Dopo la mezza delusione di Un Milione Di Modi Per Morire Nel West che, pur avendo momenti molto divertenti, per lo più si presentava un po’ banale e a tratti volgare senza un perché, Seth McFarlane ci riprova con l’orsacchiotto che lo ha consacrato al cinema.
Il film apre con le nozze tra Ted e la sua fidanzata Tammy Lynn, mostrandoci anche l’amico John (Mark Wahlberg) ancora giù di morale per il divorzio con la ex moglie. Un anno dopo ci viene mostrata quella che è una normale vita di coppia tra un orso di peluche e una barbie umana, con bollette da pagare e discussioni più o meno inutili, che però li fanno quasi arrivare a una rottura, per evitare la quale decidono di avere un bambino: potete facilmente capire le problematiche legate, nel loro caso, a questa scelta. Tutto degenera quando, dopo aver provato in altri modi, la coppia prova con l’adozione e improvvisamente allo Stato viene in mente che Ted non è una persona, ma un oggetto, e perde tutti i diritti avuti finora, oltre che il lavoro, il conto in banca e tutto il resto. Ted e il rimbombamico John decidono di rivolgersi a un avvocato, ma non potendo permettersene uno per una causa sui diritti civili così grande, gliene affidano uno pro bono, una ragazza di 26 anni di nome Samantha (Amanda Seyfried). La missione dei tre protagonisti sarà, ovviamente, quella di fare in modo che Ted venga considerato una persona di fronte alla legge e riacquisti tutti i diritti persi. Detta così, sembra quasi una roba seria, ma nonostante gli spunti di riflessione ci siano, la trama è soprattutto una grande scusa per creare gag e situazioni esilaranti.
Ecco, parliamo subito delle gag, che sono il cuore pulsante di questo film. Rispetto al primo Ted, ne troviamo molte di più (faccio fatica a ricordarle tutte, ottima scusa per riguardarlo appena esce in dvd) e dal carattere molto più spinto, ma quasi tutte divertentissime, tant’è che sono passati tre giorni dalla visione al cinema e ancora ne riparliamo tra amici continuandoci a ridere su. L’umorismo che impregna l’intera pellicola dall’inizio alla fine è ovviamente quella che abbiamo sempre avuto modo di apprezzare ne I Griffin, addirittura con richiami molto forti a scene famose della serie, tanto da sembrare delle vere e proprie trasposizioni live action delle stesse. Inutile dire che c’è moltissimo no-sense (ma in fondo parliamo di un film con un orso di peluche parlante che fuma marijuana e beve alcool) e si prende per i fondelli tutto e tutti, anche gli attori stessi e la loro somiglianza con personaggi di Tolkien, quindi se non vi piace molto questo tipo di umorismo potreste storcere il naso. Per il resto, tantissimi riferimenti alla cultura pop, con tanto di comic-con, e ogni tanto qualche piccola caduta di stile con comicità eccessivamente infantile del tipo caccapupù, ossia quella su cui si reggono i cinepanettoni, ma fatta meglio.
Come già accennato, in Ted2 ci sono anche dei buoni spunti di riflessione e sostanzialmente sono gli unici momenti in cui smetti di ridere e riprendi fiato, ma non danno per nulla fastidio e in fondo in fondo ti lasciano anche qualcosa. I temi trattati sono quelli dell’uguaglianza e dei diritti civili, tra l’altro abbastanza pertinenti a questo periodo storico, vista la recente legge di riconoscimento dei matrimoni omosessuali in tutti gli USA. E’ vero che Ted è solo un orso di peluche, ma è difficile considerarlo semplicemente un oggetto, perché ha coscienza di sé e può provare emozioni, il che, se vogliamo proprio sviaggiare, ci porta a fare collegamenti anche con gli argomenti sull’intelligenza artificiale trattati da Aasimov, ma meglio non esagerare, tanto neanche il film si prende del tutto sul serio e il suo obiettivo principale rimane quello di far ridere.
Piccola nota finale per sottolineare la presenza di alcune star del calibro di Liam Neeson, protagonista di un momento comico superbo, e Morgan Freeman (“mi addormenterei col suono della tua voce” cit.) più altri attori, minori e non, che per la maggiore interpretano sè stessi.
Insomma, se siete già fan de I Griffin, Ted2 è pane per i vostri denti, fa ridere in continuazione e molte battute vi rimarranno impresse. Se non vi piacciono, sappiate che un elicottero apache è già diretto verso di voi.
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