Edizioni BD porta in Italia una serie molto promettente chiamata Black Cloak, di cui il volume 1 intitolato I Mantelli Neri contiene i primi 6 capitoli. Il fumetto vede all’opera Kelly Thompson (vincitrice del Premio Eisner) per i testi, Meredith McClaren per i disegni e i colori, e Becca Carey per il lettering.
Nel mondo di Black Cloak, Kiros è l’ultima città sopravvissuta e in essa si concentrano tutte le razze possibili. La convivenza non è semplice e per questo esistono i Mantelli Neri, volti a mantenere uno stato di giustizia equo per tutti. Elfi, sirene, umani, umani alati, draconici, esseri fatti di vapore, infatti si trovano tutti racchiusi insieme nello stesso posto e cercando di prendersi ciascuno i propri spazi in una città dove gli spazi sono ben pochi. Una città governata da una solida monarchia di razza elfica, ma dove ci sono anche tante altre figure pronte a prendere il potere. In questo sfondo cittadino viene ritrovato il cadavere di Freyal III di Sidra, erede al trono di Kiros, amatissimo dal suo popolo.
Si occupano del caso due Mantelli: Pax ed Essex. Quest’ultima un tempo è stata la promessa sposa del principe, e il passato che li vede uniti così come il mistero del suo omicidio e quello di una sirena a cui si accompagnava, apre le porte a segreti che probabilmente non andrebbero svelati.
Il fumetto è a dir poco emozionante. Sicuramente, considerando la sua forte impronta investigativa hard boiled, non è paragonabile a Saga o a qualsiasi altra serie fumettistica contemporanea sci-fi, ma ha le carte giuste per diventare una serie di successo, in grado di tenere i lettori incollati alla storia e soprattutto di metterli in trepidante attesa della prossima uscita.
Il comparto grafico inizialmente spiazza: considerando la copertina e i grandi incensamenti presenti sul retro, la prima aspettativa è quasi quella del “solito” stile realistico, più o meno personalizzato, invece si viene immediatamente stupiti da Meredith McClaren. Il suo stile è semplice, dalle linee molto morbide e spesse, decise, dove i tratti semplici proprio grazie a questa loro essenza riescono a trasmettere espressività anche grazie al piccolo cambio di angolazione di un sopracciglio, e soprattutto è coerente (anche se alle volte giusto un minimo di attenzione in più non avrebbe guastato).
Ma ciò che rende davvero “magico” il fumetto è la colorazione. L’autrice sceglie sapientemente palette cromatiche a seconda delle varie ambientazioni e situazioni, per cui ad esempio i ricordi hanno unicamente tinte verde acqua e proprio per tale motivo si distinguono dal presente, senza necessità di essere didascalici. Allo stesso modo i personaggi, le loro peculiarità e le ambientazioni prendono vita grazie a scelte cromatiche nette, dove a volte in un ventaglio di colori della stessa tonalità emergono all’occhio dei particolari proprio perché caratterizzati da una diversa tinta.
La storia segue i canoni di un vecchio noir, dove ci si affeziona alla protagonista, Essex, e scavando nel presente si viene a sapere sempre di più del suo passato. Le dinamiche di Kiros vengono presentate man mano, così da preparare terreno fertile per il volume successivo e chiaramente incuriosire il lettore riguardo il destino della città stessa, oltre che dei singoli personaggi.
Non è una lettura facile e immediata, e alterna momenti quasi comici ad altri di grande riflessione e drammaticità. È un fumetto completo che riesce a donare al lettore non solo un enigma da risolvere, ma anche una storia ricca e densa. La morte del principe di Kiros dà il via all’apertura di un vaso di Pandora che rappresenta le fondamenta stessa della città, e il lettore si ritrova a che fare con un mix di etica, dramma, amore, onore, magia, famiglia e potere. Questo primo volume, nonostante il grande disincanto che lo permea specialmente grazie allo stile grafico, è estremamente intenso e violento.
I Mantelli Neri ha in sé tutti i crismi di un ottimo volume 1: è accattivante, interessante, con una storia godibile anche così com’è, ma che invoglia a continuare a scoprire il mondo delineato da Kelly Thompson. È una lettura che lascia il segno e che si fa anche rileggere volentieri, arricchita da piccoli e grandi colpi di scena non facili da prevedere anche per i lettori più scafati.
Un ringraziamento speciale a Edizioni BD
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