Con Inside Out, quasi 10 anni fa la Pixar ha dato forma alle emozioni umane in maniera indimenticabile. Quest’anno, è tornata a consolidare e ampliare l’immaginario di questo mondo interiore con l’acclamato Inside Out 2. Evidentemente però c’era ancora qualche idea che stuzzicava la creatività degli autori, e che magari non aveva ancora trovato spazio nei film. Ecco quindi che, proprio come accaduto nel 2015 con il corto Riley’s First Date, che raccontava il primo “appuntamento” della protagonista, ha fatto da poco il suo arrivo su Disney+ la miniserie in 4 episodi Dream Productions, che invece esplora un aspetto ancora inedito portandoci alla scoperta di come vengono realizzati i sogni.
Il concetto di farsi i film mentali qui è stato preso alla lettera, presentandoci un vero e proprio studio cinematografico che, collaborando con la sede centrale delle emozioni che già conosciamo bene, cerca di creare i sogni perfetti per Riley durante le ore di sonno, così che possa riposare adeguatamente e magari trovare risposte ai dubbi che la attanagliano durante il giorno. Poi certo, ci sono anche i sogni ad occhi aperti, ma quelli portano solo ulteriori domande.
L’idea brillante è stata quella di rendere il tutto in forma di mockumentary, creando una workplace comedy che per noi italiani è facile associare a Boris data l’ambientazione. Dunque scopriamo cosa avviene sul set di questo “Gli occhi di Riley” seguendo le disavventure di Paula, regista famosa per aver girato alcuni dei migliori sogni durante l’infanzia della protagonista, ma che da allora non ha saputo evolversi e stare al passo con le nuove esigenze della sua crescita. Bisogna specificare che qui ci troviamo tra Inside Out 1 e 2, quindi mancano ancora tutte le nuove emozioni come Ansia e Imbarazzo, che Riley però inizia già a sperimentare, specialmente in vista del suo primo ballo scolastico.
Il fatto che Paula continui a girare sogni con elementi infantili non fa che mettere ulteriormente in difficoltà la ragazza, contravvenendo praticamente a quello che è lo scopo della Dream Productions. Così la regista si ritrova declassata e soprattutto superata dalla sua ex-assistente Janelle, che si rivela molto più al passo coi tempi. Da questo mix di umiliazione e competizione nasce un desiderio malsano di dimostrare a tutti i costi il proprio valore, che inevitabilmente peggiora le cose. Per mettere fine a queste notti tormentate, Paula e dunque la stessa Riley dovranno raggiungere una maggior consapevolezza di sé.
La storia è molto divertente e anche discretamente profonda quando ci si sofferma su questioni come quella di Paula e la sua carriera, o banalmente i cambiamenti e turbamenti che si trova ad affrontare la giovane Riley alle porte dell’adolescenza. Trattandosi di Inside Out si parla tanto di interiorità, ma in questo caso anche di cinema, rappresentando questo settore in maniera molto leggera ma chiaramente ispirata a tutte le dinamiche reali che esistono tra produttori, registi, sceneggiatori, assistenti e troupe.
Osservare il “dietro le quinte dei sogni” come se fosse un set cinematografico è senza dubbio l’aspetto più affascinante di Dream Productions, grazie a una grande cura per i dettagli e trovate originali che sorprendono continuamente, rendendo questo angolo del mondo interiore vivo e credibile. C’è una spiegazione per ogni cosa: la visione in soggettiva dei sogni, la costruzione dei set, gli attori e gli effetti speciali. Ovviamente non manca un po’ di “magia”, ma è spassoso vedere come il tutto in realtà sia molto più pratico di quanto non sembri.
Molto bello anche il modo in cui vengono monitorate le fasi di sonno e di veglia di Riley, nonché la rappresentazione di situazioni più particolari come il sonnambulismo e i sogni lucidi. Insomma, si nota come nella Pixar avessero idee chiarissime in merito, e nello spazio di una miniserie sono riusciti a dar loro forma in modo completo e soddisfacente.
Dream Productions ovviamente non arriva a toccare i livelli dei due Inside Out per quanto riguarda la profondità delle tematiche trattate, ma è comunque un dignitosissimo spinoff, molto ben pensato e realizzato. Quattro episodi che si lasciano divorare tra risate e meraviglia per tutto ciò che riguarda questi set cinematografici da sogno. Pura creatività Pixar in azione.
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.