Il 2017 è stato un anno ricco di ottimi titoli e, proprio quando pensavamo che Persona 5 fosse il gioco dell’anno per la categoria JRPG, ecco che dicembre ci regala una vera perla, Xenoblade Chronicles 2, un’esclusiva per Nintendo Switch.
Sei anni dopo il primo Xenoblade Chronicles (uscito per Nintendo Wii nel 2011), e due dopo il suo “erede” Xenoblade Chronicle X (uscito invece per Nintendo Wii U), questo nuovo capitolo sviluppato da Monolith Soft è molto più di un semplice sequel: potranno infatti goderselo appieno sia i nuovi giocatori che i fan della serie. La nuova console di casa Nintendo ha chiuso davvero in bellezza il 2017, regalandoci un titolo mastodontico, coinvolgente e di rara bellezza: un vero e proprio capolavoro.
Il giocatore veste i panni di Rex, un orfano specializzato nel recuperare tesori nel vasto mare di nuvole di Alrest, il mondo ormai morente in cui è ambientata la storia. Gli esseri umani vivono qui in simbiosi i titani, delle gigantesche creature millenarie che sostengono i pochi territori abitabili rimasti e fungono inoltre da mezzi di trasporto. La leggenda narra che l’Architetto cacciò gli umani dall’Elysium, costringendoli a vivere sul dorso dei titani, unico spiraglio di salvezza in quello che altrimenti sarebbe un desolato oceano di nubi. Ma il ciclo vitale dei titani sta volgendo al termine e questo comporterà presto la scomparsa delle superfici su cui poter vivere.
In questo scenario che reinventa temi biblici e ambientali, il giovane Rex conduce una vita frugale nel piccolo spazio offerto da Azurda, un titano che chiama affettuosamente “nonnetto”, fino a che un giorno non gli viene proposto un lavoro talmente ben remunerato da non poter essere rifiutato. Ed è qui che la vicenda prende una piega inaspettata, con l’introduzione di nuovi importanti personaggi e l’aggiunta al nostro party di Pyra, una Blade leggendaria su cui tanti vogliono mettere le mani, che renderà Rex un Driver. Ma vediamo meglio cosa significano queste due parole.
Come anche nel capitolo precedente, il giocatore si troverà a controllare un party composto da tre personaggi, detti Driver (o se preferite Ductor, come nell’adattamento italiano), ognuno dei quali sarà accompagnato da più Blade (o Gladius). I Driver sono combattenti umani dotati dell’innata capacità di risvegliare delle creature astrali, chiamate Blade, dai cristalli nucleici che ne racchiudono il potere. Il legame che si instaura tra il Driver e la sua Blade è molto profondo e al contempo tragico: alla morte del Driver, infatti, la Blade torna alla sua forma originaria di cristallo, perdendo ogni ricordo del suo compagno umano e delle esperienze vissute insieme, in attesa di essere risvegliata da un nuovo “proprietario”.
Il numero di Blade che ogni Driver può risvegliare è davvero elevato: fatta eccezione per alcune che vengono scoperte automaticamente nel corso della quest principale, la maggior parte vengono risvegliate in modo del tutto casuale utilizzando i cristalli trovati esplorando o come ricompensa di alcune missioni. La maggior parte sono comuni, mentre un numero limitato è di Blade rare. Il loro potenziamento può essere velocizzato tramite le missioni mercenarie, ma merita qualche parola di più Poppi, l’unica Blade artificiale del gioco, compagna dell’adorabile Nopon Tora: implementare questa Blade e acquistare nuovi pezzi richiederà di destreggiarsi con Tiger! Tiger!, un mini-gioco divertente ma talvolta frustrante!
Il sistema di gioco potrebbe inizialmente sembrare molto semplice, in quanto prevede attacchi automatici e tempi di cooldown per l’utilizzo di abilità speciali. È in realtà molto complesso e pieno di sfaccettature: sarà necessario calibrare bene i propri personaggi ed innescare le sinergie giuste per affrontare al meglio i nuovi nemici lungo il nostro percorso.
Il party attivo è costituito da tre personaggi, ognuno accompagnato da un massimo di tre Blade, all’occorrenza scambiabili. Il giocatore controlla direttamente solamente uno dei personaggi e la gestione dello spazio è uno dei primi aspetti a cui prestare attenzione: il danno inferto da molte abilità dipende dalla posizione del personaggio rispetto al nemico (sul retro, laterale o frontale).
Le Blade possono essere di tre tipologie: guaritore, tank o attaccante, e sono legate a un elemento (i classici tuono, acqua, fuoco, terra eccetera). L’utilizzo di una Blade comporta modifiche dell’arma utilizzata e del relativo moveset, andando così a influire sulla rete di debolezze e resistenze dei nemici: il giocatore dovrà prestare attenzione non solo alle debolezze legate all’elemento, bensì anche a quelle dovute all’arma usata (contundente, a taglio e così via). Questo aspetto rende lo spettro di strategie da mettere in atto davvero vasto, ma mai soverchiante, grazie anche alla grande intuitività e personalizzazione del sistema di Blade.
Oltre alle teniche speciali, è possibile utilizzare quattro mosse speciali di potenza crescente: si può scegliere di utilizzare quella di livello più basso, I, oppure attendere la IV per avere un impatto maggiore. Si tratta di un aspetto molto importante perché le mosse speciali possono essere concatenate seguendo l’albero in alto a destra, detto Combo Gladius, fino a raggiungere una mossa finale di grande potenza. Man mano che la battaglia procede, inoltre, si riempirà una barra in alto a sinistra costituita da tre parti: è possibile utilizzare ogni segmento per rianimare un membro del party caduto o attendere il raggiungimento delle tre tacche per scatenare un potente attacco a catena.
Man mano che si accumulano punti esperienza e si affrontano battaglie ed altre attività legate a missioni e all’esplorazione, i Driver disporranno di punti potenza (o PP) e punti abilità (PA), da usare per specializzarsi nell’uso di determinati armi legate alle Blade e sbloccare abilità passive e attive. Vi è inoltre un “diagramma di intesa”, in cui ogni Blade sblocca delle capacità speciali qualora risponde a determinati requisiti.
Tutti i dettagli sulle modalità di combattimento vengono forniti attraverso dei brevi tutorial non molto intuitivi, e manca purtroppo la possibilità di accedervi dal menù se si sente il bisogno di consultarli nuovamente.
L’arco narrativo si districa fra una miriade di missioni secondarie, molto variegate e mai ripetitive, e la quest principale. Questa stratificazione consente al giocatore di godersi l’avventura con il ritmo desiderato, indugiando sugli interessanti background di molti personaggi o procedendo più speditamente verso l’obiettivo finale. L’intendo di Rex è quello di trovare dell’Elysium e svelare le origini di Pyra, una blade di tipo leggendario, ovvero un’Aegis, le cui origini si perdono nel mito, e salvare il mondo dall’imminente catastrofe.
Nonostante il mondo di Alrest conti solo una decina di titani visitabili, lo spazio da esplorare è immenso e l’idea alla base della geografia del gioco, ovvero i titani, ha dato modo agli sviluppatori di sbizzarrirsi con gli scenari, offrendo una grande varietà di ambienti che vanno dalle aree desertiche a quelle ghiacciate, dalle zone montuose a cascate e foreste dalla vegetazione lussureggiante. La mappa di ogni territorio esplorabile prevede dei checkpoint a cui è possibile tornare sfruttando il pratico sistema di viaggio rapido. Questo rende la gestione di un territorio così ampio molto più semplice, seppure a volte vada un po’ in conflitto con la trama: in alcuni punti del gioco, infatti, i nostri personaggi saranno bloccati in alcune zone, ma in pratica potremo comunque usare l’opzione di viaggio rapido e visitare tutti i luoghi già esplorati in precedenza.
I territori, splendidamente realizzati e molto differenti fra di loro, sono disseminati di creature, alcune ostili e altre mansuete, che è sempre possibile ingaggiare in combattimento. Alcuni nemici chiameranno i rinforzi durante la battaglia, altre volte invece ci si imbatterà in creature uniche (molto più forti delle altre), mentre spesso accadrà che nemici di livello ben superiore a quello del giocatore distruggano l’intero party con un solo colpo. Quest’ultimo aspetto si è rivelato a volte un po’ frustrante e imprevedibile, rallentando l’esplorazione.
Uno degli aspetti migliori di Xenoblade Chronicles 2 è il suo mondo variegato, ricco di paesaggi, culture e religioni. Vengono affrontati temi importanti come la futilità dell’immortalità se spogliata dei ricordi e della crescita personale, la caducità della vita umana e le problematiche ambientali, il tutto cucito egregiamente in una trama coinvolgente. Non sono da meno i personaggi, complessi e ben caratterizzati nonostante la presenza di alcuni cliché tipici di questo genere, primo fra tutti il protagonista ingenuo ma coraggioso. L’estetica di alcune Blade come Pyra potrebbe trarre in inganno e farci immaginare personalità prevedibili e puramente decorative, ma la giovane dai capelli rossi è in realtà un elemento notevolmente complesso e non mancheranno i colpi di scena che la riguardano. Allo stesso modo, anche personaggi più divertenti e scherzosi come il Nopon Tora sapranno regalare momenti toccanti ed offrire spunti di riflessione con le loro storie.
Merita una nota d’onore la splendida colonna sonora, che si sposa perfettamente con gli scenari mozzafiato e le storie dei nostri eroi, mentre uno degli lati negativi del gioco è proprio il doppiaggio inglese: vi consigliamo di optare per l’audio in giapponese, scaricabile gratuitamente.
Fra i lati negativi ci sono i già citati mostri di livello molto alto sparsi nella mappa, capaci di uccidere l’intero party con un solo colpo prima ancora che ci si renda conto della loro presenza. La visualizzazione della mappa, inoltre, risulta poco pratica e poteva essere migliorata, mentre la mancanza di un bestiario rende più ostico ritrovare dei nemici da sconfiggere per determinate missioni. Per quanto riguarda sistema di combattimento, potrebbe risultare più complicato del previsto se non si seguono con molta attenzione i tutorial: come già accennato, non è possibile consultare una seconda volte le spiegazioni. Sul fronte grafico, invece, il prodotto finale si è rivelato ottimo, nonostante cali di frame rate in alcune zone e dei fenomeni di di pop-up.
Xenoblade Chronicles 2 è in conclusione un gioco mastodontico, longevo e coinvolgente, un titolo assolutamente imperdibile per tutti gli amanti dei JRPG e non solo.
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.