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L’estate sta finendo e le piattaforme streaming iniziano a riempirsi di nuove serie tv che ci accompagneranno durante l’autunno. La prima novità è sicuramente Carnival Row, un prodotto dark-fantasy-poliziesco che vi lascerà piacevolmente sorpresi. Pubblicato in esclusiva Amazon Prime Video, non si basa come al solito su un romanzo, ma sulla sceneggiatura per un film scritta da Travis Beacham nel 2005, infine adattata in forma di serie tv e portata in vita grazie al contributo di René Echevarria.

La storia è ambientata in un equivalente della Londra Vittoriana, ma con la presenza di esseri magici quali fate, fauni, centauri e così via. Questi vivevano pacificamente nei loro territori fino a che non vennero invasi dagli esseri umani, che con una sanguinosa guerra lasciarono questi luoghi devastati e in mano al Patto, vincitori del conflitto. Per sopravvivere a morte e torture, da allora gli esseri fatati sopravvissuti rischiano tutto imbarcandosi in navi che li trasportano come clandestini nella città di Burgue, capitale dell’omonima repubblica nella terra degli umani.

In questa città pervasa dal degrado, la corruzione e l’intolleranza, essi sono costretti ai lavori più umili, vivendo perlopiù confinati nella cosiddetta Carnival Row. Non hanno quasi nessun diritto e sono trattati alla stregua delle bestie da quegli stessi uomini che li hanno costretti ad emigrare dalle loro terre. Lo stesso governo è diviso tra chi vorrebbe muoversi verso una maggiore inclusività e chi invece chiede leggi ancora più discriminanti, se non addirittura violente, nei confronti di quelli che chiamano “bruti“.

I protagonisti, dai nomi alquanto bizzarri, sono Vignette Stonemoss e Rycroft Philostrate, rispettivamente una fata e un poliziotto umano. Si conobbero durante la guerra ed ebbero un’intensa storia d’amore, interrotta bruscamente. Lei lo crede morto e dopo anni di ingiuste sofferenze decide di partire per Burgue dove viene assunta come domestica presso due fratelli della ricca borghesia cittadina. A Vignette però non piace farsi mettere i piedi in testa e presto capisce che la vita da serva non fa per lei, inoltre tutto cambia quando scopre che il suo primo amore è ancora vivo. Philo dal canto suo è alle prese con i soliti disordini, fino a che non viene trovato il cadavere dilaniato di una fata: da qui inizia un’indagine che lo porterà a scoprire un complotto ben più grande e subdolo di quello che pensava.

Nei ruoli dei protagonisti troviamo due nomi ben noti al pubblico: Cara Delevingne, che ha notevolmente migliorato le sue capacità recitative dai tempi di Suicide Squad, e il sempreverde Orlando Bloom, che però non riesce a rendere al massimo delle sue capacità la parte del detective tormentato. Altri attori di rilievo presenti nella serie sono Jared Harris (il dottor Moriarty dello Sherlock Holmes con Robert Downey Jr.), Indira Varma (la Ellaria Sand di Game of Thrones) e Tamzin Merchant (Catherine Howard ne I Tudors).

Come avrete capito, in Carnival Row sono molto presenti tematiche più che mai attuali come il razzismo e la discriminazione, ben inserite nel contesto narrativo attraverso frasi e azioni che trasudano intolleranza e pregiudizi, spingendo spesso lo spettatore a riflettere su quanto sta accadendo anche nel mondo reale. Questa componente di critica sociale è ammirevole, anche se a volte può risultare un po’ troppo insistente. Il caso da risolvere, che costituisce il vero cuore della trama, è piuttosto intricato, non è facile prevedere tutti i colpi di scena che riserva e questo a parer mio è uno dei punti di forza di questa prima stagione, che per tutti i suoi 8 episodi tiene sempre molto alta l’attenzione.

Ottimi infine i dettagli che compongono l’ambientazione urban fantasy creata dall’autore, come ad esempio i giorni della settimana diversi da quelli che conosciamo, inseriti con naturalezza nei dialoghi, tanto da far capire allo spettatore che c’è un vero mondo dietro al semplice stralcio di vita che ci viene presentato.

Nonostante alcune sottotrame finora lasciate a se stesse, Carnival Row offre una storia solida e coerente. Gli spettatori più attenti e puntigliosi potrebbero individuare delle debolezze in qualche effetto speciale non reso al meglio, alcune faccende poco chiare, situazioni familiari che tendono quasi alla soap opera e la coppia di amanti al centro delle vicende che non riesce a trasmettere davvero tutta la passione e l’amore di cui dovrebbero essere i portavoce, ma in realtà tutto ciò non intacca la resa complessiva, che rimane sempre di alto livello.

Carnival Row è una serie dalle grandi potenzialità e sono molto curiosa si scoprire cosa succederà nella già confermata seconda stagione.