juan Cavia.
Un ringraziamento speciale a Tunué
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