Vi è mai capitato di stare seduti sul divano di casa vostra ed esser invasi tutto d’un tratto da una conquistatrice aliena umanoide che, facendo esplodere il muro, rapisce il vostro pucciosissimo e grassissimo gatto per portarlo con lei tra le stelle? No? Beh, questo è l’incipit di Super Crush KO, un brawler a scorrimento orizzontale sviluppato da Vertex Pop, team canadese indipendente formato da sole 5 persone.
Iniziamo dai nomi: la protagonista Karen subisce appunto il rapimento del suo gattino Chubbz da parte dell’aliena Ann, facendo così partire uno spasmodico inseguimento per la galassia per recuperare a tutti i costi l’adorabile palla di pelo. La componente narrativa del gioco, com’è intuibile, è tutta qui e, tranne alcune brevi e divertenti frasi presentate a fine di ogni stage, non presenta alcuno sviluppo particolare.
Tuttavia questo è più che sufficiente per creare un ottimo contesto surreale ed ironico adatto al tipo di gioco, complice anche un comparto grafico coloratissimo e minimale (nonché ispiratissimo alla Vaporwave), tutto disegnato a mano; alcuni dettagli forse possono sembrare un po’ troppo “minimal” ma nel complesso il colpo d’occhio è sicuramente accattivante.
Parlando di gameplay, il titolo mescola sapientemente le meccaniche da picchiaduro a scorrimento con quelle da shoot ‘em up. Il risultato è un divertente ibrido in cui, per ottenere i punteggi più alti a fine missione, il livello di concentrazione dovrà esser parecchio elevato, sia per eseguire le combo più folli che per non farsi colpire, avendo malus al punteggio non solo per il danno subito, ma anche per l’interruzione delle nostre azioni.
Pur avendo una base molto divertente, il problema principale di Super Crush KO è una forte ripetitività in tutti i suoi aspetti, a partire dalle ambientazioni (4 in totale), fino ai nemici (sia boss che normali) e un’inesistente progressione. Dopo il terzo scenario ci si ritrova con tutte le abilità permanentemente sbloccate e pronte all’uso, cosa che da una parte apre il gameplay in modo incredibile, ma dall’altra rende i restanti 17 livelli un more of the same utile solo nella realizzazione di punteggi sempre più alti nelle classifiche online (che essendo un indie non sono così popolate). Ne risulta un gioco da 3/4 ore che difficilmente verrà riaperto dopo la sua conclusione.
Super Crush KO può vantare un buonissimo gameplay, anche innovativo per certi versi data la mescolanza di generi, con mosse ben animate e utili, e la possibilità molto alta di eseguire combo senza che tutto si riduca ad un “ciclo” di tasti premuti. Purtroppo, probabilmente per via dello scarso budget e delle poche persone che ci hanno lavorato, il gioco pecca di un riciclo di situazioni fin troppo elevato, che possono risultare pesanti anche ad una prima run, cosa che non incentiva minimamente alla rigiocabilità.
Se siete degli appassionati die-hard dei picchiaduro in tutte le loro forme, troverete in Super Crush KO un gameplay molto soddisfacente, tutto da spolpare per raggiungere l’S+ in ognuno dei 20 livelli, altrimenti aspettatevi solo una piacevole avventura tinta di rosa, molto synth e “in loop”.
Special thanks to Plan of Attack
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