Mandibules – Due uomini e una mosca

mandibules film

Voto:

Far ridere qualcuno è probabilmente l’interazione umana più complessa che possa esistere, soprattutto perché la soggettività gioca una componente più importante che in qualsiasi altro contesto. Se poi questo compito è affidato a un film, un’opera scritta e diretta che non può interfacciarsi direttamente col pubblico reagendo di conseguenza, l’impresa diventa ancora più difficile. La recensione di un film comico infatti, ancor meno delle recensioni normali, secondo me non deve tanto giudicare l’opera quanto darne il più possibile un’idea completa, essendo praticamente impossibile trovare dei gusti totalmente affini nel campo delle risate.

Mandibules è un film particolare, messo in scena da un regista – Quentin Dupieux, conosciuto anche come Mr. Oizo nella scena musicale della techno/house francese – che si trova assolutamente a suo agio con il surreale e il grottesco, elementi fondanti di questo lavoro. La storia narra di Jean-Gab e Manu, due piccoli criminali bifolchi e poco svegli che, dopo aver accettato la “missione” di consegna di una valigetta per una piccola somma di denaro, scoprono dentro il bagagliaio di un’auto una mosca gigante, che decidono di addestrare per diventare ricchi.

Se già dalla sinossi il film può sembrarvi assurdo, aspettate di vederlo in sala. In soli 77 minuti Dupieux riesce a dipingere una Francia allucinata, ricca di personaggi memorabilmente pazzi – un’Adèle Exarchopulos con danno cerebrale su tutti – e di situazioni al limite del ridicolo, che il regista non tenta mai di spiegare o giudicare, ma lascia solo avvenire, rendendo il tutto ancora più grottesco.

Manidbules Jean-Gab e Manu

Pur non arrivando a quelle vette qualitative, il film mi ha ricordato inevitabilmente Il Grande Lebowski dei fratelli Coen, e non solo per l’espediente iniziale della valigetta, ma proprio per il comportamento dei personaggi e il mood dell’intera pellicola. È infatti l’idiozia completa dei due protagonisti la loro più grande forza, ciò che riesce a sovvertire ogni aspettativa dello spettatore e che riesce a farli progredire “senza intoppi” nella trama, nella quale anche loro, alla fine del viaggio, cercano una morale senza riuscire a trovarla. La presenza della mosca gigante è, in più, un altro modo per mettere i due in situazioni sempre più al limite, delle quali non comprendono la gravità o il motivo, ma si godono solo quello che gli “arriva” emotivamente, sul momento.

Mandibules è infatti un film senza uno scopo chiaro, la destinazione non è importante e non lo è neanche il viaggio, sono solo una sequela di eventi che succedono, e vanno accettati così come vengono, godendoseli, come fa lo spettatore ridendo di loro. Tutti gli eventi non sono che un MacGuffin dopo l’altro, un pretesto per creare situazioni sempre più assurde e irrazionali, dipingendo un’esistenza frivola e senza speranza, nella quale l’ignoranza è forza.

Mandibules mosca gigante

Come già accennato, l’opera si basa quasi totalmente sulle interpretazione dei propri attori, partendo dalla coppia di protagonisti che, grazie ad un’ottima chimica, riescono a risultare sempre credibili e sfaccettati nei loro ruoli, con caratterizzazioni e “inside jokes” – come il pugno con le corna che si battono dicendo “toro” in ogni salsa possibile – perfetti per la situazione. Anche il cast di supporto è tutto di ottimo livello, con dei personaggi che, pur non avendo un livello di idiozia paragonabile a quello di Jean-Gab e Manu, fin troppo “estranei” al mondo vero, vengono rappresentati in modo quasi realistico, sottintendendo una stupidità latente nell’umanità tutta, che cerca solamente di verificare la propria verità senza mai porsi qualche domanda o pensando di essere nel torto.

La regia non brilla per originalità, ma ha sicuramente dei tempi comici perfetti, riuscendo molto spesso a far ridere anche solo con delle soluzioni visive, senza battute di sorta. La fotografia è molto accesa, quasi a ricalcare quella di un film televisivo o una commedia di bassa lega, anche qui nel preciso intento di abbassare sempre di più il “livello intellettivo” del film e dello spettatore. Ineccepibile inoltre, nella sua realizzazione, il modello della mosca gigante, completamente “analogico” e reale, animato da una persona al suo interno e dalla CG solo per gli elementi più complessi (le ali e i “baffetti”), creando un risultato visivamente incredibile.

Mandibules Adèle Exarchopulos

Manidbules è un film atipico, probabilmente fallace in alcuni suoi frangenti – come il ritmo non sempre eccelso – ma è sicuramente un esperimento ben riuscito nella filmografia di Dupieux. La quantità di risate che vi provocherà sarà sicuramente soggettivo, lasciando all’oggettività la qualità dell’operazione. È una comicità particolare, al limite tra lo slapstick, il nonsense ed il grottesco, il tutto inserito in un contesto che può facilmente portare lo spettatore a estraniarsi, ma non posso far altro che consigliarvi la visione in quanto rimane uno di quei film che, nel bene o nel male, lascerà un segno nella vostra memoria.

Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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