BoJack Horseman – stagione 6 (prima parte)

In cuor mio speravo che questo momento non sarebbe mai giunto, ma purtroppo anche BoJack Horseman si avvia alla conclusione. Per il gran finale, la sesta ed ultima stagione è stata divisa in due parti: la prima uscita da qualche giorno e la seconda attesa per il 31 gennaio 2020.

Quando Netflix arrivò in Italia nel 2015, questa fu tra le prime serie originali che mi ritrovai a guardare e ne divorai le prime due stagioni allora disponibili nel giro di una giornata, rimanendone folgorato. Nelle stagioni successive la qualità è rimasta sempre altissima e posso dire che questa ormai è in assoluto la mia serie animata preferita.

Tutto però ha una fine e in fondo, anche se parliamo della volontà di Netflix più che di quella del creatore Raphael Bob-Waksberg, meglio così che assistere ad un eventuale declino dello show, che sarebbe doloroso da sopportare.

L’ultima volta che l’abbiamo visto, BoJack si apprestava ad entrare in un centro di riabilitazione e la stagione 6 ricomincia proprio da qui, facendo del suo percorso di liberazione dall’alcool uno dei punti focali della trama.

Ormai siamo abituati a considerare il nostro caro uomo-cavallo come un caso perso e d’altronde è la stessa opinione che ha di se stesso: l’abbiamo visto innumerevoli volte tentare di intraprendere la strada giusta, per poi tornare sempre su quella sbagliata alla prima occasione utile. Nonostante un po’ di riluttanza iniziale, stavolta però è diverso ed assistiamo ad un vero impegno per raggiungere la sobrietà, in cui riecheggiano le parole della scimmia podista: “diventa più facile, la parte difficile è farlo ogni giorno, ma diventa più facile”.

Ciò che motiverà sopra ogni cosa BoJack a non mollare sarà il ricordo di quanto accaduto a Sarah Lynn, evento che ha una certa influenza su tutta la stagione. Un peso non indifferente però l’avranno anche gli avvenimenti del New Mexico e del set di Philbert. Insomma, troppe persone hanno sofferto a causa sua ed è ora di smetterla, sul serio.

Come sempre, la serie non vuole fare la morale a nessuno, ma solo scavare il più possibile nell’animo umano (anche se spesso abbiamo a che fare con animali). La riabilitazione di BoJack è colma di riflessioni interessanti sulle conseguenze delle scelte, sia fatte che subite. Anche quando tutto sembra andare per il meglio, la trama vira bruscamente verso la realtà, con il passato che si ripresenta a chiedere il conto.

Sono molto interessanti anche le tematiche che ruotano attorno a Princess Carolyn, che deve trovare un equilibrio tra il suo nuovo ruolo di madre e quello dell’affermata donna in carriera. In generale le questioni tirate in ballo sono tante, si parla anche di depressione, rapporti di coppia, social, integrità morale ed altro ancora: gli spunti di riflessione non mancano di certo e sono tutti ottimi.

C’è da dire che questa prima parte della stagione 6 ha già il sapore malinconico di un addio, si riflette molto, ci si commuove, ma rispetto alle volte scorse si ride meno. Anche i set di Hollywoo sono stati messi un po’ in secondo piano per parlare in maniera più intima dei personaggi.

Le ultime stagioni ci avevano abituato a degli episodi sperimentali di una bellezza clamorosa, dei quali effettivamente qui si sente la mancanza vista l’impostazione più classica. Ciò non toglie che ci siano comunque chicche notevoli, come la seconda puntata che mostra in maniera originale lo stress quotidiano di Princess Carolyn.

La cura dei dettagli inoltre è altissima come al solito, ci sono dialoghi brillanti e il modo in cui vari pezzi del puzzle andranno ad incastrarsi a fine stagione vi lascerà a bocca aperta. Peccato che la questione venga lasciata terribilmente in sospeso e che gennaio sia ancora lontano: la curiosità consumerà ogni fibra del mio essere.

I primi 8 episodi della stagione 6 riconfermano per l’ennesima volta BoJack Horseman come una delle serie animate più belle di sempre. Nessun altro show di questo tipo è capace di offrire viaggi così intensi attraverso risate, lacrime e pensieri profondi ma non banali, c’è davvero tutto.

Ora non ci rimane che attendere la seconda parte, sperando che non sia troppo traumatica come si preannuncia e che riesca a concludere in maniera più che soddisfacente sia la storia di BoJack che quella dei suoi amici.