Gli anni Novanta furono un periodo di grande cambiamento per il Giappone, Paese in cui l’industrializzazione attecchì nelle grandi città a partire dalla metà del XX secolo, ma che non riuscì a portare con la stessa prontezza quell’avanzamento nelle campagne e nei borghi rurali, che molto hanno faticato nello stare al passo con le veloci dinamiche del progresso.
Con La stirpe della sirena il maestro Satoshi Kon, forse più noto al grande pubblico per opere d’animazione come Paprika e Perfect Blue, porta questo conflitto su carta attraverso la storia di un piccolo paese di provincia e della leggenda che lo abita. Favola, mito e realtà si mescolano come solo la tradizione narrativa giapponese sa fare, tanto che ci si chiede se non sia possibile, in fondo, che creature come i nobili Umibito – nipponica versione delle nostre sirene – abitino gli anfratti più nascosti dei nostri mari. Ma è la natura, più che la dimensione della favola e del mito, a dominare questo racconto, portando all’attenzione del lettore forti tematiche ambientaliste quantomai attuali.
Se l’arte è espressione dell’uomo, manifestazione e specchio tangibile delle condizioni e dei problemi della società in cui l’uomo vive, allora questo è davvero il momento adatto per portare sugli scaffali una nuova edizione di questo manga, uscito per la prima volta sulla rivista Young Magazine di Kodansha nel 1990 e pubblicato in Italia nel 1998 sempre da Star Comics.
La stirpe della sirena è la storia di un ragazzo e della sua famiglia, che da generazioni preserva un segreto che ha del favoloso: in tempi ormai lontani un antenato della famiglia di Yosuke ha stretto un patto con la stirpe dei nobili Umibito, che avrebbero garantito prosperità per il suo villaggio se lui, in cambio, si fosse preso cura di un uovo di queste magiche creature. Ogni sessant’anni l’uomo, o un membro della sua famiglia, avrebbe dovuto riconsegnare l’uovo al mare ottenendone un altro di cui prendersi cura; in questo modo abbondanza e ricchezza sarebbero state garantite nell’area per altri sessant’anni.
Il padre del giovane Yosuke, che avrebbe dovuto prendersi cura dell’uovo, però non crede a queste favole, e decide di sfruttare la leggenda solamente per portare finalmente il progresso nel suo villaggio di provincia: all’arrivo di un folto squadrone di industriali e imprenditori, mette a disposizione l’uovo per dare vita a un parco acquatico a tema che avrebbe portato turismo e benessere in tutta la regione. L’anziano nonno di Yosuke ce la mette tutta per mettere i bastoni tra le ruote al figlio, ma capisce che potrà farcela solo con l’aiuto del nipote, inizialmente scettico sulla storia dell’uovo, ma costretto a ricredersi dopo gli incredibili incontri ravvicinati che lo vedranno protagonista.
Il tratto di Kon, benché ancora praticamente agli esordi – e nonostante le affermazioni dello stesso autore nella postfazione, che si attribuisce una mano indecisa e acerba – riesce ad essere leggero e sicuro, realista e allo stesso tempo capace di dare forma e consistenza all’immaginario mitico. Particolarmente eleganti sono le tavole che hanno per protagonista la costa, il mare, la natura nella sua dimensione paesaggistica: l’ambientazione è così realistica che lo stupore dei protagonisti nello scoprire che i nobili Umibito non sono solamente una leggenda per bambini è perfettamente credibile, perché Yosuke e i suoi amici fanno parte del nostro stesso mondo.
Sempre nei paesaggi si nota molto l’occhio da regista di Kon, capace di alternare sconfinate prospettive grandangolari a dettagli minuscoli e intimisti – come il riflesso di un movimento su una pozzanghera – dilatando il tempo ma stabilendo insieme dei limiti plausibili a ciò che sta andando in scena: il tempo interiore della meditazione viene a tratti bruscamente interrotto da elementi del mondo che cozzano contro l’osservatore, suoni, luci, sensazioni che scuotono dai pensieri e dal raccoglimento.
La prima impressione che si ha leggendo La stirpe della sirena è quella di avere tra le mani un’opera romanticamente e irragionevolmente ambientalista: il progresso porta all’inaridimento dell’anima, la natura non va distrutta, abbasso le colate di cemento e viva le sirene! In realtà Kon ci porta a ragionare su qualcosa di molto meno banale: oltre alle illustrazioni delle pagine che stai sfogliando, nulla su questa Terra è bidimensionale, non c’è aspetto della vita che sia o bianco o nero, natura e progresso non sono due termini necessariamente in opposizione, ma possono e devono convivere l’una nel rispetto degli spazi e dei tempi dell’altra.
Il rispetto dell’ambiente (e del progresso) non è però il solo tema trattato da Kon: l’attualità di quest’opera sta anche nelle vite dei protagonisti, eternamente indecisi tra lo scappare a gambe levate da quel piccolo villaggio di pescatori che non ha nulla da offrirgli, e il tornare nell’unico posto che riescono a chiamare “casa“, un luogo in grado di curare le ferite, di accogliere e di conciliare la riflessione. Forse mai come oggi abbiamo bisogno di sapere che c’è qualcuno oltre a noi stessi che si pone i nostri stessi dubbi e che, proprio come noi, non è in grado di darsi una risposta soddisfacente.
La ristampa de La stirpe della sirena non si limita comunque solo a una nuova edizione dell’opera con una splendida copertina inedita, ma ci regala anche una ricca collezione di frontespizi, uno scritto dello stesso Kon – in cui racconta la genesi dell’opera, i suoi esordi da fumettista e parecchi episodi sul suo frenetico e atteso debutto come artista – e anche un racconto breve, “Emozioni d’estate“, che attinge alla stessa atmosfera della storia principale e sembra riprenderne alcune tematiche minori.
Se siete amanti del fumetto supereroistico e d’azione, questo volume sicuramente non fa per voi: la lentezza della narrazione nipponica di questo genere ha bisogno di incontrare un animo ben disposto a coglierne le sfumature e ad accoglierne i tempi narrativi. Questa riedizione, ricca e ampliata, rimane comunque imperdibile per gli amanti del genere, per i collezionisti dei classici del fumetto o anche solo per chi ha bisogno di trovare uno spazio in cui riposare e riflettere, cullato dal profumo di salsedine e dallo sciabordio del mare.
Un ringraziamento speciale a Edizioni Star Comics
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