Una gara attraverso mezzo mondo, piloti provenienti da ogni continente, fama e denaro ad attendere il vincitore, una sola regola: correre.
Sono queste le caratteristiche della “corsa del secolo“, la più grande competizione automobilistica mai organizzata, il Run Day Burst, da cui il nome della serie manga scritta e disegnata da Yuko Osada, pubblicata in Italia da Planet Manga e composta da 8 volumi.
Ad affrontare questa immensa gara troviamo Barrel, un giovane tuttofare che, rimasto orfano di padre in tenera età, porta avanti l’attività di meccanico e aggiustatutto ereditata dal genitore, dal quale ha imparato a non arrendersi mai puntando sempre ad essere il migliore in ciò che fa.
La vita di Barrel scorre placida fino a quando i due co-protagonisti, la bella Cylinder e lo scontroso pilota Trigger, decidono di fare la propria comparsa e convincere il giovane a formare assieme un team per partecipare al Run day Burst.
Barrel accetta senza esitazioni, deciso ad arrivare primo utilizzando il trattore modificato e potenziato che aveva iniziato a costruire assieme al genitore poco prima che questi scomparisse. Nemmeno a dirsi, durante la gara i tre membri della squadra vivranno avventure e affronteranno pericoli senza mai sollevare il piede dall’acceleratore, in perfetto stile Run Day Burst.
Con queste premesse si è potrebbe pensare che la corsa attraverso il mondo funga da ambientazione e “scatola” entro cui racchiudere tante vicende tra loro poco collegate, il cui unico filo conduttore risulta essere la gara stessa. Così non è: Osada non si limita a costruire un pretesto più o meno approfondito per poi poter parlare d’altro ma intreccia la corsa, e tutto ciò che ad essa è connesso, con una storia di più ampio respiro in cui, pagina dopo pagina, viene svelata una trama ben più articolata di quanto potesse apparire all’inizio e come l’intero Run Day Burst sia qualcosa di profondamente differente da ciò che sembrava essere.
Lo sviluppo inaspettato dell’intreccio in buona parte si basa sul ricchissimo cast di personaggi (fuori di testa) che Osada tratta con il rispetto dovuto, evitando di relegarli a semplici spettatori degli eventi ma facendo sì che le loro azioni vadano ad influenzare l’articolarsi degli accadimenti, comportamenti che spesso saranno utilizzati come punto di partenza per l’approfondimento degli individui e delle loro motivazioni.
L’importanza della caratterizzazione, come mezzo per il procedere “avanti e indietro” delle linee narrative, spiega la presenza in essa dell’elemento di maggior pregio di questa serie manga: la “fruibilità trasversale“.
Osada, pur essendo ben consapevole che l’opera sia rivolta ad un pubblico prettamente giovanile, tratteggia le storie dei concorrenti e la trama stessa con tinte differenti, riprendendo ora dal genere slice of life ora da manga rivolti ad un pubblico più “maturo”, senza dimenticare i canoni dei manga shonen. Evita così di banalizzare quanto viene raccontato scadendo nello stereotipo o nel “già visto”.
Personaggi e vicende si mostrano approfonditi e impreziositi da queste venature atipiche grazie alle quali quest’opera diviene interamente godibile per un ampio ventaglio di persone senza perdere quella ironia e (voluta) iperbolicità che la contraddistinguono.
La presenza di colpi di scena è saggiamente distribuita all’interno di tutti e otto i volumi, scelta felicissima che consente di cogliere l’attenzione e l’interesse sin dalle prime tavole e di continuare a mantenerli fino ad un epilogo degnamente concludente e tutt’altro che prevedibile.
È bene accennare anche allo stile di disegno adottato da Osada, che con linee nette e pulite dà forma a volti dettagliati ed espressivi cui è concesso grande spazio dato il frequente utilizzo di “aree di respiro” in cui fondale della vignetta viene lasciato interamente bianco. Nonostante ciò, vi è grande cura negli sfondi e nei paesaggi che, come i volti, non sono abbozzati e spesso interamente disegnati, ricorrendo ai retini solo in misura minima.
Lettura decisamente consigliata a chi cerca un’opera divertente, appassionante che sia anche in grado di lasciare qualcosa.
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