Night of the Ghoul, l’horror vintage di Scott Snyder e Francesco Francavilla

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Negli anni l’horror si è evoluto parecchio. Nell’ultimo secolo ha cambiato forma, sostanza e anche metodo, abbiamo visto l’orrore farsi più psicologico, e la violenza diventare un sottogenere con lo splatter, usato per condire altri generi ancora, ma abbiamo anche assistito a numerosi ritorni al passato e ad antichi fasti.

C’è però uno stile che più di tanti altri ha conquistato saldamente un posto nella cultura pop: i monster movie vintage. Quei poster coloratissimi, quel gusto così naif che fa subito immergere lo spettatore nella giusta atmosfera, quella voglia di sperimentare in ogni contesto, e soprattutto i famosissimi mostri protagonisti di queste pellicole, il cui ricordo non è mai sbiadito. Mettere un mostro come minaccia principale all’interno di queste opere crea un’iconicità fortissima, basti pensare al Demogorgone di Stranger Things per fare un esempio recente, ed ecco che la formula funziona, diverte e soprattutto rimane impressa nella mente dello spettatore.

Night of the Ghoul, scritto da Scott Snyder e disegnato da Francesco Francavilla, si presenta con delle premesse piuttosto comuni. Un padre e suo figlio investigano sulla sparizione di un film horror, e questa ricerca li porterà a incontrare un anziano signore in fin di vita. Proprio all’interno della clinica che lo ospita, scopriranno qualcosa di davvero scioccante.

Sebbene la storia non brilli di inventiva, Snyder trova comunque degli espedienti molto intriganti per mandare avanti la storia: i flashback che si alternano al racconto dell’anziano signore nel presente creano un’altalena di emozioni e un crescendo di ansia che sfocia nel migliore dei modi nella parte finale del racconto. Le rivelazioni sono d’impatto e l’incalzare delle situazioni si fa sentire sempre di più con il ritmo che aumenta e la trama che accelera fino al picco.

Come detto nulla di estremamente originale, ma comunque si tratta di un racconto orchestrato molto bene, che prende alla sprovvista il lettore e che, lasciando qualche indizio qua e là, ci porta alla soluzione in modo organico e senza spiegoni di sorta.

night of the ghoul soldati

Gli ingredienti che rendono un buon fumetto tale ci sono tutti, comprese le fantastiche tavole di Francavilla, matita davvero perfetta per l’occasione che rende al meglio le situazioni pulp di questo volume. Senza troppi giri di parole: la resa grafica è ottima, completamente immersa nel mood della storia e con alcune idee veramente azzeccate come i flashback, mostrati attraverso i frammenti di pellicola del suddetto film al centro delle vicende. Ogni tavola sembra la locandina di un film horror vintage, e non potevo chiedere di meglio. I pochi (pochissimi) inciampi di regia non minano la qualità finale del prodotto, che si dimostra solido, ben scritto e ben disegnato.

Night of the Ghoul è tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un numero di Tales from the Crypt, un omaggio continuo a quella nicchia dell’horror che ha preso piede all’inizio del secolo scorso e che non ha mai davvero lasciato le luci della ribalta. Un must per tutti gli appassionati del genere, o anche per chi vuole solo godersi una lettura dallo squisito sapore vintage.

Un ringraziamento speciale a Star Comics

Murdock Articoli
Appassionato di Fumetti e Videogiochi, perché esperto non sono e recensore fa subito radical chic.

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