Con la minaccia di una guerra imminente l’Iran è tornato sulla bocca di tutti. Basta pronunciare il suo nome e ci vengono in mente le donne con il velo nero, gli uomini con la barba folta, l’Ayatollah, la rivoluzione, le bombe nucleari e le guerre, troppe guerre.
Ma questo Paese è molto di più: sorge sull’antica Persia e le rive del mar Caspio, conserva un numero immenso di siti storici dal valore inestimabile ed una cultura millenaria ancora più antica di quella europea ed araba. Eppure la prima immagine che ci viene in mente è sempre cupa.
Nel 2000 il mercato del fumetto venne scosso dall’arrivo nelle librerie francesi di Persepolis, opera di Marjane Satrapi e primo fumetto iraniano mai pubblicato. In Francia e nel resto del mondo è ancora considerato il caso editoriale di quel decennio perché per la prima volta dalla rivoluzione si entrava davvero nel cuore del Paese.
Si tratta di una storia autobiografica nella quale l’autrice racconta la sua vita e quella della famiglia simpatizzante comunista a cavallo della rivoluzione islamica del 1979. Le proteste di piazza sempre più violente e frequenti costrinsero l’allora Scià di Persia, molto vicino al blocco occidentale e accusato di essere ancora succube del Regno Unito, ad andare in esilio lasciando la guida del Paese. Nasce l’attuale Repubblica Islamica dell’Iran e prende il via la rivoluzione culturale ad opera della guida suprema Khomeini.
Dopo la rivoluzione e lo scoppio della guerra con il vicino Iraq, Marjane viene mandata in Austria per sfuggire alla sempre più pressante shari’a; ha 14 anni e i genitori sperano che in questo modo possa crescere in un mondo senza bombe, più laico ed aperto, acquisire conoscenza e diventare una donna migliore ed emancipata.
Effettivamente Marjane cresce e incappa in religioni, scuole e persone diverse, perfino orientamenti sessuali mai visti nel suo Paese. Conosce il benessere occidentale, il nuovo miracolo economico e le mode degli anni ottanta, ma anche l’egoismo delle persone e un tipo di famiglia meno tradizionale rispetto a quella cui è abituata. Marjane è sola in quel Paese straniero e cresce sempre con il pensiero della sua famiglia, così quando l’Austria comincia a starle troppo stretta torna a Teheran.
La città è diversa da quando è andata via, la guerra è finita, ora è una metropoli viva e in espansione, ma una cosa non è cambiata: la shari’a. Le sue leggi sono sempre più opprimenti ma vivendo in occidente è diventata più sicura di sé e non perde occasione per piegare quelle leggi a suo piacimento, anche se la maggior parte delle volte deve ubbidire.
L’opera di Marjane mostra un Iran completamente diverso da quello che siamo abituati a vedere sui telegiornali. Un Iran di persone che si alzano ogni giorno per andare a lavorare. Persone povere e ricche, persone vicine agli ideali della rivoluzione ma anche persone di tutt’altro avviso, con pensieri completamente diversi che protestano, fanno sentire la loro voce e vengono repressi dalla loro stessa gente, per paura, per convinzione, per ignoranza.
Con i suoi otto milioni di abitanti la capitale Teheran è lo sfondo principale della storia; è una metropoli come tutte le altre del mondo, forse la più “occidentale” dopo Istanbul tra le città del Medio Oriente: metropolitane, autostrade, quattro aeroporti, università, musei, e poi stadi, centri congressi, centri commerciali, fabbriche, raffinerie, parchi pubblici; c’è tutto ciò che si può desiderare da una città.
Persepolis ci mostra i cambiamenti durante la rivoluzione culturale per raccontarci come si è arrivati all’odierno Iran quando, scegliendo di affidarsi al nazionalismo ed alla shari’a, il Paese è passato dall’essere estremamente connesso con il resto del mondo, sia a livello culturale che economico, all’essere dominato dalla legge islamica.
Marjane offre uno spaccato di Storia e di come questa cambi le persone, lo fa con naturalezza, come se fosse davanti a noi e ci raccontasse la sua storia di fronte ad un bicchiere di vino ed una sigaretta, ci fa commuovere ma anche divertire, ci mostra il grottesco delle contraddizioni ma anche la rabbia e le ingiustizie.
Persepolis è un’opera fondamentale e imprescindibile per capire la storia contemporanea ed una volta letta, diventa la nostra storia. È il momento di riscoprire il lavoro di Marjane Satrapi per far sì che i regimi non si ripetano, ma soprattutto per capire come quelle persone così lontane non siano poi così tanto diverse da noi.
Da Persepolis nel 2007 è stato anche tratto un omonimo film d’animazione, un capolavoro che ha ricevuto il premio della giuria a Cannes e le nomination come miglior film straniero ai Golden Globes e come Miglior Film d’animazione agli Oscar.
Trailer italiano del film:
https://youtu.be/pHOIff2SlmM
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