
C’è un momento in cui devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé.
Marilyn Monroe
In un periodo così fervente sul fronte della parità di genere non mancano numerose variazioni sul tema della classica “principessa in attesa del principe azzurro”, e tra queste si inserisce anche Rebel Princess, gioco di carte che ci mette nei panni di principesse in gara tra loro per ricevere il minor numero di proposte di matrimonio.
Emancipazione nel regno delle fiabe
Il titolo, ideato da ben 4 autori (Daniel Byrne, Gerardo Guerrero, Kevin Peláez e Tirso Virgós), rappresenta il classico gioco basato sul trick-taking (giochi di prese che possono ricordare la nostrana briscola) ma arricchito da vari poteri unici e regole di round in grado di aumentarne longevità e divertimento. In ogni partita, da 3 a 6 giocatori si sfideranno in scontri della durata di circa 40 minuti organizzati in 5 round, al termine dei quali il giocatore che avrà preso meno punti (meno proposte di matrimonio) sarà considerato il vincitore.
All’interno della scatola di gioco, oltre al regolamento e al libretto segnapunti, troviamo un totale di 86 carte organizzate in vari mazzi principali: 4 mazzi di carte numerate dall’1 al 12 per i rispettivi semi (Regina, Fata, Animale, Principe), 12 carte Principessa e 26 carte Round.
Durante la preparazione di una partita dovremo innanzitutto rimuovere alcune carte in funzione del numero di giocatori, per poi mescolare il tutto e distribuire equamente l’intero mazzo. Fatto questo si mescoleranno le carte Principessa e se ne distribuiranno casualmente 2 a ogni giocatore, che ne sceglierà una da tenere scoperta davanti a sé; la carta scelta conferirà un potere unico utilizzabile una volta per round. Fatto questo si sceglieranno 5 carte Round (io preferisco estrarle casualmente per una maggior imprevedibilità) da utilizzare durante la partita: ogni carta verrà rivelata a inizio round e ne definirà la regola speciale, oltre a indicare quante carte dovremo scambiare e in quale direzione (una sorta di mini draft).
Dopo aver verificato le regole di round e aver scambiato le carte indicate, il giocatore iniziale aprirà il primo turno giocando una carta dalla propria mano e definendo così il seme principale (normalmente però non si può iniziare con una carta Principe). Gli altri giocatori, in senso orario, dovranno giocare una carta dello stesso seme in risposta, a meno che non ne siano sprovvisti: in quel caso potranno giocare una qualsiasi carta (anche Principe). Dopo che tutti i giocatori avranno effettuato la propria scelta, quello che avrà utilizzato la carta dal valore più alto del seme principale avrà “vinto” il turno e dovrà prendere tutte le carte giocate, aggiungendole a una pila coperta davanti a sé. Il vincitore del turno inizierà poi quello successivo e si continuerà così fino all’esaurimento di tutte le carte.
Andrà ricordato anche che, dal momento in cui verrà giocata la prima carta Principe all’interno di un round, i principi si saranno ufficialmente imbucati alla festa e quindi sarà possibile iniziare un qualsiasi turno anche con carte di questa tipologia.

Come già detto, vincerà la partita la principessa che avrà ricevuto meno punti, considerate però che solo alcune tipologie di carte ne daranno: le carte Principe 1 punto per carta, e la temibile carta del Ranocchio (la numero 8 del seme Animali) ben 5 punti. Ad aggiungere pepe alla ricetta ci penserà poi la possibilità di diventare all’interno di ogni round la Ribelle del Ballo, ossia riuscire ad accaparrarsi con le prese tutti i Principi e il Ranocchio. In questo caso, la Ribelle non riceverà alcun punto dalle carte ottenute e guadagnerà un -10 al proprio punteggio.
Quel pizzico di pepe in più
A rendere il titolo più interessante di una comune briscola ci penserà però l’accoppiata dei poteri delle principesse e gli effetti delle carte Round. Mentre queste ultime assicureranno molte variazioni sul tema, facendo sì che ogni partita abbia un andamento pressoché unico, le carte Principessa verranno usate come via di fuga dalle situazioni più complesse oppure come pugnalata alle spalle ai nostri avversari.
Devo dire di essere stato piacevolmente colpito dal titolo che, considerato all’interno della sua categoria e semplicità, risulta una valida alternativa ai classici giochi di carte, in grado di mischiare con naturalezza i tipici elementi dei titoli di prese con delle dinamiche più stuzzicanti e stimolanti. Non fatevi infatti ingannare dalla basilarità del gameplay fin qui esposto, poiché non si tratta solo di una briscola al ribasso: le carte Round sono in grado di generare davvero delle piccole sfide all’interno della partita, apportando modifiche anche sostanziali al gameplay. Potrebbe capitarvi di tutto, come poter giocare solo la carta più alta o più bassa di un seme, turni in cui (con l’esclusione del primo giocatore) si giocherà con carte coperte, round in cui essere fuori seme permetterà di vincere la mano, regole in grado di assegnare punti negativi in specifiche condizioni, round in cui ogni carta fuori seme diventerà il seme principale, e così via.
Tutto questo, oltre a creare il vero valore del titolo, ne amplifica in modo sostanziale la longevità, elemento che unito alla semplicità di utilizzo e all’ottima scalabilità (più ponderato in pochi, più caciarone in tanti) lo rende un filler decisamente desiderabile. Aggiungete poi a questo un’estetica da libro illustrato deliziosa e le ottime sensazioni di aderenza al tema per comprendere quanto questo Rebel Princess mi abbia stupito in positivo. Il tema infatti riesce a nascondere bene quelle che sono delle semplici meccaniche astratte, con una sorta di racconto in cui le varie principesse faranno di tutto per “scaricare” le differenti proposte di matrimonio alla prossima malcapitata, nella speranza forse di poter vivere la propria vita felici, contente e, soprattutto, indipendenti.
Un ringraziamento speciale a Giochi Uniti
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