Tombi! Special Edition (PS5)

tombi special edition recensione

Voto:

Spesso ricordiamo con nostalgia le grandi glorie del nostro passato: videogiochi, fumetti, film… tutti quei prodotti che in un modo o nell’altro hanno caratterizzato la nostra infanzia e crescita come adulti hanno un posto speciale nei nostri cuori, tanto da arrivare spesso e volentieri a generare dei “falsi ricordi“. Difatti tendiamo a conservare nella nostra memoria solamente il meglio di ciò che ci hanno dato, gettando nel dimenticatoio i dettagli negativi dell’esperienza.

Questo accade soprattutto con i videogiochi, dove tendiamo persino a elevare elementi che col passare del tempo sono diventati insignificanti o a esaltare narrazioni in fin dei conti frivole. Oggi la nostalgia è un’autentica trappola e le aziende sanno che molti videogiocatori abboccano facilmente all’esca, tanto da riproporre in tutte le salse possibili anche titoli anche non troppo vecchi come The Elder Scrolls V: Skyrim. La nostalgia però è anche quel fattore che spinge a riportare in auge perle del passato e riscoprirle con occhi e tempi molto diversi, come nel caso di Tombi!

Un vero tuffo nel passato

Tombi che salta sui ponteggi

Chi ha avuto la possibilità di giocare all’epoca della prima PlayStation il platform dello studio giapponese Whoopee Camp, ricorderà con affetto l’avventura che lo immedesimava nei panni del selvaggio protagonista. Per rinfrescarvi la memoria, il giovane è custode di un prezioso bracciale dorato donatogli dal suo defunto nonno, e vive in una foresta situata nei meandri di un’enorme isola che non è neppure segnata sulle carte geografiche. In una delle sue avventure quotidiane, Tombi si imbatte in un gruppo di perfidi maiali e durante la battaglia subisce un colpo talmente forte da fargli perdere i sensi. Al suo risveglio si accorge che l’unica eredità tramandatagli da suo nonno gli è stata sottratta, e farà di tutto per recuperarla.

Nella sua spericolata ricerca, il ragazzo si imbatterà in qualcosa di più importante: sparsi nell’isola vi sono ben sette maiali stregoni che hanno lanciato delle potenti maledizioni su ogni sua regione. Sconfiggerli e riportare la pace in questo luogo diverrà infine il suo obiettivo. L’incipit del racconto è semplice e se vogliamo anche figlio del suo tempo: la Special Edition non ritocca in alcun modo la storia originale e spesso si mostra come una vera e propria macchina del tempo. Tutto è rimasto immutato, dal racconto ai suoi eventi, che danno a questo platform a scorrimento orizzontale anche un pizzico di gioco di ruolo.

Difatti la storia di Tombi si districa in oltre 100 eventi (anche noti come missioni) che permettono al giovane protagonista di conquistare la fiducia di villaggi e singoli personaggi, ottenendo in questo modo oggetti e AP per aprire delle misteriose casse sparse in tutta l’isola. Ma appunto, Tombi è un videogioco figlio del suo tempo, rivolto soprattutto a coloro che già in passato hanno potuto vivere l’avventura nata dalla mente di Tokuro Fujiwara, anche creatore del celeberrimo Ghosts ‘n Goblins. Il suo è un racconto semplice e lineare che trova un pizzico di approfondimento nelle interazioni con gli NPC sparsi in tutte le mappe.

Segni del tempo che si fanno sentire

Tombi affronta il vento

Anche il gameplay rimane pressoché invariato. Si tratta di un platform molto semplice, dove Tombi può saltare, arrampicarsi e dondolarsi per raggiungere vari luoghi; ci sono persino le sezioni subacquee, ma per affrontarle il giovane dai capelli rosa dovrà imparare prima a nuotare. Detto ciò, il protagonista potrà anche servirsi di diversi oggetti per affrontare i tanti nemici che sbarreranno il suo cammino, tra cui un boomerang o una palla demolitrice. Man mano che si avanzerà nell’avventura e si completeranno i tanti eventi disponibili, Tombi entrerà in possesso di diversi strumenti che renderanno l’esplorazione più aperta.

Per fare un esempio ci sono dei pantaloncini segreti che possono influenzare le abilità di salto e corsa del ragazzo, permettendogli così di accedere a luoghi segreti. Completando una missione invece ho potuto mettere mano a un ombrello che mi ha permesso di raggiungere in pieno stile Mary Poppins un NPC altrimenti irraggiungibile. Sebbene l’esplorazione avvenga su due dimensioni nei pixelosi (e sgranati) scenari, la navigazione nei livelli è alquanto tediosa. In assenza di una mappa più comprensibile, muoversi da uno scenario all’altro nel platform di Fujiwara spesso mi ha comportato diversi fastidi, anche a causa di un level design non invecchiato benissimo.

Certamente Tombi! è un videogioco che non punta solamente sulla bidimensionalità, ma anche sulla profondità, dando l’impressione di navigare in tre dimensioni grazie a percorsi studiati con dei cambi d’inquadratura. Tuttavia, muoversi all’interno degli scenari risulta oggi alquanto confusionario, dato che è possibile cadere accidentalmente in percorsi anche indesiderati. Ad aggiungersi ai punti negativi troviamo anche un backtracking non proprio gradevole, che più volte si tramuta in una “sindrome da metroidvania”. Infatti saranno molti i luoghi a cui non sarà possibile accedere inizialmente, e si è costretti più volte a rivisitare uno scenario per esplorarlo nella sua totalità, servendosi soprattutto degli oggetti ottenuti nel corso dell’avventura.

Poche novità

tombi special edition maiali

Un anno fa Limited Run Games annunciava Tombi! Special Edition, invocando il ritorno dei suoi originali sviluppatori e l’utilizzo del Carbon Engine. Dall’editore che distribuisce in tutto il mondo edizioni da collezione di tanti videogiochi mi sarei aspettato un lavoro più certosino, specie se si considera l’approdo su piattaforme come PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch. Prendendo in esame solamente il restauro grafico, questa versione può essere giocata sia nell’originale 4:3 sia in altri formati come il 16:9, anche se in questo caso si ha un’immagine un po’ schiacciata. Come lavoro di restauro quello compiuto in questa occasione risulta piuttosto pigro, poiché si è persa l’occasione di rendere l’immagine più pulita o di aggiungere qualche dettaglio in più ai modelli.

Il team infatti si è focalizzato maggiormente sugli elementi di quality of life, permettendo di personalizzare l’esperienza attraverso la modifica delle schermate di gioco (come i bordi del 4:3) o abilitando un filtro da tubo catodico, per ricreare un’esperienza più retrò. Inoltre, la Special Edition accoglie le funzionalità di rewind che possiamo trovare nei classici emulati su PlayStation 4 e PlayStation 5, permettendo dunque di riavvolgere la sessione e di salvare in qualsiasi momento la partita. Un’aggiunta gradita per far fronte anche alla tediosità di un’avventura invecchiata non troppo bene.

Extra e dietro le quinte

La prima versione di Tombi

Il lavoro compiuto da Limited Run e Whoopee Camp tuttavia non si ferma qui: Tombi! Special Edition è anche una sorta di museo dedicato al gioco. Nel menù principale infatti è possibile esplorare tutto il materiale di produzione originale, dalle pubblicità del 1997 alle box art realizzate per le versioni giapponesi, europee e infine americane, fino a scoprire un vero e proprio dietro le quinte grazie alle bozze e alle illustrazioni che hanno portato alla creazione del gioco. Ancor più affascinanti sono quei dettagli che riguardano il level design e la sua concezione, il tutto espresso attraverso il materiale originale.

Un viaggio nel tempo interessantissimo che permette non solo di scoprire il processo creativo di uno dei platform più amati nella prima generazione di PlayStation, ma anche di osservare come avvenivano lo sviluppo, la pubblicizzazione e infine la distribuzione di un videogioco trent’anni fa. Anche la colonna sonora di Fujita Harumi è stata riproposta con una versione riarrangiata, ma è possibile ascoltare ogni sua singola traccia nel lettore musicale, sia nella versione originale che in quella aggiornata.

tombi special edition cutscene

Tombi! Special Edition è indubbiamente una riedizione interessante, grazie soprattutto alle diverse aggiunte che rendono l’esperienza meno frustrante e ai numerosi extra. Sebbene abbia speso parole complessivamente positive su questa versione targata Limited Run Games, sento però di dover ritornare al discorso iniziale: per quanto sia piacevole rivivere l’iconica avventura di Tombi in chiave nostalgica, la dura realtà ci mette davanti a un level design oggigiorno non proprio gentile nella navigazione, e un lavoro di restauro che avrebbe meritato maggiore attenzione.

Si fa sentire in particolar modo la mancanza di un supporto alla risoluzione 4K e al formato widescreen, che sicuramente avrebbero svecchiato visivamente il platform di Whoopee Camp. Nella versione PlayStation 5 poi mi sono imbattuto in diverse schermate di caricamento, che ho trovato alquanto assurde se consideriamo la progressiva eliminazione di questi tempi d’attesa in produzioni più moderne. Tombi! rimane un valido platform, ma nonostante il restauro si scontra con lo scorrere del tempo, e questa riedizione finisce col rivolgersi principalmente ai fan storici.

Special thanks to Limited Run Games

Mr. Kazeshin Articoli
Sono un grande appassionato di videogiochi ed anime, e nel mio cuore, i JRPG hanno un posto speciale. Gioco a di tutto, anche per avere una visione sempre più ampia del medium che mi accompagna sin dalla mia nascita.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.