Come si può estremizzare ancora di più un genere già di nicchia come quello dei Walking Simulator? Hollow Tree Games sembra avere la risposta, confezionando un gioco votato alla sola esplorazione rilassata, puntando alla pura immersione del giocatore nell’atmosfera e rimuovendo uno dei punti di forza del genere: la narrativa.
Dimenticate tutto quello che avete imparato da pilastri del genere come Amnesia: A Machine For Pigs, The Vanishing Of Ethan Carter o Everybody’s Gone To The Rapture, l’unico obiettivo di Shape of the World è immergervi totalmente nella sua ambientazione onirica e lasciarvi cullare dalla splendida colonna sonora, a tinte synthwave, che si adatta senza brusche transizioni ad ogni cambio di “bioma”, nel momento in cui si attraversano dei portali triangolari luminosi.
Il gioco è tutto qui, nient’altro. Alcuni scorci sono veramente spettacolari, la fauna e la flora “psichedelica” aiutano molto all’immersione e se volete un “gioco” perfetto per rilassarvi in poco tempo, una volta tornati dal lavoro, fa assolutamente per voi. Ma appunto, questo si può continuare a chiamare “gioco”? Interrogativo già instillato dai più classici Simulatori di Camminata e sempre oggetto di discussioni tra i videogiocatori. Shape Of The World invita ad un nuovo tipo di intrattenimento, un’esperienza poco interattiva, ma che presa con la giusta ottica può essere molto interessante.
Shape of the World rimane quindi un titolo consigliato solo “alla nicchia della nicchia”. Valutatene bene l’acquisto, soprattutto a prezzo pieno, perché richiede dei gusti davvero particolari in materia di videogiochi. Per farvi un’idea più completa, potete dare uno sguardo anche alla nostra anteprima video del titolo.
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