Da piccoli molti di noi si sono ritrovati ipnotizzati davanti allo schermo del televisore guardando “Esplorando il corpo umano”, oppure si sono appassionati alle sue uscite in edicola, fantasticando su omini laboriosi che ogni giorno si davano un gran daffare per mantenerci attivi e in salute.
L’immaginazione di questo mondo interiore però parte da molto più lontano, con il medico tedesco e pioniere dell’infografica Fritz Kahn, che in alcune opere degli anni ’20 illustrò il corpo umano come una gigantesca fabbrica dell’epoca: una trovata innovativa e divertente per fare divulgazione scientifica.
Il gioco mobile Homo Machina, sviluppato dallo studio indipendente francese Darjeeling, rende omaggio proprio alle opere di Kahn, proponendo un puzzle game divertente, simpatico, ma soprattutto bellissimo da vedere.
Grazie alle illustrazioni su cui si basa, il gioco spicca prima di ogni cosa per la sua componente artistica. I disegni dei complessi macchinari, in combinazione col filtro da pellicola e una colonna sonora deliziosa, ci catapultano nel passato, con persino un vago sentore di steampunk. In questo bizzarro mondo fatto di leve, valvole e pulsantoni atti al funzionamento del corpo umano, non si può fare a meno di sorridere di gusto.
In Homo Machina seguiremo una giornata di lavoro della “fabbrica” all’interno di un uomo, dal suo risveglio fino all’attesissimo appuntamento con una ragazza. Bisognerà faticare affinché apra gli occhi al mattino, garantirgli una colazione energica, tenere tutto sotto controllo durante gli impegni quotidiani, e gestire un po’ di ansia dovuta alla serata romantica in vista. Tutto ciò attraverso una serie di rompicapi molto carini, intervallati da scenette ironiche in cui gli assistiamo alle conversazioni tra il direttore, la segretaria e vari impiegati. A tal proposito, il gioco è disponibile completamente in italiano, con una traduzione di tutto rispetto.
I puzzle sono sempre diversi, ma comunque tutti piuttosto semplici, e per chi ha un po’ di dimestichezza col genere non costituiranno mai una vera sfida. L’unica difficoltà all’inizio di ogni sezione di gioco sta nel capire cosa fare, perché non ci viene data alcuna indicazione e anche gli elementi interattivi spesso non sono evidenziati. Questo però non è da intendere come un difetto, anzi, è tutto studiato in maniera tale da risultare molto intuitivo ed è impossibile rimanere bloccati per troppo tempo.
Il grosso difetto del titolo piuttosto sta nella sua durata. Per quel che costa a prezzo pieno (circa €3,50 sul Play Store) dura davvero troppo poco e non si presta affatto alla rigiocabilità. Sicuramente dei capitoli in più non guasterebbero, e non escludo che potranno essere aggiunti in futuro tramite aggiornamenti, ma per ora questo è quanto.
In senso strettamente tecnico invece il gioco gira bene anche su dispositivi di fascia medio-bassa, generalmente i comandi sono molto responsivi e le animazioni sempre fluide. Talvolta è possibile incappare in qualche piccolo bug, ma nulla di eccessivamente frustrante.
Homo Machina è un passatempo gradevole, di qualità, che sicuramente darà modo a molti di conoscere per la prima volta il dottor Fritz Kahn e le sue bellissime opere. Peccato che come esperienza di gioco si riveli piuttosto risicata, ma se lo trovate in offerta fatelo vostro senza pensarci troppo.
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