Il primo volume di Domani il pranzo sei tu, manga di Kiminori Wakasugi pubblicato da Star Comics, si era concluso con un colpo di scena inaspettato: l’arrivo di un elicottero. L’avvistamento aveva per un breve istante riacceso la speranza nei cuori dei pochi studenti sopravvissuti, ma l’amara realtà è che non si trattava affatto dei soccorsi, bensì di un gruppo alquanto inusuale di 6 individui, lasciati sul tetto della scuola perché reputata un “posto sicuro”.
L’esiguo gruppetto di studenti si era nel frattempo drasticamente ridotto a tre sopravvissuti: il protagonista Sasazuka, timido liceale che sta pian piano scoprendo il suo lato più eroico, nonché le sue pulsioni adolescenziali (che daranno luogo a scenette esilaranti), l’atletica e monolitica Yamabuki, e infine il misterioso Masai, che continua imperterrito a riprendere tutto ciò che accade con la sua telecamera, senza lasciar trapelare alcuna emozione. Fra morti accidentali, tradimenti e scelte drammatiche, gli altri ragazzi hanno perso la vita uno dopo l’altro, complice soprattutto la strategia di sopravvivenza messa in atto dal gruppo: scegliere ogni giorno una persona da dare in pasto al mostro che vaga di fronte all’edificio scolastico.
Ora a guadagnarsi il titolo di potenziale spuntino per la terrificante creatura sono i nuovi arrivati: un’anziana e dolce signora, chiamata da tutti semplicemente “nonnina“, due giovani unite da un forte legame d’amicizia, la spavalda Hijiri e la timida Nao, un ragazzo di nome Takuya, il famoso wrestler professionista Nitawaki e, per finire, un bizzarro uomo di mezza età, del quale non sappiamo il nome ma che sembra conoscere dettagli sul mostro che minaccia di divorarli.
Prosegue così la lotta per la sopravvivenza della sfortuna comitiva, totalmente all’oscuro di quello che accade al di fuori delle mura scolastiche e ormai sempre più disillusa e disperata. Messi alle strette per l’odierna incombente minaccia del mostro affamato, a decidere le sorti di tutti questa volta sarà Sasazuka, sopravvissuto nei modi più improbabili alla moltitudine di pericoli e situazioni ai limiti dell’assurdo del volume precedente. Appropriandosi goffamente del ruolo di leader, Sasazuka si assume la responsabilità di scegliere chi sarà la nuova vittima sacrificale, ma non senza incontrare resistenza dai nuovi arrivati.
È soprattutto Takuya a dare voce alla sua avversione per una pratica così barbara, appoggiato in parte dalla ribelle Hijiri, animata dal desiderio di proteggere a tutti i costi Nao. Il nostro protagonista riesce a escogitare un sistema che placa gli animi di tutti, ma numerosi colpi di scena intervengono a sconvolgere il loro assetto, già precario, per esporli a pericoli ancora più grandi.
Gli interrogativi aumentano, e l’enigmatico personaggio di Masai non fa che accrescerli. Come mai sembra non aver paura di venire divorato? E perché si dedica così compulsivamente a documentare gli accadimenti con la sua telecamera? La provenienza della creatura è ancora totalmente sconosciuta, e la mancanza di contatti con l’esterno fa pensare al peggio. Ad accrescere dubbi e paure concorre anche lo strano uomo atterrato con l’elicottero, che farfuglia di una minaccia ancora peggiore.
Mentre nel volume 1 i personaggi erano tutti studenti e la narrazione si reggeva sulle rigide e crudeli dinamiche gerarchiche instaurate al momento dell’arrivo del mostro, nel secondo volume entrano in scena elementi esterni alla realtà scolastica, piuttosto caricaturali, sia in termini estetici che comportamentali, e per questo meno convincenti.
Da un lato abbiamo il wrestler spavaldo e pieno di sé, che intima a Yamabuki di dedicarsi alle pulizie anziché allenarsi, dall’altro l’incarnazione più estrema della bontà con l’anziana signora, che vuole sacrificarsi affinché i più giovani possano continuare a vivere, e poi di nuovo un personaggio che si atteggia a cavaliere senza macchia ma che in realtà è il più codardo ed egoista di tutti. Al di là della funzione meramente narrativa che svolgono, necessaria per il proseguimento della narrazione, i nuovi membri del cast si mescolano con meno naturalezza alle dinamiche già in atto e non aggiungono molto alla storia. Riuscitissime sono invece le gag comiche che vedono protagonista Sasazuka, capaci di attenuare la tensione del pericolo incombente.
La narrazione presenta un buon equilibrio fra siparietti comici, suspense e azione, e il ritmo incalzante riesce a mantenere acceso l’interesse del lettore. È da notare, però, un cambiamento nell’atmosfera rispetto al primo volume: il fattore sopravvivenza viene messo in qualche modo in secondo piano per dare spazio alla presentazione dei nuovi personaggi, aspetto che precedentemente era incastrato in modo più dinamico e fluido negli eventi; un dettaglio, questo, che rallenta leggermente il ritmo della narrazione.
Il passato dei nuovi personaggi ci viene presentano attraverso brevi flashback e, nonostante i tanti avvenimenti che si susseguono, Kiminori Wakasugi riesce a farne un ritratto abbastanza complesso, delineandone i tratti dominanti e soprattutto mostrandoci il loro drastico cambiamento nella situazione attuale, ma il risultato è meno efficace e d’impatto rispetto ai personaggi introdotti nel primo volume. L’aspetto migliore si riconferma però ancora una volta lo humor inconfondibile dell’autore e l’impietosa e realistica fotografia che fa delle contraddizioni della natura umana.
Un ringraziamento speciale a Star Comics
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