Stento ancora a crederci eppure eccoci qui, giunti al termine di un’avventura che abbiamo seguito per 11 anni, che per tutto questo tempo ha fatto parte delle nostre vite e con la quale molti di noi sono cresciuti. Certo, non è la fine del Marvel Cinematic Universe, ma si chiude la storica “Infinity Saga“ e nulla sarà più come prima.
Detto ciò, se non avete ancora visto il film non abbiate timore di proseguire nella lettura perché non ci sono spoiler. Rovinare agli altri la possibilità di godersi appieno questa esperienza (perché è anche di questo che parliamo) sarebbe un crimine e invito anche voi lettori a non farlo, per nessuna ragione.
Thanos ha vinto, ha portato a termine il suo obiettivo di “riportare equilibrio nell’universo” sterminando metà degli esseri viventi. Sulla Terra regna lo sgomento, intere aree sono lasciate all’abbandono e chi è sopravvissuto allo schiocco prova, non senza difficoltà, a superare il trauma di aver visto i propri cari polverizzarsi da un momento all’altro.
Lo stesso vale anche per Steve, Natasha, Thor e gli altri Avengers rimasti, che inoltre portano sulle proprie spalle l’enorme peso della sconfitta, sentendosi responsabili per non essere riusciti ad impedire il peggio. Saranno l’arrivo di Carol Danvers e soprattutto l’inaspettato ritorno di un compagno dato ormai per scomparso a ridare loro speranza. Se esiste anche solo una possibilità per rimediare a quanto successo, vale la pena tentare. Ad ogni costo.
Avengers: Endgame va valutato necessariamente all’interno del suo contesto. Se non siete fan dell’universo cinematografico Marvel, se vi siete persi più di qualche film precedente o vi apprestate a guardarlo casualmente tanto per passare una serata al cinema, è molto probabile che non riusciate ad apprezzarlo. Un po’ come se vi metteste a guardare random o con superficialità il finale di una serie tv del calibro di Game of Thrones: è ovvio che il vostro interesse e il vostro coinvolgimento non saranno mai equiparabili a quelli di chi ha seguito con passione ogni singolo episodio nel corso degli anni.
La prima parte è scandita da un ritmo più lento, necessario a costruire le premesse per la missione degli Avengers, ma comunque non annoia grazie all’inserimento oculato di momenti comici e qualche bella scena d’azione. Quando si entra nel vivo però si assiste ad un crescendo sempre più coinvolgente che culmina con un finale solenne, che ha fatto calare un silenzio attonito in sala.
A livello di scrittura è stato fatto un gran bel lavoro, perché sebbene alcuni risvolti siano prevedibili, è stato tutto studiato in maniera tale da non risultare troppo banale. Talvolta delle soluzioni potrebbero apparire come sbrigative o semplicistiche, ma a pensarci meglio nell’ottica generale va bene così: evitando di scendere troppo nei dettagli si sono evitati inutili ingarbugliamenti e tutto risulta più scorrevole. Almeno un paio di colpi di scena invece sono del tutto imprevedibili.
Durante il film si provano le più disparate emozioni: si ride, ci si commuove e ci si esalta parecchio, soprattutto grazie a scene che esaudiscono sogni bagnati dei fan. Il bello di Endgame però sta soprattutto nel suo riuscire a chiudere tutto nel modo più appropriato. Al termine della visione ci si ritrova sì tristi per quella che è la fine di un’era (cameo di Stan Lee compresi), ma si prova anche un’enorme soddisfazione.
Tra l’altro sappiate che per la prima volta non ci sono scene post-credits, ed è anche giusto così data la natura del film. Vi consiglio comunque di assistere a parte dei titoli di coda perché a loro modo possono essere emozionanti e dare qualche minuto per assimilare quanto visto, ma ecco, diciamo che alla lista degli assistenti che hanno portato i caffè potete anche andar via. L’aspetto ironico della cosa è che per anni ho visto gente uscire dalla sala prima dei titoli di coda, mentre stavolta che sono assenti nessuno si è schiodato dalla poltrona, neanche ai credits del doppiaggio italiano.
Il cast se possibile è ancor più mostruoso che in Infinity War. Qui ritrovano spazio tutti i personaggi che nel film precedente erano stati messi in secondo piano o proprio lasciati in disparte, in particolare Clint Barton che vediamo in versione Ronin. Per il resto ho trovato interessante l’evoluzione di Bruce Banner, Rocket Raccoon continua a farmi ammazzare di risate come nessun altro e Thanos rimane un villain magnifico.
Purtroppo, per quanto mi abbia fatto ridere, non ho apprezzato granché il passo indietro fatto con Thor, che dopo essersi riconquistato una certa aura di epicità in Infinity War qui è tornato ad essere un po’ troppo una macchietta nello stile di Ragnarok. Abbastanza deludente anche il ruolo riservato a Captain Marvel.
Su tutti però troneggia indubbiamente Iron Man. La performance di Robert Downey Jr. è stata eccellente e i fratelli Russo hanno fatto bene a mettere particolarmente in risalto il personaggio in questo capitolo finale, dal momento che tutto questo universo è iniziato con lui.
Avengers: Endgame è la conclusione perfetta di un’operazione mastodontica, che occupa oggettivamente un primato assoluto nella storia del cinema. Il Marvel Cinematic Universe continuerà, tra qualche mese uscirà già Spider-Man: Far From Home, ma non sappiamo cosa ci attende da qui in avanti, questa volta non conosciamo la prossima grande meta.
Intanto, è stato bello aver assistito in tempo reale ad una saga di tale portata: quando le future generazioni la tratteranno come un classico potremo dire “io c’ero“.
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