L’arrivo nelle sale di X-Men: Dark Phoenix sancisce la fine della saga dei mutanti, in tutti i sensi. I ritardi nella produzione dovuti a svariati motivi, tra cui anche la recente acquisizione della Fox da parte della Disney, hanno fatto slittare l’uscita del film di diversi mesi, e il prodotto finale sembra aver decisamente risentito di questo lungo travaglio.
Avevamo lasciato i novelli X-Men, reduci dalla battaglia con Apocalisse, alle prese con la ricostruzione della scuola e delle loro vite. Quest’ultimo capitolo inizia con una richiesta di salvataggio inviata da alcuni astronauti al supergruppo di mutanti, oramai diventati delle celebrità. Nello spazio però le cose non vanno come dovrebbero e Jean entra in contatto con una misteriosa energia, che entra nel suo corpo.
Al ritorno sulla Terra, la giovane mutante inizia a manifestare una certa ingovernabilità dei propri poteri, che rimuovono un po’ alla volta dei blocchi piazzati da Xavier nella sua mente. Alla disperata ricerca di risposte, Jean scappa dall’istituto e gli altri di conseguenza si mettono sulle sue tracce. Nello stesso momento anche una razza aliena si mette alla sua ricerca, con l’intento di sfruttarne i poteri per oscuri fini.
Senza fare spoiler, dal momento che si tratta di cose già viste e straviste nei trailer, non posso non sottolineare l’incongruenza più evidente: la forza della Fenice non si era già manifestata nello scorso film? Xavier non aveva già demolito i blocchi mentali di Jean per permetterle di combattere a piena potenza? Questo è un errore ingiustificabile per una produzione così grande, men che meno considerando il coinvolgimento dello stesso sceneggiatore (qui anche regista). Simon Kinberg ha deciso di buttare all’aria la coerenza e la continuità portando sullo schermo un lavoro alquanto dozzinale.
Il cast di prim’ordine che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare purtroppo non basta a risollevare le sorti di un film che soffre di troppi problemi, trama scadente su tutti. Gli X-Men sono diventati famosi e apprezzati nel mondo fumettistico per la complessità e la profondità delle loro storie e per i concetti filosofici di uguaglianza e giustizia di cui si fanno portavoce.
Nessuno finora è riuscito ad offrire una trasposizione cinematografica davvero degna di questi supereroi, tanto bistrattati quanto necessari, visti i tempi che corrono. È un vero peccato, visto che le premesse per produrre un buon film c’erano eccome, ma Dark Phoenix non sfiora nemmeno la sufficienza, tant’è che è riuscito a spodestare X-Men: Conflitto Finale dal podio di peggior film del franchise.
La trama è così inconsistente e piena di buchi da lasciare lo spettatore sbalordito (in negativo), e non mi riferisco solo alle incongruenze citate in precedenza, ma proprio alla mancanza di un vero e proprio sviluppo degli eventi, che vengono risolti in maniera fin troppo sbrigativa e senza pathos. Forse c’entra qualcosa la fretta di chiudere in vista del passaggio di proprietà, ma durante il film si notano come dei tagli, si percepisce una certa pressione nel voler concludere tutto, a discapito dell’andamento generale della pellicola e dei personaggi.
Gli X-Men come siamo abituati a conoscerli non esistono più, la loro caratterizzazione è sfociata in macchietta per i protagonisti, ingessati in ruoli che non hanno evoluzione, Xavier e Magneto su tutti, e nella completa depersonalizzazione per quelli nuovi, ridotti a semplice tappezzeria. Anche i cattivi non hanno credibilità, vengono introdotti senza una spiegazione o un background, resi inutili e rappresentati solo come dei “Terminator” che corrono. Mancano molti degli elementi che eravamo abituati a vedere nei precedenti film della saga, come l’iconica scena di Quicksilver che sfoggia i suoi poteri.
Gli unici aspetti positivi di Dark Phoenix si possono annoverare nel comparto visivo: gli effetti speciali e le coreografie di lotta sono impeccabili, d’impatto e lasciano lo spettatore piacevolmente sorpreso. Tutto questo però non riesce a far dimenticare i profondi errori a livello di sceneggiatura che funestano il film.
Spero che in un qualche futuro gli X-Men possano ritrovare la dignità che meritano sul grande schermo.
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