Con Petali Sepolti la Shockdom aggiunge una nuova graphic novel alla collana Timed, costituita da volumi autoconclusivi ambientati nello stesso universo narrativo collocato in un futuro prossimo, in cui esistono per l’appunto i Timed: esseri umani che hanno un potere particolare di durata limitata, che una volta giunto al termine provoca la morte del suo portatore.
Petali Sepolti nasce da un’idea di Lucio Staiano, sceneggiata da Marco Rincione e disegnata da Francesco Chiappara (in arte Prenzy), e s’inserisce a pieno titolo tra le “storie che vogliamo leggere ma che ci fanno un male cane”.
I disegni di Prenzy hanno tratti decisi, i contorni sono molto netti e ciò si contrappone ai colori delicati: ciò crea un fantastico ossimoro per il quale i ricordi, nonostante la durezza, diventano teneri ed acquistano la purezza del bambino stesso che li rievoca, e proprio perché sono ricordi non tutti i particolari sono dettagliati e delineati, ma solo ciò che serve. L’atmosfera così intima viene mantenuta lungo il corso di tutto il volume e ribadita dalla presenza costante dell’elemento dei petali, portatori di desideri.
La trama si sviluppa in maniera naturale ed è presentata da Andrew, protagonista e voce narrante. Far sì che sia uno dei personaggi coinvolti a raccontare la storia permette al lettore di lasciarsi trasportare senza porsi troppe domande, inoltre giustifica il passaggio dal presente al passato e viceversa, poiché sono i ricordi del protagonista a comandare la narrazione.
Ciò che rende la storia veramente accattivante è il fatto che mantiene un ottimo equilibrio tra i protagonisti, ovvero Andrew, i suoi genitori Max e Claire, e l’universo Timed. Il bambino soffre delle costanti discussioni tra la madre ed il padre, i quali si sono riavvicinati solo da quando lei ha iniziato a star male a causa di un potere che potrebbe avere. Ma quale potere ha Claire? Servirà andare dal santone J per fare chiarezza? E soprattutto… perché Andrew teme i suoi ricordi?
La fortuna del lettore in questo caso sta nella classificazione della graphic novel all’interno della collana Timed: ogni volume che ne fa parte sicuramente non avrà personaggi felici e sorridenti e non ci si potrà aspettare un lieto fine, bisogna quindi prepararsi ad un bel pugno nello stomaco e tanta amarezza.
È strabiliante come Marco Rincione sia riuscito a condensare così tanta storia, concetti ed emozioni in relativamente poche pagine. Petali Sepolti non è un tomo enorme, eppure non ci aggiungerei nulla, poiché i personaggi dicono esattamente ciò che devono dire ed i sentimenti arrivano tutti al lettore senza filtri ed orpelli. L’unica cosa che attenua apparentemente tutto, per poi in realtà rendere le tinte ancora più drammatiche, è lo sguardo del bambino.
L’ambientazione in un mondo diverso dal nostro ha due effetti: al primo impatto distacca il lettore dall’accaduto, poiché appunto non lo sente come vicino, ma in seguito gli fa comprendere che certe cose potrebbero accadere ugualmente, e tale consapevolezza colpisce ancora più nel vivo. L’idea di Lucio Staiano ha racchiuso in questo gioiello il pianto di un bambino, l’illusione nel seguire un guru, il cercare costantemente una risposta ai grandi “perché” della vita, ma anche la fine di un amore, l’affetto familiare e la speranza.
Tenerezza ed amarezza si mischiano e danno vita alla lacrima che solcherà il vostro volto dopo aver letto e compreso Petali Sepolti. Lasciatevi trascinare e perdetevi più volte in questa lettura.
Un ringraziamento speciale alla Shockdom
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