Warhammer 40K Space Marine 2 – Lode all’imperatore? (PS5)

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Voto:

Si dice che il tempo sia uno dei maestri più severi dell’umanità, in quanto uccide tutti i suoi studenti, e per di più li fa soffrire con la terribile arma dell’attesa. Se siete videogiocatori molto appassionati, almeno una volta vi siete sicuramente confrontati con la dolorosa voragine dell’attesa infinita. C’è chi da due decadi aspetta il ritorno di Half-Life, chi venderebbe un rene per la possibilità di giocare subito a GTA 6, ma per molti l’attesa spesso riguarda titoli più di nicchia, quelli che nessuno si aspetterebbe mai di rivedere dopo tanto tempo. Warhammer 40K Space Marine in questo senso è l’esempio più concreto che possa farvi. Io stesso, dopo più di 10 anni, mai mi sarei aspettato un sequel, a maggior ragione pensando al successo relativamente discreto del primo capitolo. Stento ancora a credere che i giorni passati finora su Space Marine 2 non siano stati un delirio febbrile.

Quando si tratta di questi sequel, però, la paura di ritrovarsi tra le mani un prodotto non all’altezza delle aspettative è quanto mai concreto. Insomma, non è mai facile “resuscitare i morti”, ancor più se si parla di pilastri della cultura videoludica per una certa nicchia di giocatori. Space Marine sinceramente non è mai stato un capolavoro assoluto, ma la massiccia fanbase di Warhammer lo ha reso qualcosa di prezioso all’interno della community, e proprio come in altri casi simili quindi c’è da rispettare una certa eredità. Se inoltre contiamo che in questi lunghi 13 anni l’industria è cambiata svariate volte, Space Marine 2 non solo deve impressionare, ma anche sopravvivere in mezzo agli squali. In tutto questo, sarà riuscita Saber Interactive a riportare in vita gli Ultramarines rispettando a dovere un colosso come Warhammer 40K?

Il ritorno dell’eretico

space marine 2 titus

Una delle domande che ho sentito e letto più spesso su Space Marine 2 in questi mesi è stata: “Ma posso giocarlo senza aver mai toccato il primo?”. In questi casi tende quasi sempre a scoppiarmi una vena al cervello, perché non capisco il senso di voler saltare un capitolo di una serie NUMERATA, ma tolto questo mio disturbo ossessivo compulsivo (o buonsenso, fate voi), ironicamente la risposta è un “nì”. Chi già mastica di Warhammer 40K sa bene quanto sia gigantesca la lore di questo mondo: per ogni singola virgola c’è un movente importante che caratterizza l’andamento dei fatti, e per Space Marine 2 occorre una conoscenza quantomeno marginale sia di Warhammer che del precedente capitolo, in quanto le vicende di Titus sono strettamente collegate a quanto successo nel primo Space Marine e non solo. Eppure se un neofita si buttasse a testa bassa in questo secondo capitolo leggendo tutti i documenti e analizzando ogni dialogo, probabilmente riuscirebbe comunque a comprendere la trama (che è molto lineare) senza troppi grattacapi. Ovviamente alcuni dettagli della trama e del background potrebbero risultare incomprensibili o venire fraintesi, ma arrivati ai titoli di coda dubito che chiunque possa chiedersi cosa sia successo esattamente.

Ma tolte tutte queste premesse, di cosa parla effettivamente la storia del gioco? Ebbene, come accennato Warhammer 40K Space Marine 2 riprende (circa 200 anni dopo) le vicende del comandante Demetrian Titus, un Ultramarine che ha dedicato tutta la sua vita a combattere contro le forze del Caos nel nome dell’Imperatore. Tuttavia al termine del precedente capitolo Titus veniva immischiato in delle faccende che lo avevano portato ad allearsi e combattere per gli Scudi Neri, per poi essere accusato di eresia e tradimento. L’inizio del secondo capitolo infatti ci mette nei panni di Titus con indosso la corazza nera, che però cade durante un’importante missione; ironicamente viene salvato dalla sua “vecchia famiglia”, facendolo tornare sui propri passi riunendosi agli Ultramarine (anche se non più con il grado di comandante). Da qui apprenderemo di una nuova minaccia che incombe su questo mondo, ovvero l’invasione Tyranid. Senza farvi spoiler, vi basti sapere che i Tyranid in realtà saranno una parte abbastanza marginale di Space Marine 2; i vari colpi di scena, per quanto molto telefonati, sono pensati bene e forse l’unica vera pecca di questa storia risiede nel fatto che i vari antagonisti non sono introdotti proprio benissimo. Principalmente, il problema deriva dal fatto che (come detto sopra) il gioco dà per scontato che abbiate una conoscenza più che buona della lore di Warhammer 40K, quindi la storia potrebbe risultare molto caotica. Al di là di questo però siamo di fronte a una narrazione ben scritta.

Chi di spada ferisce di gameplay perisce

space marine 2 gameplay

Negli ultimi anni, nessun gioco mi ha suscitato sentimenti contrastanti quanto Space Marine 2. Specifico subito che non è assolutamente un brutto gioco, anzi, il lavoro di Saber Interactive è ben studiato, con una struttura di gioco molto basata sull’adrenalina e l’azione diretta, senza troppi altri pensieri (sulla falsariga di DOOM e Gears of War). Dove casca l’asino è proprio di fronte a una struttura forse un po’ troppo lineare e ripetitiva nel single-player: è evidente che il gioco sia stato realizzato avendo in testa principalmente PvP e PvE, e pur avendo un’ottima durata per il suo genere (circa 6/7 ore per la main quest), la poca varietà di situazioni e nemici lo porta ad essere abbastanza noioso alla lunga, se giocato da soli. Per fare un esempio, durante la campagna le situazioni seguiranno uno schema semplice del tipo: cammina – trova orda nemica – ammazza orda nemica – schiaccia un pulsante – ripeti. Se a questo aggiungiamo che non esiste un sistema di progressione vero e proprio (come un albero delle abilità o delle armi sbloccabili) che avrebbe aiutato a variare l’esperienza, abbiamo la conferma che il single-player è stato pensato in maniera perlopiù marginale. Va anche detto però che, nonostante la struttura in sé sia molto lineare, il gameplay almeno nelle prime ore si difende bene: siamo di fronte a un action/tps molto frenetico e violento. Inoltre il lavoro di Saber su World War Z si nota tantissimo anche qui, con i Tyranid che ricordano molto l’aggressività di quegli zombie.

Se nella parte single-player il gioco non riesce a sorprendere più di tanto (risultando a momenti anche piuttosto mediocre), la stessa cosa non si può dire del multiplayer. Infatti è proprio qui che Saber Interactive sfoggia tutta la sua esperienza in giochi dedicati a PvP e PvE, offrendo probabilmente una delle esperienze più divertenti e bilanciate dell’attuale panorama videoludico. Il PvE, pur conservando ancora qualche magagna del comparto in singolo, si distingue per due fattori importanti: un sistema di progressione e la possibilità di usare un sistema di classi. Stessa cosa per il PvP, dove le classi diventano il fulcro del gioco. Tutte le varie fazioni, con i propri armamentari e abilità, sono bilanciate in maniera straordinaria tra pro e contro, inoltre ogni singola classe cambia modalità d’approccio alla struttura base del gameplay. Per esempio, con una classe più agile sarà difficile buttarsi di testa negli scontri più caotici, in quanto le proprie difese non saranno delle migliori; idem per una classe più recon, dove la strategia consiste nello stare lontani e piazzare bei colpi, stando allo stesso tempo attenti alle minacce più vicine (che potrebbero disintegrarvi in pochi colpi). In più il sistema di progressione di ogni classe vi darà un motivo valido per ripetere certe missioni in PvE, o semplicemente tuffarvi negli scontri PvP. Per farvi capire meglio come funziona: ogni classe ha 25 livelli generali, e in base all’esperienza ottenuta si ha la possibilità di sbloccare nuovi perk per l’armamentario, che serviranno a consolidare la vostra strategia di gioco e avere un approccio migliore negli scontri. Insomma, senza tanti giri di parole, Space Marine 2 in multiplayer sfiora quasi l’eccellenza, facendosi perdonare le sbavature viste nel single-player.

Un comparto tecnico massiccio

space marine 2 ambientazioni

Per quanto riguarda il lato puramente tecnico, il lavoro svolto da Saber Interactive è molto particolare. Sicuramente siamo di fronte a uno dei loro giochi più belli dal punto di vista grafico e artistico, con modelli poligonali ben definiti e ambientazioni molto dettagliate. L’uso dell’Unreal Engine 5, in combinazione con il proprietario Swarm Engine, dà luogo a una serie di effetti grafici e particellari da non sottovalutare, che fanno invidia anche a titoli più blasonati. Tuttavia questo “eccessivo” utilizzo di effetti e il fatto che a schermo spesso succeda di tutto e di più, rendono Space Marine 2 abbastanza pesante da gestire. Su PlayStation 5, giocando in modalità prestazione, ho subito diversi cali di frame rate, e addirittura ci sono stati momenti in cui il counter FPS ha toccato cifre come 25 o 30. Anche se non accadono con una frequenza esagerata, i vasti cali di frame si notano eccome. Ma tolto questo, il gioco gira in maniera più che degna.

Il comparto sonoro vive allo stesso modo di alti e bassi. Se da un lato il doppiaggio è fantastico, così come la colonna sonora, lo stesso non si può dire del missaggio. Purtroppo mi è capitato svariate volte di notare un dislivello tra le voci e un loro posizionamento non corretto: in certi momenti personaggi vicini sembravano lontanissimi quando parlavano, e viceversa. Una problematica che confido verrà facilmente sistemata, ma che allo stato attuale macchia un audio altrimenti quasi perfetto.

Warhammer 40K Space Marine 2 è decisamente un buon gioco, che rispetta per bene il suo materiale d’origine. Certo, avrei preferito un maggiore equilibrio tra i contenuti single-player e quelli multiplayer, ma in fin dei conti sa comunque regalare ore di puro e brutale godimento. Se avete un team dedicato a questa tipologia di giochi o semplicemente amate il mondo di Warhammer 40K, per voi Space Marine 2 è senza dubbio un titolo imperdibile. Se invece cercate un’esperienza più votata al single-player, forse il consiglio migliore che posso darvi è di recuperare il primo capitolo e solo in seguito tornare su questo, magari appena il prezzo di vendita scenderà.

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Il soggetto è particolarmente irritabile quando non sta in mezzo al proprio habitat che coinvolge la scrittura, i videogiochi, la musica (preferibilmente Metalcore) e il Wrestling. Suggeriamo di rinchiuderlo in una stanza piena di console, album dei Pantera (all'occorrenza degli Slipknot) e prodotti legati al Wrestling. Da liberare solo in caso di estremo bisogno!

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