Milly Alcock è la Supergirl del nuovo DC Universe

È ufficiale: James Gunn e Peter Safran hanno trovato la Supergirl del loro DC Universe, ed è Milly Alcock. Assieme a lei in lizza per il ruolo c’erano Emilia Jones e Meg Donnelly, quest’ultima già doppiatrice del personaggio nei film animati Legion of Super-Heroes e Justice League: Crisis on Infinite Earths – Part One.

Salita alla ribalta grazie al ruolo della giovane principessa Rhaenyra Targaryen nella prima stagione di House of the Dragon (spinoff di Game of Thrones), l’attrice australiana sarà dunque protagonista del film Supergirl: Woman of Tomorrow, annunciato l’anno scorso da Gunn tra i primi progetti del nuovo universo cinematografico. Il film, scritto da Ana Nogueira e basato sull’omonima miniserie a fumetti di Tom King e Bilquis Evely, è ancora lontano dal partire con la produzione e presumibilmente ci vorrà qualche anno prima che possa vedere la luce.

Tuttavia sembra che Alcock comparirà nei panni di Kara Zor-El/Supergirl già in uno dei progetti precedenti, e ci sono buone probabilità che si tratti di Superman: Legacy, il primo film effettivo del DC Universe in uscita l’11 luglio 2025 e le cui riprese inizieranno a breve in Georgia.

Sul casting, James Gunn ha commentato: “Milly è una giovane attrice dal fantastico talento, e sono incredibilmente entusiasta che entri a far parte del DCU. Sì, sono venuto a conoscenza per la prima volta di lei in House of the Dragon, ma sono rimasto stupefatto dalle sue audizioni e gli screen test per Supergirl. Lei incarna la Kara immaginata da Tom King, Bilquis Evely e Ana Nogueira.”

Stando agli annunci precedenti, in Woman of Tomorrow si vedrà la differenza tra Superman, inviato sulla Terra da neonato e cresciuto da genitori amorevoli, e Supergirl, cresciuta praticamente su un pezzo di Krypton, che ha visto ognuno attorno a sé morire in modi terribili e giunge sulla Terra che è già una giovane ragazza. Si tratta di un personaggio molto più duro e scafato rispetto al cugino, non la solita Supergirl alla quale siamo abituati a pensare.

Fonti: Deadline, James Gunn