Il primo Life is Strange è un gioco che mi rimarrà nel cuore, ma la storia di Max e Chloe si è ormai conclusa da tempo ed è giusto che la serie si concentri su qualcosa di nuovo, seppur ambientato nello stesso mondo. Qualche mese fa, Dontnod Entertainment ha affidato il compito di fare da ponte tra il vecchio e il nuovo corso di Life is Strange a Captain Spirit, avventura autoconclusiva gratuita in cui potevamo iniziare ad intravedere le novità della nuova stagione, ed è proprio qui che, accorgendocene a malapena, abbiamo fatto la conoscenza dei due nuovi protagonisti: Sean e Daniel Diaz.
Captain Spirit è stato spesso descritto come un “prequel” di Life is Strange 2, ma in realtà, da quel che ho potuto constatare in questo primo episodio intitolato “Roads“, è ambientato in seguito alle disavventure dei due fratelli. Qui si parte dal principio: i ragazzi conducono una vita normale e tranquilla a Seattle, assieme ad un padre molto in gamba (la madre non fa più parte della famiglia per qualche ragione, ma sembra sia ancora viva). Le cose cambiano drasticamente qualche giorno prima di Halloween, quando Daniel, il fratello più piccolo, rovescia per sbaglio del sangue finto sul vicino, un ragazzo prepotente e vagamente razzista (se non si fosse capito, i fratelli Diaz hanno origini messicane).
Da qui scaturisce una lite tra il vicino e Sean, arrivato in difesa del fratello, che evolve in un terribile equivoco con un poliziotto di passaggio e culmina con la morte del signor Diaz, intervenuto per calmare gli animi. Il tragico incidente innesca un potere nascosto in Daniel, che inconsapevolmente scatena un’onda d’urto uccidendo sul colpo l’agente. Sean, sconvolto, vede come unica soluzione la fuga: munito solo di uno zaino, prende in braccio il fratello svenuto e s’incammina velocemente per la strada. L’obiettivo è raggiungere la città natale del padre, ossia Puerto Lobos, in Messico.
Forse vi sembrerà che abbia detto troppo, ma state tranquilli, in realtà si tratta solo dell’incipit, che comunque era stato già svelato prima dell’uscita dell’episodio.
Il team di Dontnod ha dimostrato ancora una volta di sapere il fatto suo in termini di narrazione. Da Roads traspare già una scrittura brillante, che ci regala una storia (tralasciando gli aspetti soprannaturali) verosimile, con colpi di scena interessanti, dialoghi mai troppo banali e coinvolgenti scelte da prendere.
Una bella novità della nuova stagione consiste proprio nei protagonisti e il loro legame fraterno. Controlleremo il più grande, Sean, ma attraverso le azioni che decideremo di fargli compiere e le parole che gli faremo dire, andremo ad influenzare con effetti a medio o lungo termine anche Daniel. Ad esempio se ci vedrà rubare qualcosa, presto o tardi farà lo stesso anche lui. La caratterizzazione dei personaggi è ottima e Sean suscita una fortissima empatia, cosa che, assieme al resto, ci permette di immergerci totalmente nelle vicende. Contribuisce a questo anche un’attenzione al dettaglio non indifferente, che noteranno soprattutto i giocatori più curiosi.
In quanto a tematiche la storia si concentra particolarmente sulla crescita e l’elaborazione del lutto, ma non mancano belle strizzate d’occhio al clima politico e sociale americano, tra pregiudizi basati sulla razza e soggetti che vorrebbero erigere muri ovunque.
Come accennato, pur seguendo diverse vicende ed essendo ambientato qualche anno più avanti, il gioco si colloca comunque all’interno del mondo di Life is Strange, pertanto aspettatevi dei bei riferimenti già a partire da questo episodio. Non a caso, prima di iniziare una nuova partita ci viene chiesto se abbiamo giocato la prima stagione e, eventualmente, se abbiamo lasciato distruggere o meno Arcadia Bay. Sono curioso di vedere se e come questo aspetto sarà sviluppato in seguito: non sarebbe male avere dei collegamenti più significativi tra i due titoli, oltre quelli ininfluenti che si sono palesati finora.
Le meccaniche di base sono le stesse che abbiamo già potuto vedere in Captain Spirit, praticamente una naturale evoluzione del primo Life is Strange (tolto il riavvolgimento del tempo che ovviamente non c’è più), ma ci sono ulteriori novità che arricchiscono il gameplay. Sean è un gran disegnatore, dunque al posto di un vero e proprio diario stavolta avremo uno sketchbook dove poter ritrarre particolari momenti del viaggio, ma è interessante anche la presenza di una mappa di viaggio da consultare e un inventario, o ancor meglio la questione di dover gestire il (poco) denaro che abbiamo in tasca. Non male per un’avventura grafica contemporanea.
Ora non so quanto effettivamente queste caratteristiche saranno portate avanti, ma sicuramente ne saranno aggiunte anche altre nel corso dell’avventura, magari legate ai poteri di Daniel. Difatti il breve teaser del prossimo episodio, mostrato alla fine, ci lascia intendere l’inizio di un allenamento per controllarli. Invece un aspetto più marginale, se non siete cacciatori di trofei, sono i collezionabili, che qui sono costituiti da souvenir come portachiavi, adesivi, toppe per lo zaino e quant’altro.
Sotto il profilo artistico, lo stile del gioco rimane fedele a quello caratteristico della serie, compreso il prequel Before the Storm (non sviluppato da Dontnod ma da Deck Nine). Anche la scelta dei brani per la colonna sonora è azzeccatissima come sempre, dunque da questo punto di vista non c’è molto da aggiungere.
Ciò che salta di più all’occhio è il balzo in avanti sugli aspetti più tecnici: l’illuminazione è molto bella, animazioni e modelli sono più raffinati e in generale si nota una pulizia grafica che precedentemente mancava; ha iniziato a far capolino in Captain Spirit per poi dare il suo meglio qui. Ogni tanto qualche sbavatura c’è: capita di scorgere ombre poco definite e non manca qualche piccolo glitch, ma ad ogni modo nulla di troppo grave o fastidioso.
Nonostante la diffidenza di molti, secondo i quali un Life is Strange senza Max e Chloe non era possibile, questa seconda stagione è partita alla grande, dimostrando di avere tutto il potenziale per diventare un altro capolavoro. La storia di Sean e Daniel è intensa ed appassionante, lascia intravedere una moltitudine di sviluppi possibili e la curiosità di scoprire cosa li aspetta lungo la strada è tanta. Sperando che Dontnod non ci deluda, non appena possibile ci rivedremo su queste pagine per la recensione del secondo episodio.
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