IT: Capitolo 1

It film 2017

Voto:

Dopo i numerosi incubi avuti da bambino a causa della miniserie di IT, c’è qualcosa di magico nel riaffrontare da adulto una nuova trasposizione del capolavoro di Stephen King, sembra di vivere un’esperienza analoga a quella dei Perdenti. Ad ogni modo in questa recensione non terrò quasi per niente conto di quella versione per la TV con Tim Curry, perché il paragone con questo primo vero film per il cinema è inappropriato, ma mi concentrerò piuttosto su alcuni aspetti che lo differenziano dall’opera originale, che ne è la fonte diretta.

Partiamo dal presupposto che, data la complessità del romanzo di King, realizzarne una trasposizione cinematografica completamente fedele in ogni aspetto è praticamente impossibile, quindi tagli e modifiche sono inevitabili. Qui il regista Andrés Muschietti e gli sceneggiatori Chase PalmerGary DaubermanCary Fukunaga (regista originale del film, allontanatosi dal progetto prima dell’inizio della produzione) sono riusciti a raggiungere un buon compromesso, creando una storia in parte molto diversa da quella originale, mantenendone però intatti alcuni dei significati più importanti.

It film 2017 Bill e Georgie

Come avrete notato dal titolo, questa è solo la prima di due parti in cui è stata nettamente divisa la trasposizione: qui seguiamo le avventure dei protagonisti da bambini, mentre nella prossima (in uscita il 6 settembre 2019) li vedremo da adulti. Ho trovato ottima l’idea di ambientarlo nel 1989 anziché nel 1958, in modo tale che nel capitolo 2 ritroveremo i protagonisti ai giorni nostri, perché questo, come il libro all’epoca, fa sì che molti possano identificarsi con gli anni di cui si parla. Questa scelta chiaramente porta con sé anche la modifica di diversi dettagli, ma in fondo nulla di eccessivamente importante.

In generale il film si prende un sacco di libertà, anche piuttosto pesanti (i Barren è come se non esistessero), eppure non si percepisce un “tradimento” del romanzo di King. L’IT cartaceo è un horror molto particolare, che non parla come molti credono solo di un clown assassino, ma tratta in maniera profonda il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Muschietti a modo suo ci riporta ad un’età in cui le paure, razionali e non, mettevano radici profonde, e restituisce in maniera ottimale l’idea di IT come un essere mutaforma in grado di sfruttarle a proprio vantaggio. Il film ruota praticamente tutto attorno al tema della paura, a cui si unisce quello delle amicizie infantili potenti e indimenticabili, anche se brevi, e dei primi amori.

it film 2017 promessa

Se avete intenzione di guardare IT solo per essere in qualche modo spaventati forse questo non è il film horror che fa per voi, soprattutto se ormai siete degli adulti fatti e finiti. Probabilmente c’è il potenziale perché disturbi profondamente un pubblico di ragazzini, rendendo il Pennywise di Bill Skarsgård la nuova icona horror di una generazione esattamente come accadde con quello di Tim Curry negli anni ’90, ma per i più grandi le chiavi di lettura sono diverse.

Il film fallisce particolarmente proprio quando cerca di uniformarsi agli horror dei nostri tempi, ad esempio con jumpscare evitabili e non sempre efficaci, o altre trovate che cercano soltanto lo “spavento” facile, con risultati discutibili. Purtroppo sono rari i tentativi di instillare una vera e profonda inquietudine nello spettatore.

it film 2017 beverly bathroom

Dal punto di vista della pura messa in scena, l’IT di Muschietti compie dei piccoli miracoli e alle volte sembra davvero di vedere il romanzo prendere vita davanti ai propri occhi. Pur contenendo alcune trascurabili variazioni, risultano particolarmente memorabili la scena di Georgie, quella di Beverly nel bagno, e tutta la parte della casa in Neibolt Street. Le atmosfere nel complesso sono sempre eccezionali e l’idea di Derry come una città posseduta, dove gli adulti hanno tutti un che d’inquietante nello sguardo, è resa in maniera perfetta. Contemporaneamente, però, mancano o sono sostituite alcune scene che mi sarei aspettato di vedere, ma questo non danneggia granché lo svolgimento del film.

Per il resto ci sono almeno un paio di scene piuttosto forti in grado di emozionare molto, e tutto sommato soltanto la battaglia finale non mi ha fatto davvero impazzire, perché presenta qualche leggerezza di troppo e sembra svolgersi in maniera un po’ sbrigativa.

Troviamo inoltre svariati easter egg, nonché alcuni riferimenti appositamente rivolti a chi conosce il libro, come quelli alla Tartaruga. Altri dettagli del romanzo come ad esempio lo scioglilingua per la balbuzie di Bill, sono invece presenti, ma un po’ decontestualizzati, il che non si traduce in un difetto vero e proprio del film, ma agli occhi degli spettatori digiuni del romanzo potrebbero non risultare importanti come dovrebbero, se non addirittura lasciare qualche perplessità.

Sicuramente il punto di maggior forza del film risiede nei protagonisti: il casting al riguardo è stato davvero fenomenale e tutti i piccoli attori sono perfetti nei ruoli a loro assegnati. Bill forse è il miglior personaggio (anche se purtroppo non lo vediamo mai sfrecciare come si deve a cavallo di Silver), ma è subito seguito da una Beverly fantastica e un Richie petulante, divertente e inopportuno proprio come ce lo si aspetterebbe. Non sono male neanche Eddie e Ben, mentre Stan e Mike forse sono quelli meno approfonditi.

Mi ha lasciato perplesso il fatto che sia Ben a documentarsi sulla storia di Derry, invece che Mike, l’unico che dovrebbe rimanere in città da adulto richiamando poi gli altri alla nuova ricomparsa di IT. Tra l’altro qui Ben non costruisce né la diga né altro (da grande è previsto che diventi un architetto), ma al massimo lo vediamo una sola volta con un modellino in mano, e questa cosa mi lascia dubbi su come vorranno sviluppare questi due personaggi nella seconda parte.

Meno eccezionale ma sicuramente notevole Bill Skarsgård nel ruolo di Pennywise, che in più di un’occasione rende davvero caratteristico il mostro di Derry, ma molto del fascino del personaggio è dato da alcuni interventi in computer grafica, il costume, il make-up e in generale tutto il lavoro di design che c’è dietro.

A tal proposito gli effetti speciali sono realizzati tutti molto bene, e supportano in maniera efficace anche la discreta dose di violenza presente nel film. Poi devo dire che mi è piaciuta particolarmente la fotografia di Chung-hoon Chung e la regia di Muschietti in alcuni punti mi ha sorpreso. La colonna sonora invece fa semplicemente il suo dovere e ho avuto la sensazione che mancasse un tema davvero memorabile, cosa che addirittura la miniserie poteva vantare.

it film 2017 pennywise

Il primo capitolo di IT si è rivelato una delle migliori trasposizioni possibili del romanzo di Stephen King. È perfettamente godibile sia da chi non l’ha mai letto che dai fan storici, e introduce abbastanza novità da farlo risultare diverso agli occhi di quest’ultimi, senza però deluderli (almeno quelli più indulgenti), poiché il materiale originale è trattato comunque con riguardo.

Purtroppo il film si perde nei momenti in cui tenta di rivolgersi al pubblico degli horror più commerciali odierni, ormai talmente assuefatto ai jumpscare da non saper più distinguere lo spavento dalla paura, e inciampa un po’ nella sceneggiatura dando talvolta per scontati alcuni dettagli e presentando un paio di soluzioni narrative poco credibili.

IT è un film destinato a far discutere, a frammentare l’opinione di pubblico e critica, ma penso che ci voglia tanta dedizione (oltre che coraggio) per imbarcarsi in un progetto così ambizioso e difficile senza combinare un disastro, e personalmente va tutta la mia stima ad Andrés Muschietti per l’ottimo risultato ottenuto contro ogni previsione. Pennywise Lives!

Guarda la nostra VIDEORECENSIONE di IT – Capitolo Uno

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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