“Che rumore fa un cuore che si spezza?”
Questa è la domanda attorno alla quale ruota “L’amore non ha pietà“, graphic novel interamente scritta e disegnata da Marco Fontanili, autore di cui ultimamente abbiamo parlato anche nella recensione del fumetto horror Q.B.
Cosa succede quando non si hanno più appoggi, certezze e di noi restano solo frantumi? Fontanili l’ha provato sulla sua stessa pelle e ha deciso di rappresentarlo su carta. Quando stiamo male non siamo totalmente lucidi, non sappiamo cosa fare se non dedicarci a qualcosa che ci faccia stare meglio e lui ha trovato una valvola di sfogo in questo fantastico progetto.
Il fumetto è dichiaratamente autobiografico, ma trattando di emozioni ed esperienze comuni alla maggior parte delle persone, permette ai lettori di entrare facilmente in empatia con quanto narrato. Chi legge questo racconto ne rimarrà catturato, sentirà sulla sua pelle il vuoto, la desolazione ma anche la speranza che vi sono espressi.
Il protagonista è un uomo a pezzi incapace di reagire alla fine di una relazione importante, che ha ormai per seconda casa un bar dove cerca sera dopo sera di dimenticare la sua ex, fallendo. Proprio in quel bar gli si avvicinerà una ragazza che riuscirà a scalfire il primo muro di difesa, talmente alto da impedirgli persino di visualizzare per bene i contorni delle persone. Lui ha paura di essere ferito di nuovo e di ferire a sua volta, come ha fatto con tutte le altre ragazze dopo di “lei”, paura di non riuscire ad amare più veramente perché non ha più un cuore, c’è solo il vuoto dentro al suo petto.
Vedremo le sue incertezze prendere forma, parlerà con il “Signor Cuore” ricoperto di cicatrici. Questa personificazione dei suoi sentimenti gli donerà un cuore nuovo, avvisandolo però che non si smette mai di soffrire, perché anche se i capitoli si chiudono e superano, non possono essere dimenticati. L’intera storia si evolve incentrandosi sull’evoluzione del protagonista, sulle sue reazioni, paure ed illusioni sia esternamente che nella sua interiorità.
Fontanili riesce ad esprimere il vero struggimento interiore, il dramma che si scatena quando si vorrebbe essere liberi di amare, ma il terrore di essere di nuovo ridotti in frantumi annichilisce la speranza di poter costruire qualcosa di nuovo, di trovare finalmente pace e serenità.
La graphic novel è stata suddivisa in capitoli che permettono di fare salti temporali con estrema naturalezza, così da non perdersi in inutili fronzoli, e tutto ciò viene supportato anche da un perfetto connubio della narrazione per immagini con i dialoghi: la voce interiore del protagonista, i discorsi, tutto ha un preciso posizionamento grafico all’interno delle tavole così da rendere le lettere stesse parte dell’atmosfera, del disegno.
L’autore, come da lui dichiarato nella prefazione, si è lasciato andare scoprendo giorno dopo giorno quel che aveva dentro, cosa non semplice, e per far trasparire al meglio ciò ha deciso di non vincolare il suo prodotto ad uno schema ordinario: le vignette assecondano la narrazione, non viceversa, quindi si può trovare una pagina con un solo disegno, un’altra con tre sezioni orizzontali, elementi di alcune vignette che sfociano in altre… insomma, totale libertà.
I disegni coronano l’atmosfera scelta per ogni capitolo perché uniscono il “realismo” all’interiorità: noi vediamo una realtà filtrata attraverso gli occhi del protagonista, quindi se il suo cuore è a pezzi le tavole stesse saranno frantumate, se affoga i suoi ricordi nel fondo di un bicchiere e non gli interessa di nessun altro, gli altri personaggi saranno vuoti ed anonimi. La sequenzialità e scelta delle immagini porta quasi a sentire la voce del protagonista nella propria testa, mentre le vignette scorrono una dopo l’altra. L’autore non ha avuto paura di sperimentare, di usare solamente pochi colori in alcuni capitoli o colorare integralmente altri, non ha temuto l’utilizzo di simboli e quest’intraprendenza è ben ripagata.
“L’amore non ha pietà” è un fumetto che bisogna leggere almeno due volte, perché inizialmente si pensa di poterne fruire in maniera semplice, ma poi si viene trascinati incontrollabilmente dal racconto, in balia dei tumultuosi sentimenti rappresentati dall’autore. Solo dopo essere riemersi da questo fiume in piena si può affrontare la lettura una seconda volta per soffermarsi maggiormente sulle singole tavole ed apprezzare le sfumature, le parole, le scelte cromatiche, i particolari onirici.”L’amore non ha pietà” merita di essere letto e riletto innumerevoli volte, ognuna delle quali ne uscirete un po’ cambiati.
Un ringraziamento speciale a Shockdom per la copia del fumetto
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