Tōkyō, la gigantesca metropoli che non dorme mai, dove la vita scorre veloce, fiumi di persone si spostano a passo sostenuto e le luci al neon illuminano le strade ad ogni ora della notte. Qui i grattacieli si susseguono a perdita d’occhio, lungo le strade risuona l’eco martellante degli arcade, gli shinkansen sfrecciano a velocità sbalorditive e miriadi di persone con lo sguardo fisso sullo smartphone viaggiano per andare a lavoro. Queste sono solo alcune delle scene ricorrenti che ritroviamo così spesso in manga ed anime e che hanno contribuito a dare forma a quell’idea di Tōkyō come città frenetica, ricca di possibilità e al tempo stesso solitaria. Eppure, quando sfoglierete le pagine di Princess Maison, quell’immagine vi sembrerà appartenere ad un sogno lontano.
In questo volume scritto e illustrato da Aoi Ikebe, Tōkyō cessa per un momento di essere la capitale futuristica, frenetica e a volte opprimente alla quale siamo abituati, e diventa un luogo che può essere vissuto con calma e lentezza, soffermandosi sui più minuti dettagli e godendosi piccole gioie quotidiane. La serie, appartenente alla categoria slice of life, si è già conclusa in Giappone e si compone di 6 volumi, che Bao Publishing pubblicherà in Italia a cadenza bimestrale.
La vicenda ruota attorno a Sachi Numagoe, una trentenne che lavora come cameriera in una catena di izakaya ed è alla ricerca di una casa da acquistare. Non conosciamo molti dettagli sulla sua vita, e la nostra protagonista non è particolarmente loquace né sembra avere un’intensa vita sociale.
Nonostante sia circondata da quest’aura un po’ misteriosa e davvero poco del suo passato trapeli dalla storia (almeno per ora), i lettori non potranno fare a meno di provare empatia e proseguire con la lettura, complici la curiosità nata dalla premessa del manga e le splendide illustrazioni, che ci mostrano la prospettiva unica dello guardo pacato e al tempo stesso arguto della protagonista. Il senso di serenità e lo stupore per le piccole gioie quotidiane che emerge dalle tavole si sposa meravigliosamente con la calma metodica con la quale Sachi insegue il suo obiettivo di trovare una casa perfetta per lei.
Circondata da giovani coppie o famiglie entusiaste e impazienti, Sachi non si lascia mai prendere dalla fretta e continua imperterrita la sua meticolosissima ricerca della casa perfetta. Quando non lavora, infatti, impiega la gran parte delle sue energie a scrutinare di persona ogni casa che le sembra possa avere del potenziale e, pian piano, gli agenti immobiliari, ormai abituati alla sua presenza e alle sue domande approfondite, iniziano ad affezionarsi a lei e ne sono sempre più incuriositi: del resto, una giovane donna single che intende comprare casa non è qualcosa che si vede tutti i giorni a Tōkyō.
È proprio attraverso lo sguardo di persone che incrociano il suo cammino che vediamo Sachi muoversi con lentezza e risolutezza fra le strade della metropoli giapponese, senza mai lasciarsi scalfire da pressioni esterne o giudizi negativi.
Senza drammaticità né grandi colpi di scena, la narrazione delicata e pacata di Princess Maison tocca temi importanti come la solitudine e la famiglia, e si sofferma in particolar modo sulle problematiche che colpiscono le donne giapponesi che sono ancora single dopo i trent’anni. “Cosa significa avere una casa?”, si domandano i vari personaggi osservando la moltitudine di persone che si presentano ogni giorno alle agenzie immobiliari, ognuno spinto di necessità diverse, alcuni con famiglie numerose, altri, più di rado, soli.
Durante la lettura, riusciamo a sbirciare all’interno dell’appartamento in affitto di Sachi, un piccolissimo spazio che è considerato ormai la normalità per i giovani (e non solo) in Giappone. Quali caratteristiche deve avere una casa? Deve forse essere grande e spaziosa, o sono più importanti i vicini, i profumi che entrano in casa quando si apre la finestra, il verde e la tranquillità? Sachi stessa dovrà sperimentare e confrontarsi con gli altri per comprendere cosa sta cercando esattamente.
Princess Maison è una lettura piacevole, capace di dare importanti spunti di riflessione e far apprezzare le piccole gioie della quotidianità. Le splendide illustrazioni dell’autrice ci mostrano una Tōkyō dormiente, quella dei piccoli locali nei vicoletti, dei profumi della cucina di casa, delle lente e rilassanti passeggiate solitarie sotto alla pioggia. I brevi dialoghi si alternano alle emozioni non espresse a parole, quelle dei momenti intimi e delicati, come il gustare un ramen delizioso in mezzo a sconosciuti, o il semplice sorseggiare una tazza di tè fumante in una fredda giornata d’autunno.
Inoltre, una chicca di questo manga sono i consigli su come trovare la casa perfetta, rivelati direttamente dai personaggi in alcune pagine che fungono da intermezzo fra i vari capitoli: lungi dall’essere banali e scontati, le indicazioni dei personaggi sono applicabili ad una qualunque altra città o paese del mondo. Vi consiglio di leggerlo sorseggiando una bevanda fumante, magari in una giornata di pioggia.
Un ringraziamento speciale a Bao Publishing
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