Follettiana, a cura di Pietro Guarriello, è la nuova antologia pubblicata da ABEditore, il cui tema risulta ben chiaro già dal titolo: folletti e folklore inerente al Piccolo Popolo. Il libro consta di un’introduzione scritta da Pietro Guarriello, che ha anche curato il progetto, e ben 14 racconti, ognuno composto da un autore diverso, così da avere una piccolissima idea di come la percezione del folklore possa cambiare a seconda dell’epoca storica e del luogo in cui ci si trova.
Il fascino per queste leggende non si è mai spento da quando ha avuto inizio, tornando ciclicamente con più preponderanza nella vita dell’essere umano e diventando persino di moda. Analizzando anche solo in modo superficiale tantissime pubblicazioni contemporanee è possibile rilevarne la presenza, basti pensare a Hellboy (che ha lasciato un segno anche nel mondo del cinema).
Dopo la religione, le credenze popolari sono qualcosa di cui l’essere umano tende a non poter fare a meno, sia per divertimento che per superstizione. Le storie come quelle sui folletti dunque diventano parte della vita di tutti noi, non solo in modo più o meno velato attraverso i media, ma anche grazie ai racconti dei nostri nonni, ai modi di dire, agli aneddoti legati ai paesini. In sintesi, il folklore è ovunque, ma passa fin troppo spesso in secondo piano, quindi perché non rispolverarlo parlando anche delle sue origini?
Follettiana non si limita ad essere una raccolta di racconti a tema, ma si dimostra qualcosa di più già dall’approfondita introduzione di Guarriello, che vi consiglio caldamente di non saltare poiché, a differenza del cliché che spesso vede le introduzioni come ridondanti e piuttosto inutili, è prima di tutto interessante e inoltre ha un grande valore didattico. La parte introduttiva di questo libro infatti non ha lo scopo di preparare il lettore unicamente a ciò che lo attende nelle pagine successive, bensì all’intero tema del folklore, narrando brevemente com’è nato e quando ha iniziato a far parte della vita quotidiana, con tanto di riferimenti letterari specifici.
Il libro quindi si presenta ottimamente già dalle primissime pagine senza neanche aver iniziato la vera e propria lettura, ma prima di arrivare ai racconti mi piacerebbe spendere qualche parola sulla qualità del volume stesso: ogni pubblicazione di ABEditore è curata in modo che possa sembrare un libro antico, quasi unico e prezioso, le pagine hanno un’ottima grammatura e le copertine sono vere e proprie opere d’arte.
Nello specifico, la verde copertina di Follettiana è adornata da uno stile simile a quello presente nei volumi dei monaci miniatori; tutto ciò, insieme al titolo e ogni altra informazione di sorta, viene rappresentato sullo sfondo verde opaco con del lucido, così da risultare ben visibile solo inclinando la copertina alla luce, quasi a svelare un segreto.
Dopo l’introduzione, sfilano fieramente i 14 racconti che compongono l’antologia, e fra i nomi dei vari autori spiccano Matilde Serao, James Hogg, Yei Theodora Ozaki, Elizabeth W. Grierson ed Andrew Lang. Tutti questi scrittori hanno avuto modo di guadagnarsi una fetta di successo, grazie alle loro abilità e l’aver dimostrato grande passione nel trattare l’argomento fulcro di Follettiana.
La scelta è molto variegata e permette al lettore di avere molteplici tipologie di storie, dalle più crudeli alle più edulcorate, fino a quelle che sembrano quasi reali e quelle pregne di magia e strani accadimenti. Tutto ciò è perfettamente in linea con l’antologia, poiché le leggende hanno avuto modo di dipingere il Piccolo Popolo come un vero e proprio mondo dentro al nostro, e in quanto tale queste creature possono fare sia del bene che del male: è inutile censurarsi rappresentando solo un lato della medaglia.
Un vero e proprio valore aggiunto è dato, prima di ogni racconto, da una piacevolissima litografia sempre nello stile medievaleggiante della copertina, più alcune informazioni interessanti sull’autore e soprattutto sulla creatura che sarà protagonista della lettura in questione. Giustamente, non tutti conoscono le differenze caratteriali dei brownie rispetto ai folletti tradizionali. Queste pagine oltretutto permettono al lettore uno stacco mentale non traumatico tra un acconto e l’altro, poiché giustamente i vari autori hanno stili e registri linguistici molto diversi; in questo modo viene dato il tempo di riadattarsi e predisporsi a una nuova avventura senza portarsi indietro gli strascichi della precedente.
Follettiana è un libro bello da vedere e da leggere, che non può assolutamente mancare nella libreria di chi ama il Piccolo Popolo e più in generale il folklore. Questa antologia consente non solo di passare piacevolmente del tempo immersi nella lettura, ma anche di tornare a sognare, facendo riscoprire al contempo diversi autori validi.
Un ringraziamento speciale ad ABEditore
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