Siamo nell’anno 2417 quando, dopo le più recenti scoperte sulla tecnologia ORCS, l’umanità ha continuato a colonizzare nuovi pianeti con lo scopo di creare nuovi insediamenti o di sfruttarne giacimenti di minerali ed acqua.
Nelle remote profondità dello spazio la OICS Bravery, una nave del Commonwealth appartenente alla flotta della Compagnia delle Indie Esterne, è naufragata su un pianeta sconosciuto durante il suo viaggio verso la colonia portoghese di Nova Maputo e, dopo lo schianto, soltanto un naufrago membro della ciurma si è salvato, ritrovandosi al buio e solo.
Alone è un gioco da tavolo asimmetrico e semi-cooperativo per 2-4 giocatori ideato da Andrea Crespi e Lorenzo Silva, edito e distribuito in Italia da Horrible Guild e Ghenos Games. In questo dungeon crawler sul genere sci-fi /survival horror un giocatore assume il ruolo dell’Eroe superstite che, ostacolato da 1-3 menti del Male, dovrà completare missioni esplorando nuove zone piene di pericoli e combattendo contro mostri sempre diversi. Se da un lato l’Eroe può solo vedere tanto lontano quanto gli è concesso dalla sua torcia, quindi pochi settori della mappa alla volta, dall’altro i giocatori del Male possono vedere ogni cosa, nascosti dietro il loro schermo, quindi l’intera mappa e tutto ciò che essa contiene (creature, pericoli, impianti, stanze particolari).
Nella scatola sono presenti ben 4 manuali: un regolamento introduttivo (che spiega i concetti generali e come preparare il setup), il compendio dell’Eroe, il compendio del Male ed il libro scenario (per la modalità campagna).
Il setup del gioco è diverso per l’Eroe e per il Male e può essere impostato secondo 4 livelli di difficoltà (da Facile ad Impossibile). L’Eroe ha una plancia personale su cui vengono indicate diverse informazioni relative alla partita, quali l’avanzamento dei turni e dei round, i propri punti vita ed autocontrollo, la riserva di adrenalina, le proprie abilità esperienza, informazioni sulle stanze e sulla mappa. Inoltre ci sono carte oggetto, una riserva di segnalini, diverse carte di riferimento ed infine le Missioni.
Il Male prepara di nascosto, dietro lo schermo, la mappa (composta da 2 livelli) e tutto ciò che essa può contenere in termini di segnalini di vario tipo, pericoli, creature (2 all’inizio), punto di partenza dell’eroe, stanze, indicatori di missione. Inoltre si scelgono 2 mazzi di carte Reazione (dai 4 disponibili) ed ogni giocatore pesca un numero di carte a seconda del numero di giocatori del Male. Infine tiene a portata di mano tutte le tessere del labirinto e le miniature delle creature.
L’area di gioco è divisa in 3 sezioni principali: la Mappa del Male, dove viene registrato tutto ciò che accade durante il gioco tramite gli appositi segnalini; il Labirinto, dove ha luogo l’azione, si muovono le miniature e si vedono le zone di gioco rivelate di volta in volta; la Plancia Eroe, dove vengono registrate le statistiche dell’Eroe e l’avanzamento del gioco.
Una partita è composta da diversi round costituiti da 8 turni ciascuno. Mentre l’Eroe svolge 1 Azione in ogni turno (oppure 2 azioni innescando il Rallentatore) i giocatori del Male possono giocare 1 o 2 carte Reazione. Ne consegue che non c’è un vero e proprio turno del Male, ma solo reazioni alle azioni del giocatore Eroe.
Le azioni fattibili dall’Eroe sono:
- Muovere di uno spazio e bloccare una porta oppure spendere un’azione per sbloccare una porta
- Esplorare fino a 2 settori adiacenti in linea retta rimuovendo anche un eventuale segnalino pericolo
- Combattere lanciando 2 dadi per attaccare una creatura nel settore dell’Eroe ed ottenere esperienza
- Localizzare 2 bersagli sulla mappa (luoghi, creature, impianto luce ed altro) conoscendone la distanza
- Cercare oggetti ed eventualmente migliorarli (ci sono specifiche carte equipaggiamento)
- Interagire per riparare l’impianto luce o per sbloccare specifiche missioni
Ogni azione può essere svolta anche utilizzando le carte oggetto che ne potenziano gli effetti. Usando l’adrenalina è possibile svolgere un’azione aggiuntiva oppure recuperare punti vita o autocontrollo.
Il gioco del Male è costituito da diversi aspetti e compiti:
- Aggiornare in tempo reale la mappa ed il labirinto (luoghi, gestione delle luci, movimenti, stato porte, ambienti, linea di vista, eventi)
- Giocare reazioni (standard o specifiche) al fine di ostacolare l’Eroe tramite creature e pericoli
- Come reazione standard il Male può generare o muovere creature, giocando una carta coperta, provocando rumore.
- Le reazioni specifiche sono indicate dai simboli sulle carte reazione e sono sempre innescate e collegate al tipo di azione dell’eroe.
- Comunicare la direzione di provenienza dei rumori
- Piazzare segnalini pericolo
Ci sono 3 Missioni assegnate casualmente all’Eroe ad inizio partita, di cui 2 Iniziali ed 1 Finale. Il compimento di una delle due Missioni Iniziali rende automaticamente attiva la Missione Finale: l’Eroe vince se riesce a completare quest’ultima, il Male invece se riesce ad uccidere l’Eroe. Non c’è un numero di round specifico ma, dopo una certa soglia, si entra nella modalità Incubo e le cose si complicano molto per l’Eroe (le creature diventano più aggressive e si perde periodicamente autocontrollo).
Nella scatola è presente anche un Libro Scenario con una modalità campagna narrativa in 12 scenari, ciascuno diviso in diversi capitoli, in cui l’Eroe di turno deve completare degli obiettivi il cui esito, anche in termini di punteggio, influenza i passaggi successivi.
Alone è sicuramente un dungeon crawler atipico, dove solo un giocatore esplora il labirinto un pezzo per volta mentre gli avversari conoscono tutte le informazioni e cercano di ostacolarlo. La prima associazione che viene in mente al giocatore Eroe è proprio quella di un videogioco in prima persona in cui, muovendosi da solo tra ombra e luce, l’Eroe esplora luoghi sconosciuti ed affronta creature da incubo lovecraftiano con il solo aiuto del suo equipaggiamento. Per il Male la situazione è diversa e c’è un maggior controllo sul gioco. I giocatori del Male devono svolgere un accurato lavoro di gestione della situazione, pianificare al meglio le loro mosse (ad esempio posizionando opportunamente luoghi, creature e pericoli) in risposta alle missioni dell’Eroe, e giocare con tempismo e criterio le loro reazioni.
Si deduce che in Alone sono presenti due giochi ben diversi a seconda del ruolo che si interpreta. Il giocatore Eroe si muove in una costante avventura, sorpresa e suspense, e questo ne aumenta anche il divertimento migliorando l’esperienza di gioco. Il Male di contro viaggia su sentieri più sicuri, su informazioni note e decise a priori, quindi un gioco più passivo, seppur più consapevole e strategico.
A tal proposito, nonostante Alone sia presentato come un cooperativo (dalla parte del Male) in verità sembra dare il suo meglio proprio in 2 giocatori, dove ognuno sceglie e svolge il suo ruolo in una sfida avvincente per la vita o la morte dell’Eroe. In 3 o addirittura 4 giocatori, quindi con 2 o 3 menti dalla parte del Male, dividersi la fetta di azioni da compiere potrebbe risultare poco efficace per diversi motivi, tra cui il fatto di svelare inavvertitamente informazioni cruciali al giocatore Eroe oppure seguire linee di azione incompatibili tra loro, a meno di coordinarsi in segreto o di far emergere un giocatore leader passivizzando il gioco degli altri.
La durata e la dinamica del gioco, più snella e fluida in 2 giocatori (intorno alle 2 ore di gioco), sono inficiate dall’aumentare di persone al tavolo. Di conseguenza la scalabilità, a meno che non ci sia uno spirito più goliardico e meno concentrato, non è ottimale ed il gioco dà il suo meglio in 2, massimo 3 giocatori.
L’apprendimento delle informazioni sulla mappa è molto graduale ed avanza con l’incedere dell’Eroe. Ad ogni movimento si scopre una zona, si sentono rumori, e la presenza o meno della luce impatta su molti aspetti in termini di visibilità e di supporto all’Eroe o al Male (a seconda che sia accesa o spenta, ad esempio nei combattimenti). Ad ogni round alcune zone del labirinto spariscono, lasciando alla memoria del giocatore il layout della base. Anche la gestione degli oggetti, peculiarità del giocatore Eroe, è un elemento ben organizzato ed interessante in quanto il loro utilizzo al momento giusto è uno degli elementi più sfiziosi.
Trattandosi di un gioco asimmetrico va citato anche il bilanciamento tra le fazioni: laddove l’Eroe ha vita relativamente facile nelle modalità più semplici (Facile e Normale), a meno di errori grossolani o perdite di tempo, la situazione tende a riallinearsi nelle altre due modalità (Incubo ed Impossibile) aumentando così il livello di sfida indipendentemente dall’esperienza dei giocatori al tavolo.
I combattimenti sono gestiti tramite lanci di dadi, quindi l’incidenza dell’alea in queste situazioni si fa sentire e fare lanci sfortunati potrebbe impattare significativamente sull’esito della missione. L’utilizzo accurato delle carte oggetto serve a mitigare questo aspetto.
Ogni partita è tendenzialmente basata sull’esplorazione, i combattimenti e il raggiungimento di missioni che, seppur diverse tra loro, hanno degli elementi in comune. Anche la struttura delle mappe è sempre basata su uno schema inserito in un rettangolo composto da 4×6 settori. Questo significa che, nonostante la variabilità nella generazione delle mappe, nel lungo periodo la longevità del gioco potrebbe risentirne.
I materiali sono ottimi, le miniature appaiono davvero ben fatte e lo stesso si può dire per gli altri componenti. Il regolamento, seppur diviso in vari manuali e talvolta ripetitivo in più punti, è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi, inoltre è bene specificare che il gioco è dipendente dalla lingua. Sono disponibili anche diverse espansioni con nuovi personaggi, missioni e creature.
Alone è un gioco innovativo nel suo genere, con un’ambientazione immersiva dove il senso di mistero, claustrofobia e pericolo è sempre sentito dal giocatore Eroe che si aggira spaesato e guardingo nel buio, mentre il Male, consapevole della sua situazione e del suo potere, cerca di ostacolarlo ed ucciderlo in tutti i modi.
Il flusso di gioco è scorrevole, seppur a volte lento nelle prime partite o con l’aumentare dei giocatori, ed il regolamento è chiaro e senza particolari eccezioni. Sul tavolo le miniature e le tessere sono belle da vedere e rendono bene l’idea dell’atmosfera cupa e spaventosa.
Questi aspetti, insieme alle considerazioni precedenti, rendono Alone un gioco adatto a tutti, che però i giocatori esperti prediligeranno di più nella configurazione in 2 giocatori con il livello di difficoltà massimo.
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