I Am Spank nasce da una collaborazione fra Noise Press e Dayjob Studio, realtà molto attiva nell’ambito delle autoproduzioni. Il fumetto inizialmente ha visto la luce nel 2013 su Facebook per poi essere pubblicato in un volume autoprodotto, che ora grazie a Noise Press è disponibile in tutte le fumetterie, le librerie e i negozi online in una nuova edizione; questo lavoro ne ha fatta di strada, e dopo anni finalmente può essere letto ed apprezzato da un pubblico più ampio.
Come già lasciano intuire la copertina e la sinossi, I Am Spank si presenta come un fumetto forte e crudo, di grande impatto sia a livello visivo che emotivo. “Questa è la storia di una persona vera. Questa è la storia di un personaggio di fantasia. Dov’è esattamente la linea di distinzione? Adam sta per scoprirlo nel peggiore dei modi”. Difficile rimanere indifferenti anche all’utilizzo dell’azzurro, il bianco e il nero come uniche tinte, e all’inquietante maschera da topo che spicca su tutto.
Coerentemente con l’esterno, anche gli interni sono caratterizzati dalla stessa colorazione, una scelta che permette al volume di assumere varie sfumature. La chiave sta proprio nell’utilizzo dell’azzurro: grazie a questo espediente, noir, splatter e dramma si uniscono su uno sfondo ovattato e surreale ma terribilmente reale. Quello che accade ad Adam è inverosimile ma non impossibile, soprattutto guardando alla situazione della società odierna.
I Am Spank non è un fumetto adatto a tutti, ma nonostante questo credo valga la pena sforzarsi di leggerlo, perché è davvero una delle poche produzioni fumettistiche moderne in grado di scuotere i fondamenti della morale e far sorgere mille domande, rimanendo sempre coerente con se stesso. Molti fumetti hanno bisogno di affrontare tanti temi separatamente, affinché il lettore possa capirli ed analizzarli, mentre Federico Chemello e Maurizio Furini sono riusciti nel piccolo miracolo di ideare una storia capace di fornire tanti spunti di riflessione senza per forza dover perdere tempo ad illustrarli tutti.
Vorrei dirvi di più, ma temo che questo potrebbe rovinarvi il gusto della scoperta. Inoltre mi piace immaginare la storia di I Am Spank come un mezzo per trasmettere concetti molto forti ed importanti, dal momento che il protagonista potrebbe essere Adam come chiunque altro, e lo stesso discorso vale anche per le persone che gravitano attorno a lui.
Il racconto è ben strutturato, si prende il suo tempo ed i suoi spazi, allungando all’inverosimile alcuni momenti e velocizzandone altri a seconda di come richiesto dalla narrazione. D’altronde non è la storia che deve andare incontro al lettore, ma il contrario: gli eventi non possono essere sviluppati in modo sbrigativo solo per evitare il rischio di annoiare, ed in questo caso l’accoppiata Chemello-Furini vince, perché non permette alcuna distrazione neanche nelle scene più lente, riuscendo a coinvolgere il lettore ad un livello tale da impedirgli qualsiasi altra azione che non sia quella di continuare nella lettura.
Gli autori di questo fumetto sono stati in grado di far percepire ciò che dovrebbe essere irreale come una minaccia possibile e reale per chiunque di noi. L’atmosfera però non sarebbe così convincente senza i disegni di Alberto Massaggia: il suo tratto deciso è perfetto per rendere al meglio le intenzioni della storia e le forti onomatopee danno al fumetto un tocco quasi vintage, ma anche tanta dinamicità, accompagnandosi alle varie azioni.
I Am Spank è un gioiello di rottura sociale, è la polvere nascosta sotto il tappeto, è un fumetto scomodo di cui abbiamo bisogno al giorno d’oggi. Avventuratevi nella tana del topo e scoprite quanto può essere profonda.
Un ringraziamento speciale a Noise Press
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