La più avvincente avventura di Lara Croft, Angel of Darkness, torna a far parlare di sé.
Grazie ai nuovi progetti di sequel per il videogioco della cara vecchia Core, comincia a farsi notare dal grande pubblico il romanzo della scrittrice inglese Jennifer R. Milward.
Di certo una storia simile meritava di diventare libro. Si tratta del capitolo più intricato ed elaborato di tutto Tomb Raider.
Non sono pervenuti finora libri che abbiano trattato in modo così affabile storie di Nephilim (creature bibliche nate fra angeli venuti sulla Terra e donne umane), alchimisti, ordini occulti, criminalità, riflessioni sul ruolo della scienza, sull’esistenza e il misticismo, con un intreccio di mitologia e leggende medievale-rinascimentali, in una cornice thriller e psicoanalitica. Numerosi colpi di scena e inquietanti incontri paranormali di ogni tipo scandiscono il romanzo in modo sempre appropriato e lo rendono particolarmente piacevole alla lettura che scorre via in pochissimi giorni.
Il testo del libro è presente per ora solo in e-book ed è gratuito. È possibile scaricarlo dal sito della scrittrice o semplicemente digitando su Google: “Angel of Dakness Milward pdf”.
La trama del romanzo è molto ricca e accattivante, i personaggi ben costruiti e originali, nulla è scontato o prevedibile. Il testo è evocativo ma sobrio, i periodi e le frasi sono brevi e concisi. Nel complesso la stesura del testo è molto semplice, ma non per questo manca di dettagli. I fatti sono narrati in prima persona dalla protagonista. Alcuni capitoli, invece, sono narrati dal co-protagonista Kurtis Trent, personaggio che nel videogioco sostituiva Lara in alcuni livelli.
Il romanzo è per ora solo in lingua inglese, ma il tono estremamente colloquiale permette tranquillamente una lettura indicata per il livello di scuole superiori. E se si dice che i film impiegano meno tempo dei libri, il tempo di questa lettura copre assolutamente meno tempo della conclusione del videogioco!!!
La vicenda ha inizio in una Parigi contemporanea terrorizzata da un serial killer, conosciuto come il Monstrum. Lara è convocata urgentemente nella capitale da un vecchio amico, lo studioso d’arte Werner Von Croy. Von Croy è incalzato da una bisca di mafiosi trafficanti di oggetti d’arte, per il ritrovamento di uno dei cinque misteriosi dipinti .
Lara non ha intenzione di venirgli in aiuto, risentita per una vicenda del passato. Proprio quando la discussione sembra venuta a termine, Lara perde i sensi mentre va via. Al risveglio scoprirà di aver perso memoria degli ultimi minuti, e al suo fianco il cadavere di Von Croy assassinato. Lara è ora ricercata dalla polizia.
L’unico modo di venirne fuori è l’aiuto di un’agenda di Von Croy. Nell’agenda sono riportati schizzi, appunti e indicazioni su strani individui, storie esoteriche, indicazioni per mappe e oggetti segreti, che porteranno Lara a muoversi ed indagare in ambienti parigini e a Praga.
I cinque dipinti Obscura, sono la realizzazione del Nero Alchimista, Pieter Van Eckhardt, vissuto nel XV secolo. Mantenuto a lungo in vita grazie alle conoscenze alchemiche, il corpo di Van Eckhardt viene però immobilizzato e trattenuto da un triplo sigillo, ad opera di un ordine occulto da sempre rivale, i Lux Veritatis (sì, proprio quei bacucchi raggrinziti incalliti che non morivano mai, e dopo tanto che cadevano a terra, subito si rialzavano). Questi si opponevano all’ordine di Van Eckhardt, (l’ordine Cabal) per il suo progetto di far rivivere i Nephlim, scomparsi da tempo immemore dalla Terra.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, però, viene a mancare la terza parte del sigillo che incatena Van Eckhardt, il quale, ristabilite le forze, rifonda l’ordine dei Cabal a Praga. Il suo seguito, ora, comprende scienziati di prestigio che si adoperano nel complesso di laboratori (Lo Strahov) nella manipolazione e costruzione di genomi superiori e lo studio dell’immortalità. Ma il Nero Alchimista non ha ovviamente abbandonato il sogno di far rivivere il Dormiente (ultimo Nephilim conservato in Turchia), per il quale sono necessari i dipinti Obscura.
Man mano che la storia procede, il romanzo porta il lettore a fare continue riconsiderazioni sui personaggi e su cosa sia eticamente giusto o sbagliato. Intrigante è l’incontro di Lara con Kurtis, il co-protagonista dai poteri telecinetici, ultima voce dei Lux Veritatis. Come sappiamo Lara non ha nessun tipo di legame amoroso, anche se fan-art, fan-fiction e film la vedono spesso diversamente. La scrittrice riesce sapientemente a offrire un quadro della situazione (e dei pensieri dei due personaggi) che li vede forse interessati reciprocamente e forse no. Il finale del romanzo è inaspettato.
Il miglior merito della scrittrice è stato quello di valorizzare il titolo: l’oscurità è metaforicamente padrona del subconscio, nel mistero e nell’inquietudine più che nei luoghi che mantengono visivamente ricchezza cromatica e giochi di luce. Il subconscio di Lara si rivela essere la scritta in corsivo. La Milward sceglie un confronto diretto verbale fra Lara e il suo subconscio a mo di scrittori praghesi e viennesi di inizio secolo, o come ripropone Umberto Eco, ma ponendolo più sul comico (come ad esempio parlando di Winston, il maggiordomo, che ai fan di Tomb Raider fa tanto ridere perché lo chiudevano nella cella frigorifera).
All’onirico è dato ampio spazio, tuttavia ciò che abbassa notevolmente il livello di qualità del romanzo sono proprio le battute fra le due voci dell’io, che di certo non possono tenere testa a romanzi dello stesso genere letterario.
In molte parti, inoltre, troviamo una Lara un po’ altezzosa, che dice parolacce gratuite e trova gli altri inferiori, tratto che stona con quello che è la raffinatezza e la cultura del personaggio.
Abituati a vedere Lara girovagare per tombe, giungle e deserti, grazie a questo libro sappiamo che anche la mitica Croft vuole lavarsi i denti e fare colazione, sogna la pizza e si pettina pure i capelli, che le da fastidio il tunz tunz della discoteca e preferirebbe i Deep Purple.
Tutto sommato una trama degna delle più grandi opere del suo genere è presentata in descrizioni e dialoghi in modo esaustivo ed efficace (anche con belle metafore), senza appesantire quello che di per sé è materia da malloppazzi e da topi di biblioteca, rendendo la storia piacevole anche a chi non è portato per la lettura di libri e per la storia. Particolare è il modo in cui, ogni volta che la soluzione sembra vicina, vengono fuori dettagli e verità sorprendenti.
La scrittrice ha annunciato il seguito della storia, intitolato The Lost Dominion. Lavorerà con lo stesso team pronto alla realizzazione del videogioco.
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