Port Royale 4 (Xbox One)

port royale 4

Voto:

Pochi giochi mi hanno intrattenuto e affascinato come i primi Port Royale. Ho speso centinaia di ore solcando i mari dei Caraibi, commerciando i ricchi prodotti del “Nuovo Mondo”, combattendo pirati e accontentando il viceré di turno. Quando Gaming Minds annunciò di essere al lavoro sul quarto capitolo della saga scoppiai di gioia al solo pensiero di creare un nuovo impero commerciale nelle colonie centro-americane del diciassettesimo secolo. Peccato che la lunga attesa, ben 8 anni dall’uscita del mediocre Port Royale 3, non abbia ripagato del tutto le mie aspettative, nonostante Port Royale 4 abbia diversi elementi di interesse.

Port Royale 4 Città

Come negli altri titoli della saga, in Port Royale 4 si è messi a capo di una piccola flotta mercantile nel bel mezzo dei Caraibi. Sono 4 le potenze europee interessate al controllo di questa preziosa area geografica e si potrà scegliere se battere bandiera Spagnola, Francese, Olandese o Inglese. Nel corso delle partite, che siano in modalità libera o parte della campagna, si impiega la maggior parte del proprio tempo comprando beni nei villaggi dove sono prodotti, quindi ad un prezzo favorevole, per poi rivenderli laddove sono più scarsi, maturando un profitto da riutilizzare per migliorare la propria flotta o magari per finanziare piantagioni, distillerie, mobilifici e tanto altro. Il viceré, di tanto in tanto, porrà al giocatore delle richieste che, se portate a termine, permetteranno di aumentare i propri punti-fama spendibili per ottenere nuove licenze e abilità.

Port Royale 4 Personaggi
In Port Royale 4 si può scegliere tra 4 diversi governatori.

Ciò che meglio funziona nel business simulator di Gaming Minds è, per fortuna, la parte commerciale. Nonostante il numero considerevole di fattori e variabili, è possibile tenere sotto controllo l’andamento della propria impresa attraverso un numero più che esaustivo di dettagliatissime schermate. Se da un lato tale mole di informazioni potrà lasciare spiazzati i neofiti, è altrettanto vero che chi vorrà avere un controllo totale dei propri guadagni troverà pane per i propri denti.

Inoltre è stato fatto un ottimo lavoro sulle rotte mercantili automatiche, le quali ora sono influenzate anche dall’imponente rosa dei venti e dalla profondità dei fondali. Impostarle correttamente richiede tanto tempo ed attenzione, ma rappresentano un modo efficace e soddisfacente per riscuotere profitti, sebbene possano diventare quasi ingestibili nelle partite più lunghe, quando si iniziano a possedere numerose attività commerciali.

Port Royale 4 Statistiche
Ogni aspetto della propria attività commerciale è dettagliato in delle densissime schermate.

Il raggiungimento della sufficienza, per Port Royale 4, è stato possibile proprio per quanto visto nella parte manageriale, dato che tutto il resto è stato trattato in maniera approssimativa. Le battaglie navali, ad esempio, sia che ci vedano fronteggiare dei pirati o un’altra super potenza, diventano ben presto ripetitive e noiose. In questo quarto capitolo si muove la propria flotta militare su una scacchiera esagonale, esaurendo i punti azione muovendo la nave, utilizzando i cannoni e abbordando l’imbarcazione nemica. Nonostante il mare di per sé non possa contare sulla variabilità di altre aree geografiche, come una collina od una foresta, Gaming Minds avrebbe potuto compiere un lavoro migliore sulla differenziazione dei vascelli e dei bonus, e magari aggiungere altre variabili come quella climatica.

La scarsa differenziazione e la poca personalità non investono solo le imbarcazioni, ma anche la scelta del proprio alter ego e, più in generale, quella della nazione di appartenenza. I bonus e i malus che si ottengono da suddetta selezione sono così poco influenti che, a conti fatti, il giocatore sarà in grado di percorrere qualunque tipologia di strategia in ogni caso, senza grossi impedimenti. Anche il comparto visivo risente di tale disattenzione, tant’è che le varie città presenti non nutrono dell’appropriata differenziazione architettonica e stilistica. La grafica, tra l’altro, sebbene si attesti su buoni livelli quando lo zoom è ampio, risulta piuttosto deludente quando ci si avvicina ai centri abitati e alle imbarcazioni. Ottima invece la colonna sonora, fatta di una buona varietà di pezzi, perfettamente in tono con la tipologia e l’ambientazione di gioco.

Port Royale 4 Piantagioni
In Port Royale 4 sono tante le tipologie di piantagioni che si possono avviare nella propria cittadina.

Il problema più pressante di Port Royale 4, però, è che tutto sa di già visto. Chi, come me, ha giocato i precedenti, non troverà quell’auspicata sensazione di novità e questo, francamente, è intollerabile per chi ha atteso quasi una decade per l’uscita di questo quarto capitolo. Port Royale 4 non è un videogame brutto, ingiocabile o con problemi strutturali enormi, ma in ogni sua sezione, a parte quella commerciale, è stato rifinito in maniera frettolosa.

Gaming Minds ha sprecato un’enorme quantità di buone idee ancorandosi ad un modo di progettare i simulatori commerciali vetusto, a partire dalle rigide schermate e dalla macchinosità dei comandi. Inoltre, una maggiore profondità delle battaglie e della gestione cittadina avrebbe reso giustizia ad una serie che necessita di una forte sterzata per riguadagnare il buon nome che l’aveva contraddistinta fino al secondo. In questa prospettiva, a poco servono l’interessante introduzione dei capitani, le nuove merci da scambiare e l’esaustivo tutorial.

Port Royale 4 Porto

Port Royale 4 accontenterà solo chi sarà in grado di immergersi nella profonda gestione mercantile che il titolo sa offrire. Tutto il resto, a partire dalle battaglie navali fino alla gestione delle cittadine, rappresenta un interessante ma ben poco approfondito contorno. I fan della serie sapranno probabilmente apprezzarlo pur non trovandoci l’auspicata ventata di novità.

Un ringraziamento speciale a Koch Media

Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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