Leviathan Labs è una casa editrice già ampiamente rodata per quanto riguarda il comparto antologico considerando il suo magazine Doomsday Machine, ma con Miasma ha voluto osare di più proponendo un vero e proprio fumetto stampato in brossura. Un’altra differenza con il magazine risiede nella sceneggiatura: ogni racconto di Miasma è frutto della mente di Massimo Rosi.
Anche se l’autore è unico, la scrittura risulta poliedrica e sfaccettata, tanto che in questo caso lo sceneggiatore si dimostra capace di pensare decisamente al di fuori degli schemi e non si impone alcun limite a livello narrativo, adattando camaleonticamente il suo stile alla storia da narrare, alle necessità imposte da quest’ultima e al messaggio che si vuole trasmettere. In quanto al comparto grafico, ben 8 disegnatori diversi si sono prestati per dare vita alle creazioni di Rosi.
I brevi racconti, rappresentati in bianco e nero, sono in grado di soddisfare a tutto tondo le esigenze dei veri amanti dell’horror, poiché vengono toccate anche sfumature weird, dark, creepy e a volte persino splatter, che rendono Miasma un’antologia davvero completa.
Come un bravo direttore di orchestra, lo sceneggiatore si destreggia con vari livelli di scrittura trasmettendo la sua passione al lettore. Non esiste una linea generale in cui sia possibile rinchiudere Miasma proprio perché mostra grande varietà nei racconti, nelle tematiche e anche nel modo stesso in cui vengono affrontate, a volte più profondo e altre più leggero e scanzonato. Quel che è certo, è che anche nei racconti più disimpegnati permane sempre un messaggio, un senso che giustifichi la lettura senza mai svalutarla.
Arricchiscono il volume, al suo termine, 12 tavole che rappresentano i segni zodiacali reinterpretati da Michele Marcello Pippia, affiancati da citazioni scelte ad hoc. Queste immagini hanno una grandissima carica suggestiva, sono piene di particolari minuziosamente studiati e ci si sofferma a lungo per studiarle; l’unica pecca è che si tratta di illustrazioni enormi, quindi trovarle “costrette” in due pagine (anche meno considerando la colonna verticale in cui sono scritte le citazioni) rende la visione d’insieme leggermente claustrofobica, specialmente considerando il gran peccato nell’averne tagliato parte.
In ultimo è stato divertente scoprire, parlando con Massimo Rosi, che alcuni racconti sono ispirati a fatti realmente accaduti appartenenti al suo vissuto; questo ci ricorda come scrivere possa essere liberatorio e come spesso anche la realtà sia in grado di superare la fantasia stessa.
Miasma è l’antologia che aspettavo, quella che ha le carte in regola per iniziare un nuovo filone narrativo portando qualcosa di fresco e nuovo a fronte di tante riesumazioni di un genere vecchio (seppur sempreverde). I racconti di Miasma rimangono impressi nella memoria, che sia per la morale o per la veridicità apparente della trama; scuotono le ossa e ci spingono a guardare con diffidenza le persone a noi vicine, sospettando che possano nascondere chissà quali nefandezze.
Se siete amanti dell’horror non fatevi assolutamente scappare questa raccolta, anche perché si presta ad essere riletta volentieri più volte, grazie sia alle storie che contiene che al suo essere davvero piacevole da sfogliare, stampata ottimamente con neri profondi e scuri come il petrolio.
Un ringraziamento speciale a Leviathan Labs
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