Quella di Ys è una delle serie videoludiche più longeve della storia dei JRPG, nonché uno dei pilastri portanti di un’azienda storica come Nihon Falcom, che grazie alla collaborazione con NIS America sta portando tutti i suoi videogiochi anche sul suolo europeo. Tra questi spicca Ys X: Nordics, ultima avventura con protagonista l’avventuriero Adol Christin, che come suo solito si ritroverà ben presto a risolvere un nuovo mistero.
Primo capitolo della serie ad essere realizzato completamente con il nuovo engine proprietario della casa di The Legend of Heroes, Nordics ci catapulta questa volta nelle isole del nord che compongono il Golfo di Obelia, traendo da quest’ultime un’ambientazione di carattere vichingo. Con la promessa di un nuovo sistema di combattimento, però, la decima incarnazione della saga ha faticato a conquistarmi.
Adol incontra Karja
Innanzitutto, chi è appassionato di Ys saprà benissimo del bizzarro collocamento temporale di ciascun capitolo: nonostante la numerazione, gli eventi di ciascun gioco avvengono in momenti diversi della timeline, al punto da ritrovarci un Ys IX: Monstrum Nox come ultima incarnazione della storia di Adol Christin, indiscusso protagonista. Ys X: Nordics ci racconta l’avventura di un Adol diciassettenne, imponendosi come una delle prime vicende di tutta la saga, dal momento che è ambientata esattamente tra il secondo capitolo e Memories of Celceta.
Dunque l’ultimo action-RPG pubblicato da NIS America è a conti fatti uno dei primissimi viaggi dell’avventuriero dai capelli color cremisi in quel di Esteria, una delle regioni che compongono il mondo di Ys. Detto ciò, il titolo vede Adol e il suo inseparabile amico Dogi nei mari di Obelia a bordo di una nave, la quale da lì a poco verrà assaltata da un gruppo di banditi guidati da Karja, una guerriera munita di ascia.
Dopo uno scontro intenso e alcuni eventi imprevisti, Adol e Karja si troveranno legati l’uno con l’altra a causa di una misteriosa magia, e i due svilupperanno un forte legame durante il racconto, il quale però fatica ad ingranare la marcia giusta. Difatti nonostante possiamo considerarlo come uno dei capitoli più brevi della serie, i suoi ritmi non coinvolgono abbastanza, riservandosi fin troppo tempo prima di imbastire per bene la storia.
Solo dopo aver raggiunto metà dell’avventura il titolo riesce finalmente a mettere a segno dei colpi di scena interessanti, capaci soprattutto di spingerci verso i titoli di coda, rivelandosi come uno degli Ys più classici e sicuramente migliore del suo predecessore Monstrum Nox, che a suo tempo si è dimostrato fin troppo confuso nelle sue grandi rivelazioni. Nordics in particolar modo riesce a offrire diversi spunti interessanti che riguardano il macro-mosaico della saga, allacciandosi ad alcuni eventi passati e futuri. Tuttavia, le sue vette qualitative sono lontane da quelle raggiunte invece dall’ottavo capitolo, Lacrimosa of Dana, ad oggi quello che personalmente ritengo il migliore della serie.
L’introduzione del Cross Action System
Ys X: Nordics reinventa il suo sistema di combattimento action rinominandolo Cross Action System, con il duo formato da Adol e Karja che agisce sul campo di battaglia attraverso azioni coordinate. Mentre di base rimane il battle system che ha caratterizzato le ultime incarnazioni della serie, il sistema Cross Action prevede l’utilizzo di skill combinate tra i due protagonisti per spezzare la guardia di boss e nemici d’élite, per poi annientare quest’ultimi con colpi super efficaci. Dunque la decima iterazione di Ys abbandona il consueto party da quattro personaggi per confezionare un gameplay più focalizzato sulla coordinazione.
Attivando il nuovo sistema, il personaggio che non è in utilizzo combatterà al nostro fianco fino ad accumulare energia a sufficienza per sprigionare una delle tante abilità bloccabili nel corso dell’avventura. Tuttavia il Cross Action non si limita soltanto a influenzare le battaglie, dato che la sua filosofia interviene anche sul sistema di progressione. Infatti, man mano che faremo livellare i protagonisti si potranno sbloccare nuovi nodi abilità, in cui poter imprimere dei sigilli speciali che miglioreranno le statistiche.
In questo modo sarà possibile personalizzare parzialmente l’evoluzione dei due protagonisti, stabilendo quali parametri evolvere e quali abilità passive attivare. Personalmente ho trovato molto azzeccata questa scelta, dato che anche i sigilli applicabili propongono una moltitudine di benefici che permettono di stratificare ulteriormente la progressione. Ovviamente non mancano le nuove mosse sbloccabili sia per il combattimento in solitaria che per il Cross Action, che determineranno una potenza d’attacco sempre maggiore.
Sotto il profilo ludico Ys X: Nordics non si discosta dai suoi ultimi predecessori, riproponendo la medesima semplicità e velocità dei combattimenti in tempo reale sul terreno. Il Cross Action alimenta quell’anima che dà la precedenza alla componente action, mettendo sempre più in disparte la sua natura ruolistica, un tratto che indubbiamente ha caratterizzato il franchise di Nihon Falcom negli ultimi anni. L’implementazione del mana string, un lazo magico che permette di agganciarsi a nemici e parti dell’ambientazione, fa sì che i ritmi delle battaglie si mantengano sempre serrati, dando soprattutto quel pizzico di creatività in più alle combo.
Tra le onde di Obelia
Ys X: Nordics introduce inoltre le battaglie navali. La nuova avventura di Adol Christin infatti ci permette di solcare i mari di Obelia a bordo di un veliero, che potremo comandare direttamente noi per raggiungere le altre isole del golfo o affrontare navi nemiche. La propria imbarcazione potrà essere potenziata in ogni suo aspetto e si potranno persino installare delle nuove armi per avere la meglio in qualsiasi situazione. Quello navale però è un espediente ludico che non ho particolarmente apprezzato: oltre a risultare semplicemente abbozzato, la navigazione è lenta e dispersiva, in più l’abbordaggio sulle navi nemiche è tutto fuorché entusiasmante, poiché ci si ritrova ad affrontare ondate di nemici piuttosto casuali su un ponte che appare come un’arena completamente vuota.
Le ricompense premiano certamente gli scontri navali, facendoci guadagnare diversi materiali per la sconfitta di un’imbarcazione nemica, ma è pur vero che le battaglie risultano fin troppo guidate, al punto da azzerarne persino la difficoltà. Quella che doveva essere una delle novità più importanti di Ys X si è presto rivelata come uno dei punti più deboli: in sostanza tutti gli elementi legati alla navigazione marittima non arricchiscono l’esperienza come si poteva sperare, anzi, spesso rallentano i ritmi della storia risultando solo fastidiosi e non necessari.
Mappe tutte da scoprire
Quanto all’esplorazione, Ys X: Nordics riprende i canoni della serie con mappe da scoprire man mano che si setaccia ogni loro angolo: tra percentuali di completamento, punti d’interesse e gli immancabili (e numerosi) scrigni da aprire, il gioco non aggiunge ulteriori elementi capaci di arricchire una formula già rodata, che comunque sa regalare delle piccole soddisfazioni. Ovviamente si tratta di un elemento che man mano si espanderà grazie a potenziamenti e meccaniche sbloccate nel corso dell’avventura, sfruttando la consueta metodologia del backtracking per riscoprire soprattutto le aree iniziali.
Nel gioco inoltre non mancano side quest e missioni nascoste basate sul timing: sarà necessario infatti prestare attenzione alle interazioni con gli NPC, che a volte possono riservare delle hidden quest con scadenza entro un determinato evento di trama. Quest’ultime possono rivelarsi una notevole spina nel fianco se si considera il fattore completismo, costringendo i giocatori a prestare maggiore attenzione a ciò che c’è sulla mappa man mano che si avanza.
Il gioco è stato sviluppato interamente con il nuovo motore grafico di proprietà di Nihon Falcom, un engine che indubbiamente eleva la qualità visiva dei videogiochi della casa di sviluppo giapponese, e la nuova avventura di Adol Christin in questo senso non fa eccezione. L’immagine risulta più definita e i modelli dei personaggi godono di shader e dettagli semplicemente migliori, un passo in avanti senz’altro apprezzato sebbene non stravolga nulla rispetto al passato. Non siamo di fronte alle vette grafiche raggiunte da altri titoli nipponici recenti, ma personalmente non mi sento di mettere troppo in discussione l’evoluzione che la stessa Falcom ha compiuto con il passaggio al nuovo engine. Tra 60 FPS e tempistiche dei caricamenti, su PlayStation 5 inoltre il titolo garantisce un’esperienza fluida.
Ys X: Nordics è la decima incarnazione di una saga a dir poco longeva, che pur non avendo mai davvero sfondato sul palcoscenico internazionale ha saputo catturare l’interesse e la curiosità degli appassionati di JRPG, incluso il sottoscritto. Non si presenta come uno dei capitoli più memorabili di Ys, ma grazie alle sue novità riesce comunque a ritagliarsi un posto tra quelli più coinvolgenti, malgrado qualche punto a sfavore che meritava decisamente più attenzione.
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